Prologo

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Non sempre si è capaci di reagire quando ci troviamo contro qualcosa più grande di noi, ma non tutte le volte si tratta di codardia.

Il mondo continua a variare e con lui anche le generazioni, però più si va avanti, più i genitori non sanno più svolgere il proprio ruolo. O semplicemente non è una loro priorità.

Viene attribuita soltanto agli adolescenti, la colpa per l'essere assente e per il costante utilizzo del cellulare o di qualche altro strumento elettronico, quando gli adulti hanno anche la loro parte.

Genitori che dimenticano i figli in macchina, genitori che non prestano tanta attenzione a ciò che succede ai loro figli, genitori che lasciano in mano a bambini piccolissimi il proprio cellulare perché "altrimenti non smette di piangere", genitori a cui non frega se il proprio figlio è felice ma gli importa se da scuola torna con "mamma, papà, ho preso 8 in una verifica."

I voti non determinano la nostra bravura, il parere dell'insegnante è solo un punto di vista da parte di una persona che deve "badare" ad un ragazzo che in realtà non vuole avere nulla a che fare con lei. Ma questo non importa, giusto?

Ci sono genitori che lasciano uscire i propri figli da soli già a dieci anni, liberi di fare quello che vogliono, poi successivamente si lamentano con frasi del tipo:

"Mio figlio fuma."
"Mio figlio non mi ascolta."
"Mio figlio ha brutte amicizie."
"Mio figlio parla poco."
"Mio figlio non si confida con me."
"Mio figlio mangia poco."
"Mio figlio mangia troppo."
"Mio figlio non si comporta correttamente."
"Mio figlio non mi da soddisfazioni."
"Mio figlio ha fatto a botte con altri ragazzi."
"Mio figlio sta sempre fuori casa."
"Mio figlio non mi considera."

I genitori sanno solo lamentarsi dei comportamenti, senza però prendere in considerazione l'idea che è loro la colpa del nostro modo di fare.

Se i genitori imparassero a stare vicino ai loro figli, a chiedergli "Cos'è che non va? Puoi parlarmene"; a pensare più a loro che all'alcol, ai vestiti di moda oppure agli amici con i quali stanno fuori tutta la giornata; se imparassero a smettere di lamentarsi soltanto, e cercassero di agire, ci sarebbe un comportamento diverso da parte dei minori già precedentemente citati.

Se una persona non riceve amore, non si azzarderebbe mai a donarlo.

Come pretendono che ci comportiamo quando tutto va a rotoli e non abbiamo qualcuno a cui affidarci?

Credo sia normale che alla fine un adolescente si adatta come meglio può, diventando quel tipo persona che magari odia, ma che ai suoi occhi appare come l'unico modo per tenersi al sicuro dallo schifo che lo circonda.

Un adolescente non pretende molto, se non la presenza di qualcuno vicino che non abbia pregiudizi verso di lui e che gli voglia bene davvero, senza avere secondi fini.

Un adolescente vorrebbe soltanto essere capito.

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