Entro in una stanza...è vuota, ma non lo è.
Alabastro e onice si incastrano perfettamente in ogni suo angolo e fenditura. Grandi pilastri attorno a me sorreggono il tetto. È fredda, non ha colori se non il bianco e il nero, eppure per me è calda, non mi è indifferente, ma allo stesso tempo non mi trasmette emozioni.... mi fa smettere di pensare... il bianco alabastro mi conforta come uno schiaffo in faccia di una madre dato al momento giusto per rimproverare un figlio irriverente, l'onice mi rassicura nel suo profondo abisso d'oscurità e inghiotte lo sguardo che curioso si posa su di esso. Al centro solo un altare bianco aspetta che io mi adagi sopra.... attratta, mi dirigo verso di esso, la mia mano lo tocca: è freddo, è solo freddo, appoggio la mia guancia, è ancora così freddo, mi stendo sopra: adesso è caldo... mi ha accolta, mi ha riconosciuta, mi aveva aspettata e finalmente sono arrivata... adesso io sono viva ma chiudo gli occhi.