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L'anno dopo tutto andò decisamente peggio, Potter morì, Pansy e Theo, ormai Mangiamorte per costrizione di convenienza, si consolavano della loro miserabile situazione cercando in tutti i modi di fare tanti piccoli Nott da farmi accudire, Draco era tornato ma era come morto dentro, e io... Io sognavo.

Nonostante il Ministero fosse ormai nelle mani del Signore Oscuro, e io due volte a settimana ero costretto ad inginocchiarmi al suo cospetto e baciare una veste sulla quale avrei voluto vomitare, si. Ero ancora in grado di sognare.

Sognavo di tornare indietro al sesto anno, impedendo a Draco di farsi marchiare e impedendolo a tutti noi.

Perché nonostante ormai il mondo magico fosse nelle mani dei Mangiamorte, non ero contento. Non ero soddisfatto. Non sarei mai stato felice.

Spensi la televisione, ed in quel momento rientrò Draco. Il mio cuore fece un balzo.

Ah, non ve l'ho detto? Sono innamorato del mio migliore amico si, l'ho seguito anche per questo dopotutto. Ho rigirato la città, poi il paese e infine il mondo, per trovarlo dopo la sua sparizione, ma niente. Ed ero stato l'uomo più felice al mondo nel rivederlo qualche settimana fa.

Il mio cuore fece un tuffo, nel vederlo zoppicante e pieno di sangue. Gli corsi incontro e lo strinsi cercando di sorreggerlo. Cademmo entrambi, ed il trambusto fece scendere anche i due piccioncini, che evidentemente avevano smesso di fornicare.

"Blaise..." un sussurro da quell'angelo sfigurato. Era sempre dannatamente bello, ed era sempre stato dannatamente troppo per me.

"Draco ascoltami, non mi lasciare ok? Non mi abbandonare. Non ci provare assolutamente. Questo è solo un momento, passerà, ma tu non mi lasciare. Parla con me, non chiudere gli occhi. WILFRED!!" Gridai il nome del mio elfo domestico, che apparve all'istante. "Chiama un guaritore!" sparì con un 'pop' ma io non lo sentii.

Sentivo solo la vita di Draco attraversarmi le dita e abbandonarlo, ma l'avrei tenuto con me. Finché sarebbe stato possibile. Sentii un singhiozzo, ed ero certo fosse di Pansy, che si stringeva a Theo come quando voleva fingere che quello che stava succedendo non stava realmente succedendo.

Entrambi sapevano dei miei sentimenti, e forse ne era a conoscenza anche Draco, quindi non provai nemmeno a ritrarre i miei occhi lucidi nel vedere i suoi che si spegnevano.

"Blaise, ti prego, non piangere."

"No Draco... No!"

"Per favore..."

"Ok..." tirai su col naso, ma chiusi gli occhi cacciando indietro le lacrime.

"Devi farmi una promessa Blaise. Non pensare mai che non ci sia niente di peggio di questo..." sorrise triste, Draco Malfoy negli ultimi istanti della sua vita.

"Sicuro Draco... Finché possiamo dire: "quest'è il peggio", vuol dir che il peggio ancora può venire."

"A presto Blaise..." disse il biondo tra le braccia dell'unica persona al mondo in grado di amarlo in una maniera così pura da prendere la decisione più difficile al mondo. Rinunciare a se stesso.

Pianse Blaise Zabini, come un bambino, sul corpo del suo migliore amico, dell'uomo che aveva amato e del ragazzo che aveva visto annullarsi.

Pianse ogni sua lacrima, per quelli che forse furono giorni.

Era sordo ai richiami di Pansy e Theo. Era cieco al cibo che gli lasciavano accanto. Era insofferente alle mani che lo toccavano cercando di scostarlo dal corpo del ragazzo o cercavano di togliergli il cadavere dalle braccia. Lentamente il freddo prese corpo dentro di lui, come il freddo aveva accolto il corpo di Draco dentro di se.

Un giorno d'improvviso alzai gli occhi. Ero tornato sensibile al mondo che mi circondava, e mi voltai.

Theo era dietro di me, e mi sorrise triste.

"Lo so. Aspetta solo che mandi via Pansy." Annuii. Aveva capito.

Dopo qualche minuto ci fu solo un enorme lampo verde.

Mi chiamo Blaise ZabiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora