Joanne

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Sono passati mesi, ormai. Finalemnte sono giunta alla brillante conclusione che il frigo non si riempirà mai e in nessun caso da solo, che le bollette vanno pagate entro il termine, che se il rubinetto perde o la serratura non funziona devo cavarmela da me. Ho dovuto imparare a salvarmi da sola.

Non diventa più facile con il tempo. Ogni giorno c'è qualcosa che la riporta nel presente: allora tiro fuori le forbici e taglio via il legame da quella cosa (la nostra gelateria preferita, l'ultimo film che abbiamo visto insieme, una donna che porta un maglione che sembra uno dei suoi preferiti) per renderla un semplice oggetto nel mondo come tutti gli altri. Forse un giorno proverò solo nostalgia, ma per ora è un torturante senso di mancanza.
Ho ripreso la mia carriera accademica e mi ci sono buttata a capofitto. Mia madre era fiera dei miei studi e incoraggiava il mio desiderio di diventare medico. Io non saprei cos'altro fare. Non ho mai avuto altri piani, ed è stato quasi un sollievo ricominciare le lezioni. Non devo più affannarmi a cercare un motivo per alzarmi dal letto, quando il calendario dice che in mattinata ho un ora di Genetica, seguita da due di Microbiologia e due di Immunologia, pranzo, e ancora due ore di Anatomia. E poi il lavoro fino a tarda sera al Carpe Diem, il caffè letterario di cui è titolare Gloria, la più cara amica di mia madre e ciò che più si avvicina ad una zia per me.
Se anche non avessi Gloria che si prende cura di me, c'è Joanne a riportarmi coi piedi per terra. Non è il tipo di persona che si può scegliere di ignorare. Joanne è quel tipo di ragazza che sembra camminare proprio dove la luce del sole splende più forte e sembra farsi liquida. Quando entra in una stanza, per quanto affollata, la sua presenza reclama di essere notata.

Appare mutevole e cangiante, come un bel cielo azzurro e terzo ma con nuvole in vista, pronto a scatenare un temporale di emozioni. Il tipo di persona che un giorno aggiunge il latte e lo zucchero al caffè, e quello seguente lo prende nero e amaro. A volte, quando la osservo incedere verso di me da lontano, con le sopracciglia inarcate e lo sguardo deciso ma dolce, mi pare quasi di vederla trasfigurare. Joanne è la giornata estiva perfetta, improvvisa nello scoppiare in un maestoso temporale, quanto rapida nel rischiararsi e illuminare la giornata. Mi sono sempre chiesta se nel guardarla con gli occhi dell'amicizia l'affetto ne distorca l'aspetto rendendolo migliore. Ma nel vedere le reazioni di chi le orbita intorno vedo confermate le mie impressioni. So bene come si piegano i tratti del viso nell'espressione dell'ammirazione, perché l'ho visto molte volte con Joanne nei paraggi.

All'inizio pensavo che il suo essere così lunatica avrebbe potuto costituire un problema: ho bisogno di stabilità, equilibrio e ordine. E incredibilmente, è proprio ciò che mi ha dato.
Ci completiamo come solo due opposti perfettamente bilanciati sanno fare, miss perfezione e l'eterna ragazzina acqua e sapone. Lei è l'unica che conosce l'angolo buio e caotico della mia mente, ed io sono dei pochi a cui lascia vedere quel suo lato più comune, umano, di incertezze e sogni.

Il campanello lacera il silenzio e le mie quiete riflessioni, facendomi fare un salto sulla sedia. La tazza di thè che mi ero preparata per riscaldarmi ormai è gelida quanto le mie mani.
Ho sempre avuto una temperatura corporea inspiegabilmente bassa, per me bevande calde e indumenti di lana sono indispensabili. Una successione di trilli risveglia il mio telefono, seguiti dal suono prolungato del campanello, chiarendo che fuori dalla mia porta c'è Joanne. Non le piace aspettare.
Mi alzo e svuoto la tazza nell'acquaio. Percorro il corridoio e vado ad aprire alla mia migliore amica.
In mano ha degli scatoloni da trasloco, pronti per essere riempiti.
《Stellina, è arrivata la cavalleria!》

HOLAAAA!
Ora che Carina e Joanne sono state introdotte come si deve, è il momento di aggiungere un po' di fantasy e mistero all'impasto per far partire l'avventura! Pronti per il prossimo capitolo? Stellinate a più non posso, mi raccomando!
Sneek peak: il prossimo capitolo si intitolerà "Friends in need are friends indeed", proverbio che origina dalla citazione latina di Quinto Ennio "Amicus certus in re incerta cernitur" (traducibile in Il vero amico si riconosce nei momenti difficili).

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