Te nudrice alle muse, ospite e Dea
le barbariche genti che ti han doma
nomavan tutte; e questo a noi pur fea
lieve la varia, antiqua, infame soma.Ché se i tuoi vizi, e gli anni, e sorte rea
ti han morto il senno ed il valor di Roma,
in te viveva il gran dir che avvolgea
regali allori alla servil tua chioma.Or ardi, Italia, al tuo Genio ancor queste
reliquie estreme di cotanto impero;
anzi il Toscano tuo parlar celesteognor più stempra nel sermon straniero,
onde, più che di tua divisa veste,
sia il vincitor di tua barbarie altero.
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Sonetti - Ugo Foscolo
PoezjaI dodici sonetti furono composti fra il 1798 e il 1803, e pubblicati fra il 1802 e il 1803. Sono tutti senza titolo, anche perché Foscolo non li considerava composizioni isolate, ma un flusso continuo, una sorta di racconto autobiografico in versi.