-d-dove mi trovo? Sentiva caldo. Ma non sapeva neanche lui chi fosse.
Sembrava appena nato.
Arrivò qualcuno.
-ciao. Sai dirmi chi sono?
-sei in arresto.
-oh no...
Sapeva che quello era qualcosa di strano, lo sentiva, non era del tutto normale, sapeva che però era nei guai. GROSSI GUAI.
-avanti alzati. Disse la signora. Era una signora muscolosa, castana, vestita da guardia di un penitenziario.
-chi sono? Disse lui.
-non usare i tuoi trucchetti con me. Non ci casco.
-non sono trucchetti... dove mi trovo? Chiese.
-ti trovi in un grosso malinteso ed io ti aiuterò a non andare in prigione.
-davvero?
-NO! Ma sei cretino? Alzati!
-si alzò. La sabbia entrò nelle scarpe egli dava fastidio, ma non ci fece caso.
-questo... continuò. È un deserto.
-elementare watson. Andiamo.
La guardia chiamò qualcuno da uno strano apparecchio neanche lontanamente ad un telefono.
-ehi. Diceva. L'ho preso. Ci troviamo a Roma.
Cosa? Roma? Pensò tra se e se lui. Di quel che ricordava di Roma era una città moderna, il papa, il Colosseo...
E invece solo niente di meno che sabbia.
-scusa? Ma in che anno siamo? Chiese alla guardia.
-3327.
Rimase scioccato. Come se non avesse mai sentito quei numeri.
Ad un certo punto, gli iniziò a far male la testa. Veramente tantissimo.
-La testa... la testa... urlava, ma La guardia lo ignorava.
Sembrava che la sua testa stesse per esplodere.
Poi stranezze: le pupille iniziarono ad girare in senso antiorario e gli occhi cambiarono colore.
I capelli allungarono, la barba spuntò dal nulla e i muscoli divennero di più e più forti.
Il mal di testa finì.
Dopo queste stranezze, era cambiato:
Sapeva chi era, dov'era e cosa doveva fare.
Si chiamava Jim Helynton si trovava a Roma ormai distrutta a causa della sovrappopolazione e quindi l'apocalisse delle città con più abitanti.
Riguardo a cosa doveva fare... si mise a correre. Lui era un ladro e assassino ed era in arresto per omicidio.
La guardia all'inizio non se ne accorse, appena lo vide però iniziò ad inseguirlo.
Nonostante il notevole vantaggio che Jim aveva, la guardia riuscì ad acciuffarlo.
Poi arrivò una macchina. DAL CIELO.
Sembrava come in uno di quei film di fantascienza.
La macchina sembrava quella di ritorno al futuro versione moderna.
La guardia si sedette davanti mentre Jim si sedette dietro in mezzo a due guardie molto forzute che lo guardavano ad occhio senza sbattere un ciglio.
La prima impressione fu quella di vomitare, ma poi si abituò.
Lo portarono ad una prigione molto speciale: Mopidalca, la chiamavano. Era una abbreviazione di Mo=molto pi=più d=di alca=Alcatraz (la prigione più sicura al mondo nel 2018)=
Molto più di Alcatraz.
Entrò. Lo misero vicino ad un uomo di colore simile a Snoop Dog.
All'inizio riflesse su tutto quanto: Jim, gli occhi, la prigione...
Lo interruppe il suo compagno di cella: -come ti chiami?
-Jim. Jim Helynton. Tu?
-sono Benny Tragain. Chiamami Ben.
-ok
-parliamo di cose più importanti...
-cioè?
-vuoi evadere?
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Science Fiction-dove mi trovo? Sentiva caldo. Ma non sapeva neanche lui chi fosse. Sembrava appena nato. Arrivò qualcuno. -ciao. Sai dirmi chi sono? -sei in arresto. -oh no... Sapeva che quello era qualcosa di strano, lo sentiva, non era del tutto normale, sapeva...