Buongiorno lo dici a tua madre.

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«Mi chiedevo perché lo zucchero sale, se poi dopo non scende.» dico a Shawn mentre finiamo di preparare l'impasto per la torta al caramello.

«Riusciremo a non finire all'obitorio?»

«Shawn, andresti sul serio all'obitorio per questa stupida battuta?» lo guardo con l'aria confusa.

«Okay che faceva schifo Rory, ma credere che ti mandi all'obitorio addirittura è da matti. Non ci ho mandato il gatto quando ha portato il preservativo da mia madre, figuramoci!» dice continuando a mescolare l'impasto.

«Ma te hai detto... nulla, lascia stare.» rispondo, magari me lo sono immaginata o sarà stata qualche voce dalla televisione, può capitare. Dopo essermi asciugata le mani che ho precedentemente lavato perché erano piene di zucchero e caramello, vado verso il soggiorno e metto YouTube dalla televisione selezionando l'album dei One Direction: Take Me Home.

Mi volto con l'intenzione di tornare da Shawn per vedere se ha finito di mescolare, ma quando metto piede in cucina non lo trovo più.

«Shawn?» provo a chiamarlo, ma non ricevo risposta.

«Secondo me penserà che siamo dei ladri e ci tirerà la lampada appresso, ma colpirà te perché è stesa e quindi mirerebbe verso il basso.»

«Shawn sei tu?» mi sposto verso il soggiorno per poi dirigermi verso il corridoio che porta alle camere.

«Siamo della stessa statura, cretino.»

Sento qualcuno ridere e continuo a girare su me stessa per cercare di capire da dove provengano queste voci, non ottenendo però alcun risultato.

La casa scompare ed ora vedo solo buio, mentre inizio a sentire qualcosa di morbido sul quale sono stesa. Cerco di captare qualche suono e l'unica cosa che sento sono dei passi, poi cala il silenzio. Sorrido mentalmente credendo di essere finalmente sola nella mia camera, stringo il cuscino vicino la mia testa e cerco di focalizzarmi sul sogno che stavo facendo prima, chissà dove diavolo era finito Shawn...

«SVEGLIATI PICCOLO PULCINO!»
«Non ha sentito bene!»
«SVEGLIATI PICCOLO PULCINO!»
«SVEEEEEEGLIAA!»

Un rumore forte simile ad una tromba mi fa spaventare facendomi sedere di scatto, ma non faccio in tempo a vedere cosa sta succedendo perché mi ritrovo una sostanza quasi liquida in faccia che mi porta immediatamente a chiudere gli occhi.

Trattengo una miriade di imprecazioni e mi limito a sospirare pesantemente passandomi una mano sulla faccia, mentre qualcuno inizia a ridere allegramente.

Tolgo la sostanza da sopra i miei occhi, per poi rendermi conto che si tratta di panna montata. È anche sui miei capelli, ma ho fatto lo shampo ieri, cazzo!

Alzo la testa verso le due persone che stanno ancora ridendo, riconoscendole immediatamente:
Ariele e Uriele, fratelli gemelli diciannovenni (sfortunatamente miei cugini), che nella vita l'unica cosa che fanno è rompermi i coglioni. Che nemmeno ho.

«Vi è finito un topo in culo stamattina?» sbotto, guardandoli male.

«Buongiorno anche a te, piccolo frutto inacidito!» dice Uriele, cercando di trattenere le sue risate.

«Buongiorno lo dici a tua madre.» rispondo, scostando le coperte e avanzando verso la porta della camera per andare in bagno a farmi una doccia. Idioti.

Quando sto per passargli accanto, mi si parano davanti e si spostano facendo in modo che io passi proprio al centro e iniziano ad intonare la canzoncina di Uomini e Donne.

Take Me HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora