3.Un cambiamento misterioso

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Quando riapro gli occhi mi ritrovo in un posto sconosciuto, noto con grande stupore che non indosso più il mio tubino nero ma una maglietta nera che mi arriva alle cosce.
Derek:"Finalmente ti sei svegliata"
Sentendo la sua voce, mi siedo e mi volto verso di lui, notando che non porta la maglietta abbasso lo sguardo anche se una parte di me non vorrebbe.
Io:"Dove mi trovo?"
Derek:"In un posto sicuro" mi dice mettendosi una maglietta e io a quelle parole mi alzo.
Io:"Devo andare in ospedale da mio fratello"
Derek:"Ok. Ma ti accompagno io in macchina".
Accetto, lui prende un giubbino di pelle nero e ci dirigiamo verso l'ospedale.
Entrando in macchina noto che sono le 3 di mattina.
Io:"Devo chiamare Allison e dirle che sto bene, glielo avevo promesso"
Derek:"L'ho chiamata io e le ho detto che ci saremo visti  in ospedale tra 10 minuti"
Arrivati in ospedale, corro subito  da Joy che mi sta aspettando fuori, lo abbraccio e gli chiedo come stesse Giorgio.
Joy:"I dottori hanno detto che lo dovranno operare"
Io:"Ma cosa è successo? Come mai hanno chiamato te e non zia?".
Joy:"Giorgio era uscito per fare la spesa, mi aveva chiamato per chiedermi che cosa volevo mangiare stasera, non so di preciso cosa sia successo ma gli hanno sparato sul torace".
Finito di sentire cosa è successo a Giorgio, non riesco a credere che sia tutto vero, finchè non  noto che Joy tenta di non piangere, non so di preciso il motivo ma credo sia perché vuole farsi vedere forte davanti a me. Quindi mi avvicino all'orecchio e gli dico:"Joy non devi fare il forte con me, lo sai cosa succede quando ti tieni tutto dentro"
Lui sorride poi mi dice cercando di cambiare discorso pur di non pensarci :"Cami ma quella non è Allison? Con chi sta?".
Mi volto e vedo Allison vicino ad un ragazzo alto, moro, con gli occhi azzurri, e subito le corro incontro cercando di pensare che andrà tutto bene e che riavrò il mio fratellone intero dopo l'intervento. Mano a mano che mi avvicino ad Allison mi rendo conto che ho bisogno di distrarmi per evitare tutti questi brutti pensieri che mi invadono la mente.
Io:"Allison ti devo parlare un attimo in privato" a quelle parole il ragazzo moro si dirige verso Derek che è rimasto tutto il tempo vicino alla macchina.
Allison:"Dimmi".
Io:"Chi è quel ragazzo? E come mai indossi la sua giacca?Ma soprattutto dov'è la tua macchina?"
Allison:"Si chiama Jackson, non sono venuta con la mia macchina perchè in discoteca mi aveva accompagnato Isaac. Ma quando mi è arrivato il messaggio di Derek dove diceva che ti serviva il conforto di un'amica, ho capito che la situazione era più grave di quanto pensassi. Mi sono diretta subito verso l'ospedale ma ha iniziato a piovere e per la fretta non ho letto i messaggi di Derek dove diceva che un suo compagno di squadra mi sarebbe venuto a prendere. A qualche metro di distanza dalla discoteca ho sentito il rumore di un clacson, mi sono voltata e ho visto questo ragazzo che mi fa cenno di salire, dicendomi che Derek gli aveva chiesto di venirmi a prendere per portarmi da te. Uscendo dalla macchina nota che stavo iniziando a sentire freddo e mi ha dato la sua giacca".
Io e Allison iniziamo a ricordarci i momenti più belli passati insieme a mio fratello, fino a quando non decidiamo di andare verso quei due ragazzi che ci hanno aspettato vicino al veicolo di uno di loro, così ci voltiamo contemporaneamente verso i nostri due cavalieri, dirigendoci verso di loro.
Joy ci raggiunge e chiede a Derek se mi potesse riaccompagnare a casa visto che fra 4 ore ci sarebbe stata scuola aggiungendo che stando lì di sicuro Giorgio non sarebbe guarito prima, quelle parole mi hanno fatto provare una rabbia assurda ma non potevo di sicuro uccidere quel cretino di mio fratello Joy.
