I miss you Daddy

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(L'ispirazione della storia non è completamente mia. Ho messo il video da cui mi sono ispirata. Buona lettura.)

È sera tardi, io e Darcy abbiamo appena finito di vedere Cenerentola, come da lei richiesto, aspettando Harry che però ancora non è arrivato

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È sera tardi, io e Darcy abbiamo appena finito di vedere Cenerentola, come da lei richiesto, aspettando Harry che però ancora non è arrivato.

Non capisco. Non lo capisco, ha detto che sarebbe andato solamente a prendere i pop corn al negozietto poco lontano da casa e non è ancora tornato. Darcy è triste e delusa: non penso di averla mai vista così.

Dopo qualche capriccio sono riuscita a metterla a letto, io sono in salotto. Sto ancora aspettando che torni, ho un brutto presentimento. Fisso il temporale fuori dalla finestra e non riesco a smettere di pensare a lui, a quanto testardo e stupido sia stato ad uscire con un tempo del genere.

Finalmente dei forti colpi alla porta mi risvegliano dal mio stato di trans... Ora mi sente!

Ma non c'è Harry dietro la porta: un agente della polizia mi guarda, il cappello tra le sue mani e lo sguardo basso e triste.
Il mio cuore aumenta, lo posso sentire rimbombare nelle mie orecchie mentre le mani tremano e spero con tutta me stessa che abbia sbagliato casa.

«La Signorina Styles?» annuisco «Si» lui sospira e mi guarda dritto negli occhi «C'è stato un incidente. Un tir ha travolto la macchina di suo marito. I medici sono accorsi subito ma non c'è stato nulla da fare. Mi dispiace» scoppio in un pianto disperato; l'amore della mia vita non c'era più.
Le ginocchia cedono, e cado a terra, singhiozzando mentre il poliziotto cerca di confortarmi con le solite inutili frasi di condoglianze.
«Mamma» una piccola voce mi arriva lontana e quando mi giro Darcy è arrivata alla fine della scala, con il suo orsacchiotto tra le mani mentre mi guarda «Dov'è papà? Mi manca»

01/02

Harry Styles, deceduto il 27/01 giace qui. Circondato dai fiori e dell'amore di tutti i suoi cari. Possa egli riposare in pace.

È il giorno del suo compleanno, avremmo dovuto festeggiarlo tutti insieme a casa nostra invece siamo in un fottuto cimitero. Non riesco a parlare, non riesco a fare nulla che non sia piangere. Tutti stanno piangendo, il cimitero è pieno di gente che vuole dirgli addio. Anne piange sulla mia spalla mentre Darcy mi tiene la mano e stringe l'orsacchiotto che le regaló Harry a Natale. Non se ne separa mai.
Dirle che lui non sarebbe mai tornato mi ruppe il cuore. Non riusciva a capire, smise anche di mangiare perché le mancava il suo papà e poi oggi: il colpo di grazia.
Sotto richiesta di Anne e Gemma la bara era rimasta aperta durante la prima parte del discorso del sacerdote cosicché chiunque volesse poteva dare l'ultimo personale e ravvicinato saluto a Harry.
Non ho avuto modo di tenere Darcy fuori dalla chiesa e come vide suo papà, semplicemente sdraiato lì, gli corse incontro. Non riuscì a fermarla, a prenderla in tempo.
«Papà! Papà sei qui! Lo sapevo! Sapevo che si sbagliavano tutti! Papà svegliati devi fare vedere a tutti che ci sei forza! Papà non puoi fare la bella addormentata adesso, non stiamo giocando! Papà ti prego, ti voglio tanto tanto tanto bene svegliati!» si era messa a gridare rivolta a lui. Ma lui non si svegliava, non l'avrebbe mai più fatto. «Papà adesso apri gli occhi e guardami. Guarda quanto ti voglio bene!» e spalancò quelle sue piccole dolci bellissime braccia piene dei braccialetti che lui gli aveva regalato. Poi si era girata verso di me, che l'avevo raggiunta mi aveva guardata dritta in faccia e stringendo più forte il suo orsacchiotto mi aveva chiesto perché non aprisse gli occhi. Non sapevo cosa dire. Boccheggiai e basta. «Ah! Lo so mamma. Aspetta il bacio del vero amore! Lo devi baciare e lui si sveglierà!» disse ancora prendendomi per mano e portandomi più vicino ma una volta raggiunta la bara, mi bloccai. Sorrisi amaramente, tra le lacrime; gli accarezzai una guancia e poi guardai Darcy «Non questa volta, questa volta non funzionerà» e lei era scoppiata a piangere, quei suoi grossi occhioni verdi che ricordavano tanto i suoi, erano pieni di lacrime «Perchè?» aveva chiesto solo perché, poi era corsa via.
Straziante.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 31, 2019 ⏰

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