Finalmente, dopo altre 4 fermate, scendiamo dalla metro. Abbiamo parlato parecchio ma ancora non so il suo nome. Prendiamo la scale di destra, il duomo si trova alle nostre spalle. È veramente qualcosa di spettacolare. La piazza piena di gente mi fa stare bene. Ho la testa tra le nuvole, quando mi accorgo che ancora un volta lui mi sta fissando. Arrossisco e lui, palesemente in imbarazzo, cerca di rompere il ghiaccio. «Vieni, da questa parte» dice porgendomi la mano. Mi vergogno un po'. «Daii che non ti mangio, non perdiamo tempo, ci sono tantissime cose che voglio farti vedere» e mi sorride. Gli prendo la mano e iniziamo a girare insieme.
È l'1 passata, il mio stomaco comincia a brontolare. Alla fine non abbiamo fatto neanche colazione stamattina... Mentre camminiamo, ancora mano nella mano senza rendercene conto, mi fermo davanti al Mcdonald. Sto davvero morendo di fame. Guardo un po' la porta di ingresso e faccio gli occhioni dolci a lui che finalmente esclama «Va bene, hai vinto, entriamo!» Sono così felice che urlo di gioia e gli salto addosso per abbracciarlo. È stata una cosa abbastanza imbarazzante. Entriamo, ovviamente tutto pieno e dobbiamo aspettare qualche minuto per sederci. Tutti ci stanno guardando. Chisà chi è lui e chisà cosa si pensano che siamo insieme. Finalmente si libera un tavolo, ordiniamo ci sediamo e iniziamo a mangiare. Quando abbiamo finito sono ormai le 2:00 e decidiamo di tornare in centro e continuare a girare ancora un po'. Povero Rum, sarà stanchissimo. Aspetta un attimo. DOV'È RUM? «HEY FERMATI» urlo «NON TROVO PIÙ RUM» lui cerca di tranquillizzarmi in ogni modo, rifacciamo la strada al contrario ma nulla. Da quand'è che l'ho perso di vista? Continuiamo a cercare fino alle 7:00 di sera, quando poi sono costretta a tornare a casa dopo le varie insistenze e sollecitazioni di mamma e papà. Sono distrutta. E ora come glielo dico ai miei?! Mentre cerco un modo non troppo crudo per parlare ai miei, non faccio caso al fatto che il tipo del tram *mi rendo conto solo ora di non sapere il suo nome* aumenta il passo. Siamo praticamente davanti alla fermata del tram. Mi vuole abbandonare proprio adesso? Si piega come se volesse prendere qualcosa, si gira verso di me ed esclama «Eccola qui la piccola peste! Non è lui?» Lo guardo e si, aveva in braccio Rum. Non sono riuscita a contenermi e scoppio in lacrime, non sapendo in che modo poterlo ringraziare. Balbetto e farfuglio qualcosa. Lui mi abbraccia e dice: «Stai attenta peró, potrei non esserci sempre io a ritrovarti il cane» Entrambi scoppiamo a ridere e saliamo sul tram. «E quindi, piccola imbranatella, dove vivi tu adesso?» Perché. Continua. A chiamarmi. Così. Gli spiego la mia situazione abbastanza precaria al momento, e gli dico che sinceramente non so proprio dove sarà la nostra futura casa. Che potrebbe essere dall'altra parte di Milano o magari la accanto alla sua. Lui coglie l'ironia e ci mettiamo a ridere un po'. È una giornata stancante, mi siedo accanto a lui e in men che non si dica, mi addormento sulla sua spalla.
È il momento di cambiare linea, così mi sveglia e: «Buongiorno principessa! ma tu a quale fermata devi scendere?» Sono un po' stordita e balbetto «S-S-San Ambrogio» balbetto «Perfetto allora scendiamo insieme!» sorride.
Usciti dalla fermata del tram esclamo : «eeeee il mio hotel è proprio lí»
Lo vedo un po' turbato, sta per dire qualcosa: «Ma no dai, volevo fare ancora due passi con te!»«Scusami ma stasera veramente non posso...» «Vabbè dai tranquilla». Mi sorride. Lo abbraccio e vado per salire i tre scalini che ci sono davanti l'ingresso dell'hotel. «Ma tu ce l'hai un nome?» Mi sento urlare. «Si ahahaha, sono Grace»«Va bene allora Grace, io sono Marco» Lo guardo, sorrido ed entro. Ho un buon presentimento.
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RomanceGrace è una ragazza di 16 anni. Il suo cuore è tormentato da una vecchia fiamma, Vin, un anno in più di lei, con il quale ha fatto le sue prime esperienze. Pensa di essere innamorata di lui e si pente di aver chiuso i rapporti con il 17enne per sua...