Ritorno alla realtà sentendo Derek accettare e appena arriviamo a casa, scendo di fretta dalla macchina, dirigendomi subito in camera di mio fratello Giorgio, prendendo una sua maglia ed accasciandomi a terra nella speranza che tutto si risolverà mentre una lacrima mi riga il viso.
Derek mi raggiunge in camera di mio fratello, mi guarda e mi dice:"Cami se non te la senti nessuno ti obbliga ad andare ma sono più che sicuro che ti farebbe bene stare insieme ai tuoi amici".
Io:"Non mi sono mai sentita così impotente vorrei poter fare qualcosa per aiutarlo".
Inizio a sentire che altre lacrime si uniscono piano piano, fino a piangere senza riuscire a fermarmi, mentre mi stringo vicino al petto la maglia di mio fratello.
Derek:"Cami so che non ci conosciamo, ma sappi che io per qualsiasi cosa sono qui e ci starò sempre".
Quelle poche parole mi hanno dato forza, così con una mano da parte di Derek mi alzo e inizio a preparare la borsa con la convinzione che stasera sarei andata a dormire all'ospedale.
Derek:"Cami prendi anche un ricambio perchè stasera mangi a casa mia".
Io:"Ok. Ma come mai?"
Derek:" Perché dobbiamo parlare e poi in questo momento è meglio rimanere uniti".
Prendo tutto l'occorrente e ci dirigiamo a scuola.
Scendiamo dalla macchina e Derek si avvicina a me sussurrandomi:"Devo ammettere che la mia maglietta addosso a te sta molto bene", sorrido e ci dirigiamo verso gli altri.
Scott:"Buongiorno Cami, sappi che noi ci siamo"
Tutti mi vengono ad abbracciare mentre Derek mi va a prendere un cornetto e un caffè, non capisco se lo ha fatto per non farmi addormentare a lezione o perché era cosciente del fatto che non avevo avuto il tempo di mangiare. Si riunisce a noi e al suono della campanella mi incammino in classe, dicendo a tutti che ci saremmo visti durante la pausa pranzo.
Durante un ora buca io e Allison insieme alle altre ragazze decidiamo di andare a vedere i ragazzi a giocare a lacrosse.
Finito l'allenamento, ci dirigiamo tutti  verso i nostri rispettivi armadietti.
Al suono della campanella mi dirigo in classe mentre sento dei ragazzi di quarto che mi dicono in modo sarcastico:"Come stanno i tuoi genitori? E tuo fratello Giorgio tutto ok?"
Mi da fastidio che la gente non  riesce a farsi i fatti suoi, cerco di ignorarli finché non arrivo in classe.
Durante la pausa pranzo non ho rivolto parola a nessuno, perché sto ancora pensando alle parole che mi hanno detto quei ragazzi. 
Al fine delle lezioni vado verso Derek e gli altri.
Io:"Ragazzi che ne dite se ci vediamo oggi pomeriggio a casa mia? Così almeno non sto a casa da sola a pensare a mio fratello"
Scott:"Va bene dobbiamo portare qualcosa?"
Io:"No no tranquilli "
Tutti accettano e io decido di prendere il pullman per tornare a casa sta volta.
Saluto tutti e salgo sul pullman che è arrivato in quel preciso istante.
Mentre sto sul pullman mi si avvicina un ragazzo di quelli che mi prende in giro, insultandomi e dicendomi che i miei genitori si sono separati a causa mia, che non servo a niente. A un certo punto vedo una porche nera che blocca la strada costringendo l'autobus a fermarsi e si sente la voce di una persona che chiede all'autista di aprire le porte a tutti i costi. Quando le porte si aprono, vedo entrare Derek infuriato come non mai, che si dirige verso di me.
Derek:"Cami andiamo ti accompagno a casa"
Il ragazzo affianco a me:" Guarda che lei non va da nessuna parte rimane qui. Questa puttana rimane sul pullman quindi vattene"
Derek a quelle parole prima mi prese per il polso facendomi alzare poi va verso il ragazzo dicendogli:"La prossima volta che tu o i tuoi amichetti le dite " puttana"  o cose così  vi verrò ad uccidere con le mie stesse mani".
Derek mi prende per mano e mi porta dentro la macchina.

            Derek                               Jackson

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            Derek                               Jackson

La storia di un lupo innamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora