Arrivo a Parigi

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"Signorina Tropea, come sono andate le riprese per il suo nuovo film?"

Nemmeno il tempo di uscire dall'aeroporto che mi ritrovai circondata da giornalisti.
Parigi mi piace, ma le novità si espandono troppo velocemente e i giornalisti sono sanguisughe in continua ricerca di notizie su cui affondare i denti.
Il mio bodyguard cerca di tenere lontano da me i giornalisti e di aprirmi la strada verso la macchina che mi porterà all'albergo, mentre io cerco di non guardare in faccia queste persone.
Appena salgo in macchina tiro un respiro di sollievo, mi distendo sul sedile posteriore e cambio gli occhiali da sole con quelli da vista.
Mi mancava Parigi. Erano ormai diversi anni che non ci tornavo e non sembra cambiata di una virgola.

"È possibile fare il giro lungo? Vorrei poter rivedere il mio vecchio quartiere."- dico al conducente.

Egli accenna un movimento del capo con un sorriso approvando la mia richiesta.
Passammo accanto alla mia vecchia scuola di teatro e mi vennero in mente tanti di quei ricordi che accennai un sorriso. Sembra solo ieri che ero una semplice ragazzina con un sogno.
Ero la migliore della mia classe e i miei professori teatrali mi hanno subito consigliata a parecchi registi per poter recitare nei loro film, tra questi anche Tim Burton, con il quale ho legato molto.
Comincio a pensare tra me e me...

" È solo grazie a te che sono arrivata fin qui, ti devo tutto..."

I miei pensieri vengono interrotti dallo squillo del telefono.
Apro la borsa per controllare chi fosse: è proprio Tim!
Non esito a rispondere.

"Pronto?"-dico
"Bonjour! Come è andato il rientro a Parigi?"- dice lui, con la sua solita simpatia.
"Troppo affollato per i miei gusti."
"Meglio se ti ci abitui, cara. Stai riscontrando grande successo; qui a Los Angeles non si fa altro che parlare di te."-dai rumori di fondo capisco che anche lui si trova in macchina- "E non hanno ancora visto la tua interpretazione nel nuovo film di Spiderman. Ho paura che quando uscirà potrebbero anche far partire dei gossip fra te e Tom Holland."
"Io e Tommy? Stai scherzando spero..."- Tim sa che Holland è il mio migliore amico, e Tommy è il suo soprannome.
"Tralasciando tutto: ti ho trovato l'ingaggio per un nuovo film che non potrai rifiutare..."
"Sembri molto sicuro di te"
"Infatti lo sono. Ho parlato con il tuo menager ed è d'accordo con me."
"Di che film si tratta?"
"Non posso dirtelo, ma tu presentati domani pomeriggio agli studios di DisneyLand Paris con Max"- Max è il mio menager, anche lui un caro amico di Tim.
"Agli ordini capo. Spero almeno sia una bella sorpresa."
"Ti ho mai delusa?"
"Per fortuna no"
"Ora ti devo lasciare. Ci sentiamo presto e non gridare troppo domani."
"Gridare? Perché dovrei-"- non ebbi il tempo di finire la frase che chiuse la chiamata e guardai il telefono confusa.

Lascio un sospiro e sorrido tornando a guardare il finestrino.
Passiamo davanti alla Tour Eiffel e rimango a bocca aperta.

"È mille volte più bella di quel che mi ricordassi!"- penso e ne approfitto per fare una foto e la posti nelle storie di insagram con la scritta "Finalmente a casa"

Ci mettiamo mezz'ora ad arrivare di fronte all'Hotel. Noto che questa volta è a cinque stelle e ne deduco che questa volta Max non ha voluto badare a spese.
Scendo dall'auto insieme al mio bodyguard che mi scende tutte le valigie facendola sembrare una cosa semplicissima.
Mentre entriamo noto un paio di ragazzine che mi scattano foto e parlano tra loro.

" La voce si spargerà velocemente..." penso.

E meno male che ho preferito non dare nell'occhio.
Entro e per poco non mi si abbaglia la vista dalla lucentezza del posto. Vi sono un sacco di cose in vetro, in marmo e in oro.
Subito due uomini del servizio mi vengono incontro: il primo, prende le valigie e le mette sopra a un carrello apposito, il secondo, resta a darmi il benvenuto.

Il sogno di una vita //Johnny Depp// [In Pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora