2.
Freedom or loneliness?
Guardare, non le restava altro che guardare e restare in silenzio. Le parole sarebbero sembrate nulle dinanzi ad una situazione del genere. La maggiore eta' era agli inizi, e le mancava esser libera come lo era stata per quella frazione di istanti davanti a quella foresta.
Sembrava potesse inghiottirla da un momento ad un altro, e questo le piaceva. Le piaceva come l'odore delle pagine ingiallite di un libro, come l'odore del mare, come il suono di una nave che regala un 'addio' alla sua patria.
Le piaceva sentirsi inghiottita dal nulla. Le piaceva sentirsi nulla. Nulla.
Come la faceva sembrare il mondo, quel dannato mondo in cui era costretta a vivere.
Quel mondo che doveva sopportare e tutto cio' che conteneva. Sarebbe scoppiata. Non reggeva le troppe emozioni. E come una tempesta sarebbe scoppiata.
Guardava quello sguardo di due genitori impazienti di avere una risposta. Cosa si aspettavano da lei? Da lei che e' la prima ad aspettare delle risposte dalla vita. Da lei che non fa altro che attendere cio' che ha sempre aspettato e temuto che potesse arrivare e distruggere tutto catapultandolo al suolo.
Erano giri di parole che rimanevano impavidi e rumorosi nella sua mente, perdeva il filo e non lo riusciva a ricoleggare. Qualcosa di innaturale. Qualcosa di inesistente. Qualcosa di meraviglioso, per lei, si stava cimentando nella sua vita. Stava costruendo un muro di cemento nel punto dove sarebbe arrivata, magari sarebbe diventato un palazzo ma le toccava sedersi e stare lì ad aspettare la fine.
Gli occhi di genitori che avevano visto e vissuto la debolezza sconcertante di crescere una figlia, in preda alla sua adolescenza, alla sua vita. Uno sguardo afflitto, stanco, ma impaziente.
Aveva da poco avuto una casa di proprieta' tra le proprie intestazioni, e le pareva piu' che futile esser trattata ancora da immatura.
Aveva ancora il coprifuoco e manteneva l'idea convinta della famiglia. Restava in silenzio e continuava a portare rispetto.
'Preferisci portare rispetto ad avere ancora la casa a te intestata, che tra parentesi ancora dobbiamo intestarla, oppure mettere da parte il rispetto e diventare una barbona? Calcola che ti verranno tolti i sussidui familiari, cara Lily.'
Odio.
Certe volte l'odio era inevitabile in certe situazioni e quasi sgamabile.
Le palpebre si resero piu' sottili e le iridi divenivano man mano sempre piu' complicate da individuare.
Contrasse i muscoli facciali raggomitolando la massa di pelle che viene ritrovata sulla fronte, e stringeva i pugni.
Tranquillamente le veniva da stringere i pugni e fissare quegli sguardi.
Poteva fare a meno della loro ramanzina, e della loro protezione. Era matura e si sarebbe cercata un lavoro.
Se solo la vita fosse sempre così facile da affrontare.
Respiro calmo.
Stava assumendo un qualcosa di strano.
Il tramonto stava allontanando il sole dalla vita di quelle persone, per delle ore quasi interminabili per lei.
Tutto ricordava quel sogno, ogni descrizione di quell'attimo sino all'alba le portava il brivido di quel sogno. Qualcosa di orripilante, mai visto prima d'allora.
-Penso che sia ora che impara a vivere autonomamente. Grazie per la sincerita'.- Un sorriso forzato, quasi non voluto. Stringeva le palpebre increspando il labbro superiore. Non potevano aspettarsi per tutta la vita il consenso a qualsiasi loro volere della loro primogenita.
Si sarebbe fatta bastare quella borsa che aveva preparato per recarsi l'indomani a casa di una sua amica stretta.
La sera precedente, quella foresta le aveva lasciato un animo strano, un qualcosa che non riusciva a cancellare, qualcosa di pesante che sentiva non le apparteneva.
Sospiro' prima di recarsi frettolosamente alla porta.
Spinse la maniglia in ottone lavorato all'ingiu', tirando di conseguenza la porta a se. Una volta fuori spintono' la porta secondaria in modo che potesse uscire senza fatica o perder tempo.
Non preservava alcun rancore, solamente liberta'.
Il tempo di vivere era arrivato, e non se lo sarebbe di certo lasciato scappare.
Ed ora correva. Correva come non correva dalle giornate al parco che si trovava sulle colline. Quelle colline immacolate prive di peccati umani ed errori.
Quelle colline che ospitavano storie di minatori in ritorno da casa, storie di amori iniziati e non finiti, storie di persone svanite nel nulla come la loro vita.
L'oblio certe volte e' inevitabile.
Nessuno ci da per scontato di rimanere impressi nella vita del futuro come scritti a pennarello indelebile. Nessuno ci da la certezza di esser ricordati. Proprio perche' nessuno ci e' riuscito, Perche' questo nessuno, e' stato il primo ad affogare nell'oblio del mondo.
Essenziale e flemmatico.
Eccolo.
Il viale l'attendeva come si attende la fine di un film, come si attende il giorno piu' bello della propria vita. La vita t'aspetta correndo. Sa di non poter esser presa, tanto meno fermata. Corre, ti svaga, e alla fine finisce tutto di colpo.
Come il silenzio dopo un lungo e morboso ronzio di vespe.
D'uno sciame di vespe.
Il colore rossastro del cielo non rispecchiava affatto l'atmosfera presente all'interno di quella foresta.
Si sarebbe rifugiata lì per la notte, per poi andare alla ricerca di un qualcosa di confortevole che potesse ospitarla.
Magari avrebbe influito maggiormente anche nel cospetto del sogno che le veniva incontro ogni volta, ogni notte.
Brividi e lividi.
Un livido in piu' le compariva sullo stesso posto, ampliando il dolore d'urto, il dolore che subiva non appena veniva sfiorata.
Qualcosa di gigante, qualcosa si ingigantiva e veniva mangiato, veniva divorato.
Veniva dimenticato. Qualcosa che preferiva non approfondire.
Brividi e lividi.
Il passo sarebbe stato fatale, e tutto cio' che aveva ammirato da lontano sarebbe stato solamente un vano ricordo.
Avrebbe vissuto, da lì in poi.
La vita l'apparteneva.
E non osava chiedersi se fosse Liberta' o Solitudine.
La balìa della notte l'avrebbe abbandonata al sonno, alla scia dei ricordi, all'onda del suono.
E mentre scrivo, vana, in silenzio, mentre fuori catastrofi ne succedono, Lily stava abbandonando questa realta'.
Stava iniziando la sua vita.
STAI LEGGENDO
Il tramonto lunare.
RomanceLe lentiggini che le ricoprono le gote, la chioma sottile e vellutata color ruggine, che le ricade sulle spalle delicatamente, le iridi talmente profonde da leggerle, quasi, nell'anima. Quel colore, Oceano Mare. Tutte le sfumature del mare in un due...