Mezz'ora di treno

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Corro velocemente per i corridori e inizio a salire le scale sperando di non essere troppo in ritardo.

Mancano una decina di scalini quando incomincio a inciampare.

Per non cadere metto un piede avanti all'altro, facendomi inciampare di nuovo.

Continuo a fare così fino a che non mi ritrovo per terra, in fondo alle scale, con le mani in avanti per proteggermi e un "porca puttana" fortissimo che mi scappa dalle labbra.

Tutta la stazione si girò a guardarmi.

Fantastico.

Corro verso il treno mentre una ragazza si sposta spaventata.

Riesco a sedermi, quando il treno parte,facendomi allontanare lentamente dalla mia città natale.

La guardo allontanarsi con un moto di tristezza, a pensare al mio povero letto che starà da solo per quasi 20 ore, ad aspettarmi.

Lo sguardo continua a stare fuori dal finestrino e non riesco a staccarlo, non so perché ma vedere il passaggio scorrere mi incanta.

Guardo le nuvole senza pensare a nulla di preciso, il tempo non è molto bello e, per quanto a me possa piacere la pioggia, non ho tanta voglia di farmi mezz'ora di camminata fradicio, visto che ho stupidamente dimenticato l'ombrello a casa.

Lo zaino è nei sedili davanti a me, mentre le cuffie sono comodamente appoggiate alle spalle e mi cingono il collo, non ho nessuna intenzione di metterle per paura di rompere la magia del momento.

Che puntualmente viene interrotta dalla voce che informa i passeggeri che siamo appena arrivati alla stazione di Granarolo, il treno inizia a rallentare e sento i freni stridere.

Sembrano anime che lanciano gride acute e terribili, scosse da un dolore lancinante.

Mi parte il viaggio mentale.

Gli spiriti dei morti sono costretti a trasportare il treno e a fermarlo a ogni stazione, ma per salvare le vite umane dagli incidenti e per portarli a destinazione devono subire atroci sofferenze, sacrificandosi per i poveri passeggeri che, ignari del tutto, se ne stanno comodamente seduti a chiacchierare.

Il treno riparte, questa volta il rumore sembra quella di una frusta.

Oh no.

Li frustano.

Quindi le anime, oltre a essere costrette a trasportarci e a vivere atroci sofferenze, vengono anche frustate per andare più veloci e farle riprendere prima dalla fatica che deve esserci nel frenare un treno in corsa.

Cavolo ci dovrei fare una storia, scrivere su wattpad di questa mattinata e magari parlare di tutte le mie impressioni sul treno, potrei iniziare adesso, prendere il cellulare e scrivere, tanto ho l'app.

Ma no, è mattina presto, perché mettersi a scrivere adesso, e poi la tastiera del cellulare è piccolissima e dopo dieci minuti smetterei e non ci tornerei più sopra.

Lo scriverò poi.

Passo i dieci minuti seguenti così ,a fantasticare su quanto deve essere bella la storia che scriverò, sapendo già che farò un sacco di errori e probabilmente non sarà cagata da nessuno.

Il conducente avvisa che stiamo arrivando alla stazione di Godo, ma il treno fa un brutto rumore e si ferma.

Ecco ci manca solo che, con la fortuna che ho, il treno inizia a esplodere e ci rimango fregato, oppure c'è un guasto e quindi arrivo in ritardo, dev'essere destino.

Mi guardo attorno e mi accorgo che non c'è modo di uscire dal treno in caso di emergenza.

Le finestre sono troppo piccole e la porta è troppo lontana, l'unica è correre in fondo al vagone e staccare il martelletto per rompere il vetro.

È una trappola per topi.

Ma dico io, tra tutti i posti dove mettere un martello, proprio in fondo lo dovevano situare; che magari succede qualcosa, inizi a correre verso di quello e inciampi, oppure mentre corri c'è la calca di persone e quindi non riesci a raggiungerlo.

Già mi immagino che viene un terremoto, la gente si fa prendere dal panico e, o si accascia sotto i sedili, o cerca di scappare, in qualunque caso io muoio.

Perché se si accascia sicuramente inciampo e sbatto la testa, se cercano di scappare vengo schiacciato dalla massa, e se sto fermo nel mio sedile probabilmente mi cade il treno addosso.

Cavoli, oggi i miei viaggi mentali vanno alla grande.

Il treno riparte senza conseguenze e ci fermiamo a Godo.

Vedo con la coda dell'occhio, quattro vecchiette sedersi nella fila di sedile a fianco a me, mentre un ragazzo di colore si siede nei sedili che sono oltre ai miei( non so se sono riuscito a spiegarmi, volevo dire che si è seduto nei sedili davanti a me, ma non quelli di fronte ma quelli oltre).

Le quattro vecchiette parlano tra loro e mi spiace dire che ascolto la loro conversazione, non perche sono uno spione ma, semplicemente, ci sento molto bene e non posso farne a meno.

Parlano del tempo e del fatto che le nuvole seguivano il treno.

Poi una ha detto che quando è uscita da casa ce n'era una enorme e nera che la fissava, a quel punto una delle signore si è messa a ridere, mentre un'altra cercava di continuare il discorso, dicendo che quando sono cariche le nuvole si allontanano dal mare, mentre quando sono vuote si avvicinano alla spiaggia.

A me sinceramente il discorso è sembrato un tantino strano e, ovviamente, ho iniziato a immaginare le nuvole che , scontente di essere scariche, facevano le corse per andare al mare a caricarsi, per poi allontanarsi.

Mentre le vecchiette continuano a parlar del fatto che se piove dovranno andare in ufficio di corsa, forse non sono poi così vecchie, il ragazzo di colore ha iniziato a gridare in quello che credo sia africano.

La cosa, sinceramente non mi da nessun problema, abituato come sono alle urla che ci sono a scuola e a casa.

Anzi mi fa un po' pena, è li tutto solo che parla ad alta voce, forse sperando che qualcuno che sa la lingua gli risponda e cosi poter iniziare una conversazione.

Sinceramente se non fossi associale, credessi ancora nelle persone e sapessi la sua lingua forse gli risponderei, ma sfortunatamente per lui.

La corsa è finita e sono arrivato a Ravenna.

Alzandomi mi accorgo che mi sono sbagliato e l'uomo di colore era in compagnia, anche se l'altro aveva le cuffie alle orecchie e forse non lo ascoltava.

Scendo dal treno.

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Salve a tutti/e

Come state?

Spero vi sia piaciuto il mio piccolo racconto di quello che mi è successo e vi abbia fatto scappare una risata.

Probabilmente ci saranno degli sbagli, quindi vi chiedo se gentilmente me li potete far notare.

Alla prossima.

Mezz'ora di treno  (One-Shot)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora