Scrivania

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Cammino nervosamente per i lunghi corridoi di questo palazzo sino a raggiungere la stanza dove ci sono in attesa almeno una ventina di ragazze.
Sono tutte bellissime, tutte con delle forme mozzafiato e un sorriso smagliante.

Già mi irrigidisco e l'irrefrenabile voglia di fare retromarcia prende fortemente il sopravvento. Ma ormai sono qui.

Faccio un cenno di saluto, nascondendomi il più possibile dietro i miei capelli come se potessi sparire.
«Ho sentito dire che sia dannatamente sexy!» ghigna una ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi.
«Io, che solo a guardarlo negli occhi ti possa venire un orgasmo!» replica un'altra con un caschetto nero pece. Bleah.

«Forse, dovreste pensare meno a com'è fisicamente e più a cosa vi potrà chiedere durante il colloquio.» dice una moretta, leggermente più in carne tra le altre, con due occhialoni appoggiati sul naso. Lei si che mi sta simpatica. Ma evidentemente non ha espresso il pensiero comune perché viene subito snobbata da una bionda che le ride in faccia e senza alcun pudore si abbassa ulteriormente la scollatura già fin troppo ampia della sua maglietta «Basteranno loro. E il colloquio potrà andare a farsi fottere.» queste tipe devono avere la segatura al posto del cervello non c'è altra spiegazione.

«Che mi dite della moglie? Io so che è sposato.» mi azzardo a domandare. Loro tutte, tranne la brunetta che invece si sistema gli occhiali spingendoli più in su sul naso, scoppiano a ridere.

«Tesoro, quella deve essere più cornuta di un cervo a primavera.» oh merda.
«E poi, voci di corridoio ovviamente, so che è un cesso ambulante e un arpia senza confini.» questo lo dici tu.
«Deve pure essere un po' rimbambita»
«O semplicemente lui si vergogna troppo per farsi vedere con una come quella!» e di nuovo ridono.
«Ma non l'avete mai vista» cerco conferma.
«No» rispondono.

D'improvviso, le porte vengono spalancate ed Harry Styles in persona fa il suo ingresso in tutto il suo splendore. Dio... Forse in parte avevano ragione.
Tutte iniziano a sistemarsi per attirare la sua attenzione, ma io senza nemmeno rendermene conto sono già scattata in piedi con un sorriso a 32 denti che mi invade il viso.

Lui mi nota subito, con quegli occhi di cui sono innamorata da ormai quattro anni.
«Y/n!» quasi corre nella mia direzione mi afferra il viso tra le grandi mani e mi stampa un bacio sulle labbra. Sono due mesi che non ci vediamo, a causa del lavoro che mi aveva costretta a partire per l'Italia.
Quanto mi era mancato! Fanculo tutte quelle oche giulive in calore ora c'eravamo solo io lui.
«Mi avevi detto che saresti rientrata domani. Sarei venuto a prenderti in aeroporto o-» lo blocco poggiando un dito sulle sue labbra.
«Sorpresa» lui mi sorride e mi bacia nuovamente, senza preoccuparsi minimamente delle ragazze che ci fissano sbalordite e che probabilmente notano solamente ora l'anello che porto orgogliosamente al dito.

«Dovevo fare dei colloqui oggi. Ma visto che ci sei tu annullo tutto e andiamo a mangiare in quel ristorante che ti piace tanto.» mi dice.
«Assolutamente no, Harry. Sai, qui con queste splendide ragazze ho avuto modo di conoscere come si sono preparate al "lavoro" che le spetta. La maggior parte non vedeva l'ora di stare chine sulla scrivania per te... O dovrei dire con te, mi sbaglio?» quando mi giro sul viso di molte cresce un rossore di imbarazzo che mi fa ridere sotto i baffi. Harry invece, capendo perfettamente ciò di cui stavo parlando, scoppia rumorosamente a ridere, imbarazzandole ulteriormente.

Siamo una coppia di stronzetti.

«Forse, la maggior parte di loro non sa che l'unica che desidero "chinata sulla scrivania per me o con me" sei solo tu» dice il riccio al mio fianco cercando di provocarmi.
«Cretino!» ridacchio, ma ciò non toglie che ora la mia testa si sta riempiendo di immagini molto poco caste su noi due chiusi nel suo ufficio a fare l'amore.

«Perfetto, ragazze. Per chi volesse ancora il posto di lavoro si faccia trovare tra un'ora esatta con il curriculum nel mio ufficio. Chiedo scusa a tutte del ritardo e dell'improvvisa posticipazione ma, come potete vedere ho avuto una bellissima sorpresa. A dopo.» annuncia Harry, immedesimandosi nel ruolo del capo serio e preciso che, per chi lo conosce bene come lo conosco io, non gli si addice molto.

«Signorina Styles, lei invece può venire con me.» ammicca, con quel sorrisetto che la dice lunga. Molto lunga.

Così lo seguo, varcando un'enorme porta di legno bianco e venature nere che, con un passcode da lui inserito, si apre velocemente.
Mi fa entrare per prima e senza farsi notare mi palpa il sedere da sopra il jeans che indosso.
«Harry!» il suo nome lascia le mie labbra in un misto tra il rimprovero e l'eccitato.
Lui mi abbraccia da dietro, spostando tutti i capelli su una spalla sola, iniziando così a baciare quella libera.

«Non puoi nemmeno immaginare quanto tu mi sia mancata.» sussurra prima di farmi un piccolo succhiotto esattamente sotto l'orecchio.
Mi volto di scatto e lo guardo negli occhi, legando le mie braccia dietro il suo collo.
«Fammi tua Harry» sussurro, prima di prendere il suo labbro inferiore tra i denti e morderlo dolcemente.

Un sospiro eccitato lascia le sue labbra, prima che con un colpo deciso mi spinga sopra la sua scrivania. In poco tempo siamo nudi entrambi, ansimando uno il nome dell'altro mentre entra ed esce con spinte regolari da me. Il sudore imbratta leggermente i nostri corpi, ma non ci interessa perché dopo due mesi siamo finalmente e nuovamente una cosa sola.
Dopo due mesi stiamo finalmente e nuovamente facendo l'amore e non c'è cosa più bella.

«Ti amo Y/N!» dice, tra un gemito e l'altro.
«Oh Harry, ti a-amo anch'io!» e veniamo all'unisono.

Io sdraiata sulla sua scrivania, lui appoggiato a me, mentre riprendiamo entrambi fiato.


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