Capitolo I

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Flashback

Anni 2000

Lei come sempre... Cammina a testa altra, però nessuno sapeva come era fatta in volto, anzi non sapevano nemmeno se era donna o uomo, era tutto pianificato, ogni singolo dettaglio era perfetto... Continuava ad avanzare per quel vicolo buio, fino a che non sentí il pianto di un neonato, continuo così a camminare nella direzione giusta.

Giró l'angolo e trovó la scena che si presentó nel sogno della scorsa notte, un uomo con il volto coperto da una maschera, che teneva in braccio un neonato che piangeva come un disperato.

La cosa terribile però era che l'uomo in mano aveva un coltello che sicuramente avrebbe usato per uccidere il bambino. Subito Lei, prima che l'uomo potesse compiere qualsiasi azione con l'aiuto dei suoi poteri impedì ad esso di muoversi. L'uomo non sapendo cosa stesse succedendo, cerco di guardarsi intorno senza alcun risultato, subito Ella inizió a sogghignare e ad avviarsi con molta lentezza. Appena arrivata davanti all'uomo, esso spalauncó gli occhi più che poteva per la sorpresa, ma nonostante tutto non parló. La donna senza mai smettere di guardarlo negli occhi prese il neonato che ancora piangeva dalle braccia dell'uomo e appena si trovó tra le sue braccia esso terminó di piangere ed essa guardandolo negli occhi prima neri, riguardanti il suo potere, ritornarono del loro colore naturale, azzurri ghiaccio.

Dopo questa piccola trance la donna, ritornó a guardare negli occhi l'uomo, che con tutto il coraggio che poteva avere chiese:
«C-chi se-ei?»
La ragazza con un sorrisetto rispose:
«Quale nome, di quale epoca ti dovrei dire?... L'angelo della Morte, la Protettrice dei Speciali, il Demone della Vita... Io mi definisco solo... LA PRIMA SPECIALE» E con queste ultime parole diede il colpo finale all'uomo, il suo simbolo, il modo in cui la gente capiva che era lei ad aver fatto tutto quello, un pugnale con sopra una rosa bianca.

«Allora piccolo, ti porto a casa...»

Senza troppe gesta aprí un portale che li avrebbero portati dove tutto poteva cominciare, come una vita quasi normale per il bimbo.

Si trovarono davanti a quella immensa residenza...
Prima di attraversare i cancello lesse ad alta voce ciò che c'era scritto:
«A. P. S. Accademia per Speciali...»
Dopo aver attraversati i sentiero arrivó davanti al grande portone.

Prima di bussare poso il neonato davanti ad esso, e con voce dolce disse:
«Prendi questo così ti ricorderai di me... Ma voglio porti un altro dono ti voglio dare un nome, così ogni volta penserai a me... Damon» e dicendo questo slacció la sua collana con una rosa bianca in mezzo e la posó vicino al piccolo bimbo.

Appena dopo aver bussato, si abbassó in ginocchio e togliendosi una parte del cappuccio, mostró una parte del suo viso, ma non era quella la cosa importante, ma erano i suoi occhi, che con il loro colore, come dire, "speciale", portavano con sé tanto dolore e rabbia...

Pov's sconosciuto

18 anni dopo...

Ero un bambino, un neonato, sapevo solo che mi trovavo tra le braccia di qualcuno, ero spaventato, fino a che non riuscì a sentire una voce, quella voce:
«Allora piccolo, ti porto a casa...»
Era così dolce, calda, ma alla stesso momento distrutta, triste, fredda...

La scena cambió... Mi trovavo davanti all'Accademia, ero per terra difronte il portone principale, difronte a me, in ginocchio, c'era un figura non ben distinta, portava un grande mantello nero e un cappuccio che gli copriva tutto il viso, ad un certo punto inizió a parlare:

«Prendi questo così ti ricorderai di me... Ma voglio porti un altro dono, ti voglio dare un nome, così ogni volta penserai a me... Damon» e dicendo questo slacció la sua collana con una rosa bianca in mezzo e la posó vicino a me, a quel punto si alzó
e la vide slacciarsi la sua collana con una rosa bianca in mezzo e la posó vicino al mio piccolo corpicino.

La vidi bussare, e in quel lasso di tempo prima che il portone si aprisse, la ragazza scoprì una parte del suo viso, mostrandomi, ció che di più anormale non esisteva, la causa dei suoi incubi...

Mi svegliai di soprassalto...
Avevo avuto un altro incubo, ma avevo come l'impressione che oggi sarebbe successo qualcosa, qualcosa che avrebbe cambiato tutto.

Ricordando l'incubo mi tocca la collana al collo, per avere la certezza che stesse ancora lì, al suo posto.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 18, 2018 ⏰

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