"Hollywood pt. 4"

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(D.)

"Oh ammo, ma insomma, vi ho visti tu e Sfera Ebbasta chiacchierare e ridere li fuori."

"Non fatevi strane idee, non è successo niente."

"A me lui sembrava molto preso da te."

"Ragazze stiamo parlando di Sfera Ebbasta, ricordiamocelo, a lui basterebbe schioccare le dita per avere 5 culoni che gli twerkano davanti la faccia, figurati se perde tempo con una come me."

"Ma il punto è proprio questo, lui avrebbe potuto evitare di parlare con te prima, invece ha voluto "perdere" del tempo per stare li."

"Magari mi si vuole scopare e basta."

"Amo e che nu par e bott non je le vuo da? Ma l'hai vist a chillu piezz e babbà."

"ANNA, HAI 10 ANNI IN PIU' DI LUI."

"E me sient comm a Megan Gale."

Tutte noi scoppiammo a ridere, e tra una risata e l'altra e qualche insulto alla gente li in pista, tornammo al nostro privè.

"Ecco le altre donne dove erano finite, cominciavamo ad essere un pò gelosi."

"Ci avete lasciato con questi due, ma vi pare il caso?"

"Ok mea culpa mea culpa, ho trovato il posto tattico dove andare a fumare e abbiamo colto l'occasione... Ludo perdonac.."

"SIETE DELLE MERDE, ADESSO DEVO ANDARE A FUMARE DA SOLA."

"Tecnicamente hai sempre Andrea, e anche Marco fuma ogni tanto."

"Infatti Ludovì grazie della considerazione sei n'amica."

"Andre tvb lo sai."

Mi sedetti sul divanetto, con una delicatezza e una leggiadria più o meno di un lottatore di sumo, in una posizione di un'eleganza che avrebbe potuto fare invidia solo ai camionisti, come mio solito.

Mi venne vicino Angela, con l'aria di quella che sa che stai nascondendo qualcosa ed è pronta a farti sputare il rospo.

"Insomma, sto Sfera Ebbasta..."

"No Schi, anche tu no..."

"No vabbe io sono curiosa lo sai, poi se non ne vuoi parlare per qualche motivo lo accetto e lo rispetto."

"Ma figurati amo, ma non ci siamo detti niente, abbiamo parlato del più e del meno, mi ha chiesto di dove ero, perchè sono venuta a Milano e cosa studiavo, domande di circostanza niente di che."

"E allora il fatto che tu ti sia isolata qui a guardare meglio il privè dietro la consolle non ha niente a che vedere con lui?"

Distolsi subito lo sguardo per incrociarlo con quello di Angela, e la sua espressione compiaciuta mi fece capire che continuare a negare sarebbe stato inutile.

"Ok forse stavo fissando il privè."

"E' un passo avanti."

"Ma ti assicuro, la mia è più curiosità che altro, so che Sfera Ebbasta se le cerca, se le scopa, e le accanna li."

(S.)

"Ti piace eeh, vecchio lupo di mare."

"Tano, ti è già salita eh?"

"Vuoi forse negarlo?"

"Non nego che mi piaccia, come mi piacciono tutte quante."

"Sfe, tu l'unica cosa che chiedi alle donne che ti vuoi scopare è se vogliono andare in albergo o preferiscono stare a casa, te ne sbatti il cazzo di quello che fanno nella vita. L'importante è che siano fighe, troie, e fighe."

"Mi stai facendo passare per un pezzo di merda."

"E' come ti sei sempre fatto passare tu stesso amico mio."

Quella frase mi fece pensare, tra la litigata con Charlie e le affermazioni di Tano, cominciavo sul serio a domandarmi se non lo fossi diventato per davvero... un pezzo di merda.

"Vabbè quando la finirai di sparare minchiate rientreremo."

"Andiamo bro, vado a conquistare anche io la mia bella."

E per un pò di sperai anche io, di rivederla, s'intende.

Quando entrammo fui assalito dalla gente, non ricordavo che fossero cosi tanti quando siamo arrivati, subito Tano si mise a proteggermi, ma inutilmente dato che nel giro di 10 sec. cominciarono ad andare addosso anche a lui, quindi ci siamo visti costretti a chiamare la sicurezza e a far sbalzare fuori un pò di gente.

Ci scortarono letteralmente fino al nostro privè e lì riprendemmo posto sui divanetti.

Parlavo con Tommy quando a un certo punto sento Tano prendermi il braccio e cominciare a scuoterlo, mi giro pronto a mangiarmelo con gli occhi quando se ne uscì dicendo:

"Non ci credo, guarda chi c'è li, proprio accanto a noi."

Seguì la linea immaginaria creata dalla direzione in cui puntava il dito di Tano e fu li che la rividi.

C'era Diana, seduta anche lei, circondata dalle sue amiche, che parlavano e bevevano, aveva un'aria totalmente serena e disinteressata a tutto ciò che era al di fuori di quel privè, chissà se si era accorta che ero qui.

"Ok visto che la superstar qui sei tu, credo sia il momento che tu prenda le redini del gioco e vada, cavalcando il tuo nobile destriero immaginario, verso... la figa."

"Tu devi letteralmente smettere di fumare."

"Volevo solo essere poetico, ma se proprio insisti.. andiamo a.."

"Tano. Io parlo e tu stai li a farmi da spalla va bene?"

"Si ma io pensavo di.."

"TANO."

"Ok Sfera Piagnone Ebbasta facciamo come vuoi tu."

Mi alzai e con il mio migliore amico di fianco ci avvicinammo al loro privè.

«E vorrei dirti che ti amo, ma è troppo banale. »Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora