Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell’onde
del greco mar, da cui vergine nacqueVenere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l’inclito verso di colui che l’acquecantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.
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Sonetti - Ugo Foscolo
PoetryI dodici sonetti furono composti fra il 1798 e il 1803, e pubblicati fra il 1802 e il 1803. Sono tutti senza titolo, anche perché Foscolo non li considerava composizioni isolate, ma un flusso continuo, una sorta di racconto autobiografico in versi.