CAPITOLO 2

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Sedette sulla sedia in centro al palco e fece un respiro profondo.

Guardò avanti e fissò negli occhi il suo destino che in quel momento si era reincarnato in cinque visi, tirati da mille interventi e con più trucco di un clown, tutti rigorosamente vestiti alla moda e tutti, nessuno escluso, con il naso puntato all'insù come se fosse d'obbligo avere faccia seria e non curante nel loro lavoro.

Amanda passò la mano destra sulla pancia della chitarra e appoggiò il pollice sulla sesta corda; la prima parte della canzone era una scala di bassi, un'inizio sicuro e senza troppi ostacoli, mentre verso la fine il Preludio si estendeva con note così acute che parevano impercettibili, ma così belle da lasciare tutti senza parole.

Si lanciò nella platea alla ricerca dei suoi genitori con occhi così vigili che sarebbero potuti essere paragonati facilmente a quelli di un'aquila ma arrivata ad un certo punto si fermò, paralizzata.

Doson non ce l'aveva fatta, appena il viscido aveva finito di parlare si era fiondato in bagno prima che iniziassero i solisti; nella sala era tutto così intenso e ricco d'emozioni che guardandosi allo specchio si sorprese del suo aspetto, era impeccabile, come sempre.

Girò la leva del rubinetto e buttò le mani sotto l'acqua, quel contatto gelido gli fece pensare all'unico sogno di quella notte insonne: lei, le sue mani e i suoi fragili polsi immersi nella neve e tante risate, sentiva l'eco della sua voce e pareva quella di un angelo.

Doson si mise a ridere, era così stupido essere ossessionato da una ragazza che solo lui poteva vedere e percepire, lo era ancora di più la sua similitudine con gli angeli; cos'era diventato? Di Caprio in Romeo e Giulietta? Bah non si riconosceva più.

Si prese tra le mani la mascella e si girò la faccia a destra e a sinistra, il bel dongiovanni che attirava l'attenzione di ogni ragazza nell'arco di venti metri ora era innamorato..

Prima che i suoi pensieri potessero prendere una piega sbagliata li interruppe violentemente e si auto convinse che l'amore, per quanto narrato, cantato e citato non potesse avere una forma e quindi non era possibile innamorarsi di una persona come per una cosa in particolare.

Prese la sua giacca e tornò in sala, per fortuna i suoi pensieri gli avevano rubato più di venti minuti ed era riuscito a sfuggire dalle prime tre audizioni; ne mancavano soltanto dodici, sprofondò nella poltrona.

Amanda si lanciò tra le braccia di sua madre, ogni sforzo era stato ripagato e quell'abbraccio, quell'abbraccio così pieno d'amore la faceva sentire bene come non lo era stata da tempo.

Aveva suonato in modo impeccabile, nemmeno una nota era rimasta nelle corde, tutte erano risuonate armoniose nella sala caricando l'atmosfera di magia; per una volta nella sua vita era soddisfatta.

Doson intanto tornò a casa, vuoto con me non mai.

Non conosceva il motivo della sua emozione e non riconosceva nemmeno l'emozione stessa; era come se tutto ciò che aveva provato in precedenza, tutto quello che gli aveva strappato un sorriso, tutto ciò che poteva renderlo felice si fosse cancellato, l'emozione é pari a quella che si prova alla fine del proprio libro preferito nel quale ogni parola è scritta egregiamente e nessuna, nessuna potrebbe essere sostituita per avere un risultato migliore.. E lui ora si sentiva così vuoto da non poter descrivere sentimento più crudele, più aspro perché ogni cosa attorno a lui sembrava aver perso un senso.

Si era perso lei e si era perso in lei, ma lui ancora non lo sapeva.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 01, 2014 ⏰

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