Consiglio di ascoltare questa canzone, durante la lettura :)
<< L'hanno fatto. Ti dico che l'hanno fatto! Non sparisci per una notte intera, a diciassette anni, con il tuo amore platonico, in gita scolastica, per non farci niente. >>
<< Io dico di no. Secondo me, hanno semplicemente passato la notte a parlare come due buoni amici. >>
<< Ma è proprio questo il punto: loro non sono mai statisolo amici. >>
<< In che senso ti sei svegliato con solo i boxer addosso? Oh ma allora sei proprio recidivo, Meta! >> esclamò Marco, divertito.
<< Perché, con chi altro mi è successo? >>
Marco gli rivolse un sorriso malizioso.
<< Dai, lo sai benissimo. Quella sera a Lisbona, voi due soli soletti nella tua camera... A te basta rimanere da solo con Fabrizio in una camera da letto per dare il via libera agli ormoni. >>
<< Non è successo quello che credi. >> replicò Ermal a braccia incrociate, stizzito.
<< Ah no? Be', purtroppo nessun altro conosce la verità oltre a te e Fabrizio, quindi suppongo che non lo sapremo mai. Però a scuola giravano certe voci, dopo quella gita... >>
<< Purtroppo sono arrivate anche alle mie orecchie. >> lo interruppe Ermal e Marco capì di non dover approfondire il discorso.Quelle voci erano state una delle cause per cui aveva perso Fabrizio, Ermal ne era quasi certo. Da giovani, si tende a vivere tutto appieno, con maggiore intensità, quindi ogni emozione, ogni sentimento o ferita, viene avvertita con tutte le fibre del nostro corpo ed a volte lo scottano, finendo anche per carbonizzare qualcosa, come un lembo di pelle o il cuore o ancora, un intero rapporto. Dal giorno del diploma, Ermal si sentiva vuoto, come se gli mancasse costantemente qualcosa. Aveva cercato di colmarlo gettandosi a capofitto negli studi, nella musica, negli appuntamenti che erano durati una serata sola o nelle corsette mattutine. Nessuno l'aveva mai accarezzato, nella sua vita, ogni volta che aveva commesso un errore o era caduto. Era sempre stato privato di una figura che lo rassicurasse, che gli dicesse Non fa niente, domani tornerà sereno, un po' perché si era sempre sentito in dovere di portare il peso della sua famiglia sulle spalle ed un po' per orgoglio, forse. Avrebbe voluto qualcuno accanto a sé che gli spaccasse le ossa senza lasciargli nessuna ferita, perché il vero amore si comporta in questo modo e se doveva guardarsi indietro, l'unica persona che gli era sempre stata a fianco senza chiedergli niente ma, anzi, l'aveva supportato nei momenti in cui era più debole, era stata Fabrizio. Certo, quello che poi gli era rimasto cos'era stato, alla fine? La vecchia maglia dei Joy Divisionche stava indossando in quel momento per andare a pranzo con lui ed uno spartito mai completato di una canzone che stavano scrivendo insieme, penna nera su foglio bianco di un consumato libro di aritmetica.
La sveglia del telefono gli ricordò che sarebbe dovuto uscire di casa. Recuperò frettolosamente lo zaino con la divisa, poi infilò le scarpe e fece per uscire, quando Marco uscì dal bagno e lo chiamò.
<< Che c'è, Marco? Devo andare. >>
<< Ermal... Senti, io so che riavvicinarti a Fabrizio ti fa piacere ed io non ti ho mai ostacolato quando eravate amici, perché insomma, tu con lui eri felice. >> disse Marco e ad Ermal si strinse il cuore all'ultima parola. Felice. << Devo dirti una cosa, però: io non ho niente contro Fabrizio, non so chi fosse in passato prima di conoscerti, né tantomeno lo so adesso, ma vorrei che ti guardassi le spalle, perché ti ha già spezzato il cuore una volta, questo lo so benissimo. >>
Ermal deglutì.
<< Credevo che ti piacesse, almeno un po'. Mi prendi sempre in giro. >>
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Come pianeti | MetaMoro
FanfictionErmal e Fabrizio sono stati amici al liceo, poi si sono persi di vista per motivi non del tutto chiari ai loro amici. Giravano voci, ai tempi, su cosa fosse successo durante quella famosa gita a Lisbona, ma solo loro due conoscono la verità. I due s...