just a talk

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Mi svegliai al suono del cellulare. Allungai la mano verso il comodino e aprii leggermente l'occhio sinistro. Era Yugyeom che mi avvisava che sarebbe andato in discoteca stasera e voleva mi unissi anch'io a lui e una coppia di gemelle taiwanesi.

"Possibile che quello lo infili sempre dove capita, addirittura gemelle?" Parlò una voce dietro di me. Io sobbalzai, il cuore a mille. Mi girai e mi ritrovai Suga hyung con la faccia ancora insonnolita che mi guardava. Ma che....

"Porca miseria hyung, ho avuto un infarto. Cosa cazzo ci fai qui?" Gli chiesi alterato. Si rigirò sul fianco e sprofondò nel cuscino.
"Si chiama dormire, Kook." Mormora.
"Stupido di uno Hyung, intendo cosa ci fai a casa mia, non stavi da Jisoo noona?"
"Non me la nominare neanche".
"Cosa è successo?"

Niente. Silenzio. "Hyung!"
"Merda Jungkook, voglio dormire, posso?"
"No, finché non mi dici cosa è successo tra te e noona, non ti lascerò in pace. Letto mio, regole mie".
"Sei peggio di un calcio nelle palle, moccioso", sbuffò, poi si mise seduto e si strofinò gli occhi.
"Si, come vuoi, ma adesso parla."
"E va bene. Ieri ho accompagnato Jimin a casa e da un mio tentativo di baciarlo siamo finiti con lui tra le mie braccia in lacrime. Mi ci è voluto un pò ma alla fine mi ha detto quello che in parte io e te già sospettavamo, ovvero che lui e Taehyung hanno litigato."
"Miseriaccia... ma ti ha spiegato come mai?"
"Oh si, e qui entra in gioco la mia cara amica Jisoo" dice in tono sarcastico. "La sera della festa di Jimin ha detto a tutti i suoi amici che probabilmente ci sto solo giocando, e che lo lascerò perdere una volta che verrà a letto con me. Quando hanno provato a parlarci, Jimin ha preso le mie difese. Ma ieri sera Taehyung è andato dove lavora, come sappiamo, e ha provato di nuovo a fargli capire che io non sono giusto per lui, e che gli spezzerò il cuore. Jimin gli ha rinfacciato alcune cose sul suo comportamento degli ultimi mesi, ma lui è rimasto in silenzio. Insomma unendo le due cose Jimin gli ha dato un ultimatum. Tehyung ha preferito il silenzio, e Jimin ha deciso di chiudere la loro amicizia."
"Cavolo..." sospirai scioccato.
"Già. Sono tornato alla villa e ho preso le mie cose. Jisoo ha provato a parlarmi ma ero così deluso da lei, che sono uscito sbattendo la porta e non rivolgendogli neanche mezza parola."
"E sei venuto qui".
"Sei l'unico che mi è venuto in mente."
"Sono onorato" dissi sarcastico. "Ma hyung, non hai pensato ad andare nel tuo vecchio appartamento, se non sbaglio hai anco-"
"Assolutamente no!" Urlò.
"S-scusa, non volevo farti arrabbiare".
"No, scusami tu. Preferisco non parlarne. Ci facciamo un caffè?" Domandò alzandosi. Lo imitai e lo seguii in cucina.

Mentre facevamo colazione, lo guardavo di sottecchi per vedere se si fosse calmato. Sembrava di si, così gli rivolsi di nuovo la parola.
"Hyung, cosa facciamo con Tae e Jimin hyung?"
"Beh direi che a questo punto sappiamo bene entrambi la vera ragione del silenzio di Taehyung: è innamorato di Jimin" disse, facendomi tornare alla dura realtà dei fatti. Ma il messaggio di ieri mi torna in mente e decido di parlarne con Yoongi.
"Hyung, ieri sera Tae mi ha mandato un messaggio dicendomi che il bacio gli è piaciuto e lo avrebbe rifatto volentieri. Secondo te stava mentendo?"
"Non lo so Kook, ma voglio darti un consiglio: non illuderti troppo. Vai con calma, e se alla fine riuscirai a conquistarlo, ben venga no?"
"Hai ragione. Mmm....mi è venuta un'idea!"
"Ho quasi paura a chiederti di cosa si tratta".
"Nah, fidati hyung, è la cosa giusta da fare".
"Ok, spara!"
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Cavolo ero di nuovo in ritardo. Jin hyung mi ammazza stavolta. Recupero le chiavi di casa e poi finalmente esco sperando che l'autobus non sia ancora passato. Apro il portone e dopo essere sceso gli scalini, alzo la testa e mi immobilizzo completamente.

"Buongiorno hyung" mi salutò un sorridente Jungkook, appoggiato comodamente alla sua moto. "Serve un passaggio?" chiese poi agitando il casco che aveva tra le mani.
"Co-cosa ci fai qui?" Balbettai.
"Ne parliamo dopo ora sali che sei in ritardo" disse passandomi il casco. Risalì in sella e indossò il suo casco, mise in moto e mi fece segno di raggiungerlo.

Il Futuro Signor MinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora