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La pioggia batteva forte sulle strade di Seoul, la luce fioca dei lampioni illuminava solo una piccola parte di quello stretto vicolo buio. Il silenzio avvolgeva tutto intorno a sé, spezzato solo dall'acqua che batteva sull'asfalto freddo. L'ora tarda aveva svuotato interamente la città permettendo di agire indisturbati.

Un ragazzo respirò lasciando che il suo questo si disperdesse nell'aria in una piccola nuvola. Data l'incessante pioggia la divisa nera era totalmente zuppa, i capelli bagnati erano incollati alla fronte e da essi ricadevano piccole goccioline che ricadevano sul suo volto accarezzandolo dolcemente. Aveva perso la cognizione di quanto tempo avesse passato lì in attesa e stava cominciando a perdere la pazienza, era sempre stato un tipo dinamico e rimanere immobile non era certamente nel suo stile.

Spostò lo sguardo sul ragazzo al suo fianco, stessa divisa nera, capelli biondi e occhi felini, seduto su un'ormai arrugginito contenitore in metallo, con le spalle posate sulla parete di uno degli alti palazzi che isolavano quel vicolo, una gamba piegata sul contenitore ed una a penzoloni. Di tanto in tanto lasciava andare qualche sbuffo annoiato, mentre faceva roteare un piccolo coltellino fra le sue mani nel tentativo di distrarsi.

<<Xiumin, sta venendo verso di voi>> disse una voce che fu sentita da entrambi grazie agli auricolari all'orecchio destro.

<<Siamo qui ad aspettarlo>> rispose il ragazzo, continuando a rigirarsi l'arma fra le dita.

Passarono pochi secondi e una delle porte secondarie del vicolo si aprì, da lì uscì un uomo di mezza età occupato nella fuga che continuava a guardarsi le spalle nel timore di essere seguito. Proprio nel momento in cui si voltò per guardare la strada davanti a lui si ritrovò costretto a bloccarsi perché un coltellino si conficcò nell'insenatura della parete al suo fianco, proprio all'altezza dei suoi occhi, se solo si fosse mosso un secondo prima la lama si sarebbe ritrovata nella sua tempia destra.

<<Non sai che non bisogna mai guardarsi indietro quando si scappa?>> ironizzò il biondo.

L'uomo si voltò terrorizzato per ritrovarsi davanti ai due ragazzi che lo aspettavano sapendo che se questo avesse provato a scappare l'unica via di fuga sarebbe stata proprio la porta sul retro.

<<Facciamola finita e torniamo a casa, ho freddo>> si lamentò il castano caricando la sua pistola e muvendosi deciso verso l'uomo.

<<Non uccidetemi, pietà>> piagnucolò l'uomo con le spalle al muro.

<<Hai sentito Baek?>> scherzò il biondo <<Chiede pietà, patetico>> sbuffò freddo.

<<Perché dovremmo avere pietà di qualcuno che non si fa alcuno scrupolo a vendere bambini e donne come fossero degli oggetti solo per guadagnarsi soldi per i suoi lussi. Sei un parassita per il mondo, ed io odio gli insetti>> disse il castano con lo stesso tono indifferente per poi premere il grilletto con un rumore sordo grazie al silenziatore posto sull'arma.

Il corpo dell'uomo cadde esanime sull'asfalto con un tonfo. Il castano riporse la sua arma nella fondina legata alla vita e liberò il suo viso, fino a quel momento coperto per metà. Il biondo scese dal suo posto e raccolse il coltellino ancora conficcato nella parete e lo rimise al suo posto nella fascia legata intorno alla gamba.

Proprio in quel momento un rumore richiamò la loro attenzione, i due si voltarono di scatto e videro un ragazzo immobile sul ciglio della strada che guardava verso di loro.

<<Merda>> ringhiò il biondo <<Ritiriamoci, alle auto!>> disse poi al resto della squadra.

<<Credevo che dovessimo incontrarci nel vicolo>> disse una voce all'auricolare.

Silent Night- ChanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora