1.Ricominciare a correre

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Erano passati cinque anni dall'ultima volta che era salito su una bicicletta. Perché? Perché la gamba non gli rispondeva più come una volta, o forse era stato proprio lui, saltando tutti gli incontri dal fisioterapista, a far in modo che la sua gamba non si riprendesse del tutto. Perché l'aveva fatto? Non aveva più nessun motivo per continuare a pedalare. Lui era andato via e aveva una paura matta delle auto. Anche quando doveva attraversare la strada aspettava fino a quando le macchine non si fermavano del tutto e poi passava correndo. Aveva un trauma e Toudou l'aveva capito non appena aveva visto una macchina correre veloce sulla strada pochi minuti dopo essere uscito dall'ospedale. Tutto per colpa di una stupida gara. Era all'università, con la squadra dell'università e stava gareggiando per la vittoria. Era il secondo giorno di gara e i suoi compagni confidavano in lui, il dio della montagna, per prendere possesso del punto più alto della gara. Ci era riuscito, aveva seminato tutti grazie alla sua pedalata silenziosa, ma li vicino, proprio all'inizio della discesa che portava al traguardo del secondo giorno c'era una piccola stradina transennata. Di norma le macchine non dovevano interferire durante la gara, e soprattutto con le transenne dovevano fermarsi per aspettare che tutti i concorrenti passassero, oppure tornare indietro, ma Toudou quella volta non fu così fortunato. La macchina buttò a terra le transenne e prese il ciclista in pieno. Toudou non si era nemmeno accorto della macchina che lo aveva preso in pieno. Aveva sentito un dolore tremendo alla gamba destra e poi era caduto sbattendo la testa. Si era salvato solo grazie al casco. Era rimasto in ospedale per un mese intero ed era stato il mese più brutto. La sua squadra universitaria aveva perso, era arrivata addirittura settima, e il punto di controllo che aveva conquistato era stato annullato perché era stato portato in ospedale e non aveva finito la gara.

E da allora Toudou non aveva più toccato la sua bicicletta, ne era andato a vedere una gara ciclistica, nemmeno quella dei suoi amici. I suoi amici che, in primis Arakita, avevano cercato in tutti i modi di farlo ritornare a correre. Fukutomi ancora non si era arreso e ogni mattina passava a trovarlo per chiedergli se voleva unirsi a lui per una pedalata. La sua risposta era sempre la stessa: No.

Nonostante Toudou sentisse che una parte di se fosse andata via insieme alla sua voglia di scalare, non aveva nessuna intenzione di ricominciare a correre e tutti quelli dell'Hakone lo sapevano. Allora perché si trovava in quella situazione?

-quante volte vi devo dire che non tocco la biciletta da cinque anni? Non potete trovare qualcun altro? Il fratello minore di Shinkai per esempi. Yuto è bravissimo perché non chiedete a lui?- Toudou si trovava nell'ex sede del club insieme a Fukutomi, Arakita, Shinkai, Izumida e Manami (stranamente in orario). I suoi ex compagni lo avevano iscritto insieme a loro a una corsa che si sarebbe tenuta nel prossimo mese senza il suo consenso e si erano riuniti per decidere la strategia da utilizzare e per avvisare Toudou che era stato trascinato li a forza da Arakita.

-no, perché ci vogliono i re per questa corsa e tu con la tua pedalata potresti fare la differenza. Noi siamo forti- disse Fukutomi appoggiato da tutti gli altri.

- e poi quelli della Sohoku porteranno i loro ciclisti migliori, tranne Makishima che non sanno come contattarlo- disse Manami sorridendo. Toudou alzò un sopracciglio perplesso.

-volete dire che partecipate a questa gara solo per gareggiare contro la Sohoku?- chiese il moro non includendosi nella squadra. Lui non avrebbe partecipato a quella gara per niente al mondo.

-non per gareggiare contro di loro, ma con loro- disse Izumida che nel mentre faceva pesi per rafforzare Andy e Frank.

-in che senso con loro?- chiese Toudou perplesso.

-in questa gara si può partecipare da un minimo di 3 a un massimo di 12 partecipanti e noi ci siamo iscritti in 12 anche perché rappresentiamo il Giappone- spiegò Shinkai.

-non è nemmeno in Giappone?- tutti e cinque fecero no con la testa.

-e non potete gareggiare in 11?-

-no. Toudou per quanto odiassi la tua voce squillante e odiosa abbiamo bisogno di te per questa gara. Non puoi rinchiuderti a riccio solo perché hai avuto un incidente- Arakita era avanzato verso il moro e lo guardava in cagnesco pronto a bloccare qualunque via di fuga.

-non ho speranze che accettiate un mio no vero?- chiese abbattuto il ragazzo ascondendosi dietro i capelli che adesso non gli arrivavano nemmeno alle orecchie visto che se li era tagliati tutti in un moto di disperazione.

-tranquillo, un mese è più che sufficiente per farti ritornare a correre- disse Manami sorridendo con il ciuffo che si muoveva come se avesse vita propria.

Toudou sospirò e si arrese. Forse quella gara era proprio quello che gli serviva per superare il suo trauma.





ANGOLO AUTRICE

Salve gente. Questa storia era in programma da un bel po', infatti questo capitolo era già scritto da due mesi, ma ho voluto aspettare a pubblicarlo per finire almeno una delle de storie che avevo in corso. Spero che la storia vi incuriosisca e che continuerete a leggere.

la_pazza_di_fantasy


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