23-Capitolo 23: La Fine Dell'Inizio♥

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Fiore, Magnolia, Gilda di Fairy Tail

Il sole splendeva alto nel cielo, quella mattina di fine agosto. Erano passati quattro mesi dalla definitiva distruzione della gilda di Chang e dell'esercito di Lee.

Natasha, Nali e Lauren furono arrestate e spedite in un carcere di massima sicurezza per ricercati internazionali.

Nash era stato arrestato e dichiarato colpevole di alto tradimento, era stato costretto a scontare vent'anni di prigionia, così come l'intera gilda di Chang.

Igneel, oramai aveva compiuto sette anni e viveva una vita felice divisa tra la scuola, la gilda e gli allenamenti con i suoi nonni.

Alla fine di questa tempesta, l'arcobaleno era arrivato su Fairy Tail: Alexander e Nova erano diventati genitori di una bellissima bambina, che avevano chiamato Alexandra, Nashi alla fine risultò non essere incinta e Storm non poteva essere più sollevato e felice di così.

Sylvia era seduta sulle scale del porticato di casa sua, stava aspettando Igneel e Rain che tornassero da scuola, Gray e Juvia erano partiti per una missione e, adesso, Rain dormiva da Sylvia.

Quella mattina la turchina indossava un pantaloncino azzurro con una canotta bianca, ai piedi delle adidas superstar nere e bianche.

Si voltò alla sua destra e sorrise dolce. "Sei venuto qui per portarmi a letto. Di nuovo?"

"Devi essere fortunata a non essere rimasta incinta." Il rosato si sedette accanto alla turchina appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Come sta lui?"

"Non posso materializzarmi nella sua cella. Gli hanno tolto le sue chiavi stellari."

"Pensi che stia bene?"

"Tu saresti bene se tutti i tuoi amici, tutta la tua famiglia, e tutti gli abitanti del paese ti odiassero?" Le chiese con un sopracciglio inarcato.

"Forse hai ragione."

"Tu lo ami?"

•••

Igneel stringeva forte al petto il suo peluche preferito, la mamma gli aveva appena finito di raccontare la sua favola preferita. Adesso gli stava rimboccando le coperte per poi lasciargli il suo meritato bacio della buonanotte.

"Mammina?"

"Sì, amore?"

"Perché il mio papà non è tornato a casa?" Chiese sedendosi a gambe incrociate.

"Papà ha fatto delle cose cattive."

"Ma non è stata colpa sua." Igneel inclinò di poco la testa in attesa di risposta.

"Forse hai ragione amore mio."

•••

Nash era seduto a gambe incrociate sul pavimento della sua cella, la testa era abbassata sulle sue gambe.

Era stato arrestato, nonostante fosse stato lui a chiamare la polizia, a fare la soffiata e a far chiudere la gilda oscura di Chang.

Nonostante questo era stato arrestato e giudicato colpevole, di colpe che gli avevano fatto commettere.

"Dragneel c'è una visita per te."

Il biondo alzò lo sguardo verso l'agente, accanto a lui si trovava suo padre, Natsu.

"Non accetto visite." Abbassò nuovamente lo sguardo ritornando a perdersi nei suoi pensieri.

"Hai il permesso di uscire e parlare con tuo figlio." Gli disse Natsu con il suo solito tono severo.

Nash alzò lo sguardo puntandolo su suo padre: era serio, quindi era vero che avrebbe potuto abbracciare suo figlio per la prima volta dopo sette anni, avrebbe potuto parlare  con lui e non spiarlo e vederlo crescere da lontano.

•••

"Fai arrabbiare la mamma?" Sorrise Nash mentre sorrideva al piccolo.

Igneel era seduto sulla gamba del padre mentre giocava con il suo peluche.

Igneel portò lo sguardo sul padre e scosse la testa. "Io non faccio arrabbiare la mamma. Tu fai arrabbiare la mamma."

"Già." Nash abbassò lo sguardo sui suoi piedi.

"Tu sei il mio papà, vero?"

Nash sorrise dolce al bambino, gli scompigliò i capelli lasciandogli poi un bacio sulla nuca. "Sì, sono tuo padre."

"E quando tornerai a casa?" Chiese il piccolo.

"Tra molto tempo, sai papà ha fatto degli errori...ma se il papà sapeva di star aspettando te, questi errori non li avrebbe mai fatti."

"Ma non è stata colpa tua." Il piccolo gli sorrise dolce appoggiando una manina sulla guancia del padre.

"Sai che papà ti vuole un mondo di bene?"

Igneel annuì con dei forti cenni della testa. "Io lo so. Ma la mamma lo sa?"

•••

Sylvia era seduta ai piedi di uno dei tanti ciliegi che adornavano il giardino della prigione. Appoggiò la testa sulla corteccia e prese un respiro profondo.

Vedere Nash e Igneel insieme sarebbe stato per lei struggente: i suoi amori più grandi insieme sarebbe stata l'immagine più bella e più struggente contemporaneamente.

Sentì una testa posarsi sulla sua spalla e il respiro caldo di qualcuno posarsi nell'incavo del suo collo. "Vai via Nash."

"Quando vieni arrestato capisci tante cose."

"Del tipo che sei uno stronzo?"

"Del tipo che non vedo l'ora di uscire da qui per vivervi entrambi."

"Quando tu uscirai, Igneel avrà ventisette anni."

"Ma tu mi aspetterai?" Chiese con gli occhi lucidi.

Sylvia prese un respiro profondo, stava per parlare ma, un agente, interruppe il loro pseudo-discorso da poco iniziato.

"Dragneel devi andare."

Sylvia portò uno sguardo velocemente dall'uomo al padre di suo figlio. Inchiodò le sue iridi in quelle di Nash, sporgendosi verso di lui: appoggiò le mani sulle spalle di Nash e fece coincidere le loro labbra in un bacio, tutt'altro che casto.

Si staccò dalle labbra del ragazzo e sorrise. "Ti aspetterò per sempre, Nash."

Nash sorrise.

•••

Il piccolo Dragneel era seduto a gambe incrociate sul pavimento della sua cella, aveva lo sguardo sulla lettera, scritta poche ore fa, da suo padre.

"Caro Nash,

Forse avevi ragione, avrei dovuto crederti e sostenerti sin da sempre.

Ma anche questo è il lavoro di noi padri, quello di sbagliare e ostacolare i propri figli.

Ti ho amato dal primo istante in cui tua madre ti ha messo al mondo, sei stata la mia gioia e il mio dolore, il mio sorriso e le mie lacrime, la mia vittoria e la mia sconfitta più grande.

Sei il mio orgoglio.

Ti sto aspettando."

Nash alzò lo sguardo e sorrise divertito. Cacciò dalla sua bocca una chiave dorata.

Nash amava i piani ben riusciti.

иαкαмα ∂ι ℓєттσ [#nasyl] [ιи яєνιѕισиє]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora