Il risveglio.

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-Ehi! Ehi! Fratellino!- Lo apostrofò con affetto Fabrizio per poi stritolarlo in un abbraccio.

-Ehi! Fabri!- Lo salutò Francesco felice finalmente di poter rivedere il fratello dopo un anno.

Era più muscoloso e ormai era proprio un adulto, poi vestito così.

-Ma tu guarda come cresci!- E il fratello gli  scompigliò i capelli come un vecchio zio che incontra il nipote.

Gli era mancato.

Una volta entrato gli presentò Gabriele e gli spiegò tutto,

il fratello sembrava felice di quell'ospite forse perché in fondo il moro ispirava fiducia.

Parlò con il fratello per più di un'ora di Milano, del nuovo lavoro e della scuola .

E subito dopo  Fabrizio era corso a cambiarsi per  giocare a Fifa con il suo compagno di scuola.

Infatti quei due avevano subito legato

nonostante il fratello non fosse poi così socievole.

Lasciando Gabriele che imprecava per un mancato goal di Darmian,

andò a preparare la cena-

sempre se si può definire preparare mettere in microonde delle arancine comprate poche ore prima.

Durante la cena discussero di come il calcio potessere essere meglio del wrestling e viceversa.

Una conversazione che non aveva più una fine anche se erano due contro uno perché,

cazzo, non aveva seguito tutti quei promo

o i feud di Cm Punck o John Cena  e di tutta la Federazione per nulla, no.

Gli erano serviti e più di una volta.

Dopo più di tre ore di discussione si erano guardati ed erano scoppiati a ridere senza un motivo.

Ma era tardi e l'indomani avevano scuola.

-Quindi, fratello io dove dormo?- Domandò Fabrizio.

-Fratello tu dormi con me.- Fabrizio si mise a ridere.

Francesco aggrottò le sopracciglia e guardò Gabriele davvero perplesso, il moro rispose alzando le spalle.

-Fratellino te lo scordi, io con te non ci dormo. L'ultima volta che abbiamo dormito insieme dalla nonna

nel sonno mi hai riempito di calci.-

-Oh andiamo. Non fare il bambino capriccioso. Dai!-

-Ah no. Te lo scordi. Ci dorme Gabriele con te. Io vado in quel divano. Il caso è chiuso.- Rispose Fabrizio

che tanto si sapeva che era testardo come un mulo e non avrebbe ceduto.

-Va bene. Ma lo devi sapere: sei uno stronzo.- Replicò il padrone di casa rassegnato.

-Caro fratello ho preso da te!-

-Ma se sei più grande!-

-DNA . DNA.-

Spazientito gli diede la 'buona notte' e nel frattempo lo mandò a quel paese mentalmente, sorridendo.

Eh già gli era mancato per davvero.

Cazzo, va bene che aveva già dormito con Gabriele, ma non era  cosciente. Dormiva!

Ed era maledettamente imbarazzante dormire con un compagno di classe conosciuto da poco.

Andò a lavarsi pensando che l'avrebbe fatta pagare al fratello

anche se gli era mancato

mentre Gabriele si fumava una sigaretta affaciato alla finestra della sua camera.

PERCHÉ QUELLO CHE LASCI NON VA PIÙ VIA..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora