TRENTUNESIMO CAPITOLO

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Era in auto con Edoardo, che stava guidando.
Non osava parlare, anche perché non avrebbe saputo cosa dirle.
Ogni tanto la guardava con la coda dell'occhio e la trovava sempre ferma, immobile, con le lacrime e la paura negli occhi.
Dopo circa un'ora arrivarono all'ospedale e Alice si precipitò dentro a passo svelto, mentre Edo cercava di starle dietro.
-Sto cercando Fabio Corsi.- chiese ad un'infermiera all'ingresso, che alzò la cornetta del telefono e chiese informazioni per poi comunicarle che il ragazzo si trovava al secondo piano, stanza 119.
Senza neanche ringraziare corse verso l'ascensore.
Arrivati al secondo piano cercarono la stanza.
Dietro un vetro, oltre una di quelle tipiche tendine da ospedale, si intravedeva Fabio, sdraiato su un letto.
Tanti piccoli tubicini uscivano dalle sue possenti braccia.
Alice si immobilizzò davanti a quella cruda rappresentazione che non rendeva giustizia al Fabio che aveva conosciuto, così pieno di sé, brillante, sempre in perfetta forma, a volte anche arrogante.
E invece adesso era lì, addormentato su un letto d'ospedale, e non aveva alcun potere di decisione sulla sua vita.
Un medico uscì dalla sua stanza.
-Buongiorno. Siete parenti?-
Capendo che Alice non avrebbe risposto, presa com'era da Fabio, Edo rispose al suo posto.
-No. Siamo solo...amici.
-Capisco. Sapete per caso chi sia una certa...Alice?-
La ragazza si voltò.
-Perché?- chiese il fratello.
-Pare che abbia ripetuto più volte questo nome prima di perdere completamente i sensi.-
Edo lanciò un'occhiata preoccupata alla sorella, visibilmente scossa, e poi cercò di cambiare argomento.
-Come sta?- chiese, volendo sapere qualcosa sulle sue condizioni.
-Difficile da dire ora. La ferita d'arma da fuoco è piuttosto profonda perché il conflitto è stato molto ravvicinato. Ancora non si è svegliato. I parametri sono stazionari.- accennò un sorriso.
-Grazie dottore.-
-Dovere.- rispose, per poi dare una pacca sulla spalla del ragazzo e andare via, nel suo lungo camice bianco.
-Alice!- una voce che proveniva dalla fine del corridoio la chiamò.
Lia la raggiunse pochi secondi dopo, e le ragazze si strinsero in un abbraccio.
L'amica la invitò a sedersi sulle panchine bianche davanti alla stanza.
-Ti ho avvertito appena ho saputo...-
-Grazie.- rispose, con gli occhi rossi e gonfi.
-Ha difeso una donna in un bar...L'uomo che gli ha sparato è già stato preso.-
Alice annuì, senza però nascondere una certa sorpresa.
-Vedrai che andrà tutto bene.-
-Lo spero.- ricominciò a piangere senza riuscire a trattenersi.
-Ali, tu sei davvero troppo sotto shock. Forse dovresti andare a prendere un pò d'aria. Vuoi che ti accompagni?-
-Nono. Lia...È che, io...-
La ragazza le porse un fazzoletto.
-Stà calma, dimmi.- disse cercando di essere rassicurante.
-Devo dirti una cosa Lia.-
Edoardo sembrò capire l'andazzo e si allontanò cercando di non disturbarle, per lasciarle sole e non essere di troppo.
-Ok...ti ascolto. Ma non devi dirmela per forza ora se non ce la fai.-
-No, devo dirtelo.-
-Va bene...- le prese la mano.
-Lia...- cercò di asciugarsi le lacrime -Io e Fabio stavamo insieme.- disse tutto d'un fiato.
La ragazza spalancò gli occhi.
-Davvero?-
-Si...-
-Ecco perché stai così...- le accarezzò una guancia.
-Però poi abbiamo litigato, perché mi ha vista mentre mi baciavo con Mattia.- Lia era sempre più perplessa -Si sono anche menati.-
-Ora capisco quei lividi improvvisi di Matt...-
-Si...E io volevo dimenticarlo. Perché lui non sembrava avere nemmeno intenzione di parlarne, di chiarire. E così ho dato una possibilità a Mattia, e lui è fantastico. Ma io non sto capendo più nulla,mi sento una stupida.- scoppiò di nuovo a piangere.
-Alice, non puoi pensare a tutto questo ora...capisci? Una cosa per volta...ok?- disse dolcemente e la ragazza annuì.
-Perché non entri?-
Alice la fissò come spaventata.
-Non lo so...-
-Dai Alice! Farà bene sia a te che a lui. Vedrai.-
Prese fiato, si alzò e si avvicinò lentamente alla maniglia della porta, abbassandola.
Quando fu dentro le sembrò di percepire l'odore del ragazzo e ne fu cone estasiata.
Arrivò al letto, a passi lenti e si mise a sedere accanto a lui.
-Ciao...- disse con voce tremante, sfiorandogli il braccio.
-Non so neanche se vorresti che fossi qui...forse sei ancora troppo arrabbiato con me...- una lacrima le rigò il viso.
-Sei davvero un principe, lo sai? Io non so se sarei riuscita a fare una cosa del genere...rischiando la vita. Sono fiera di te...- prese ad accarezzargli  una mano.
Continuava a guardarlo: i capelli mossi e scuri leggermente spettinati, gli occhi chiusi, le spalle nude che sporgevano dal lenzuolo, insieme alle braccia.
-Sei bellissimo...- gli scostò i capelli dalla fronte.
Poi si avvicinò, poggiando la sua guancia contro quella del ragazzo.
-Non mi lasciare Fabio...-
Con la paura che potesse essere l'ultima occasione, gli lasciò un bacio innocente sulle labbra.

Edo e Alice tornarono a casa dove li aspettavano ancora Mattia, con Andrea.
-Come sta?!- chiese subito Matt appena aprirono la porta.
-Stazionario. Non si è ancora svegliato.- spiegò Edo.
-Mi dispiace...- rispose il ragazzo serio, guardando Alice.
Andrea si avvicinò ad Alice e le mise un braccio intorno alla vita, dandole un bacio sulla fronte e lei accennò un sorriso stanco prima di dirigersi verso la sua camera.
Mattia la seguì, e una volta dentro accostò la porta.
-Ali...- la guardò triste -Vuoi parlarne?-
-No...preferisco di no...-
-Ok...- si sedette sul letto accanto a lei.
-Non mi piace vederti così triste...-
-E come dovrei essere? Fabio sta male.-
-Lo so lo so...mi dispiace davvero...-
Si avvicinò per baciarla, ma lei si allontanò senza neanche guardarlo.
-Matt, forse è meglio che ci prendiamo del tempo.-
-Come scusa?-
-Come ho detto. Sta succedendo tutto in fretta ed io sono molto confusa e ora Fabio sta così e io...non lo so...-
Il ragazzo si alzò dal letto con uno scatto mentre lei fuggiva ai suoi sguardi.
-Alice...che stai dicendo...-

-Sono confusa, davvero! E non voglio fare altre stupidaggini

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-Sono confusa, davvero! E non voglio fare altre stupidaggini. Ora voglio stare solo accanto a Fabio...almeno finché non si riprenderà, se vorrà il mio aiuto...-
-Alice, io capisco tutto davvero. -alzò la voce -Ma se è un modo per dirmi che vuoi riprovarci con Fabio, dimmelo sinceramente. Senza giri di parole.- il suo sguardo si rabbuiò.
-Mattia...È stata talmente breve la nostra storia...se così si può definire...che è meglio che io capisca cosa voglio davvero prima di continuare, e magari farti soffrire di più...-
-È stata...Per te è già finita Alice! Tu sei ancora innamorata di Fabio!- per la prima volta lo vide arrabbiato.
La ragazza non rispose.
-Io pensavo che...Ok...Se cambierai idea...fammelo sapere.- disse poi, deluso.

Uscì sbattendo la porta

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Uscì sbattendo la porta.
Alice si sdraiò sul letto, con gli occhi lucidi.

Alice si sdraiò sul letto, con gli occhi lucidi

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"Rovino sempre tutto...in una settimana ho mandato a monte due relazioni. E ora ho perso sia l'amiciza di Mattia...che l'amore di Fabio. E se Fabio non si svegliasse più? Io cosa farei? Vorrei morire anche io..."

BUIO E LUCE - La Storia Di AliceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora