[1] 𝐽𝑒𝑜𝑛

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Odio essere un omega.
Gli omega vengono considerati i più deboli e sottomessi tra i lupi.
Io non voglio essere sottomesso a nessuno, voglio qualcuno che mi ami per quel che sono anche se non posso avere cuccioli, voglio qualcuno che mi rispetti e che mi tratti al suo pari perché non gli importa della gerarchia.
Ma non importa quel che voglio perché ormai sono stato preso a forza dal branco dei Jeon.
Il primo e unico figlio dell'alpha del branco ha deciso di prendere proprio me come suo omega.
Sbuffo per l'ennesima volta e guardo il borsone vuoto, posto ai piedi del letto, che dovrei riempire ma non ho voglia.
Non sarà così facile sottomettermi.
La porta della mia stanza si spalanca e Jeon si avvicina a me minaccioso.
«Dobbiamo andare, TaeHyung.» il suo sguardo non fa trapelare nessuna emozione, se non la sua severità.
Mi abbasso di scatto la maglia che ho addosso per coprire la mia quasi nuda intimità e lo osservo mentre prende dal mio armadio vari vestiti mettendoli nel mio borsone.
Se lo mette in spalla per poi chinarsi sul mio corpo, prendendomi per le natiche e portandomi a sacco di patate.
Senza dire nulla scendiamo dalla casa, dove non c'è traccia dei miei genitori ma solo delle balie che mi hanno cresciuto fino ora.
Le guardo con tristezza negli occhi e le saluto con lo sguardo.
Camminiamo per molti chilometri nel silenzio più totale, provo a fargli qualche domanda ma lui non risponde male.
Non solo avrò un compagno che non voglio ma è anche maleducato.
Sbuffo impercettibilmente e gli chiedo di lasciarmi camminare da solo ma lui mi ignora.
Ad un certo punto sento il mio didietro toccare con poca cura il terreno e faccio una smorfia di dolore.
«questo è il territorio del branco dei Jeon, la nostra casa sarà isolata dal resto del branco, non voglio che qualcuno si avvicini a te» interrompe il suo discorso per guardarmi negli occhi «e non voglio che tu ti avvicini a qualcuno.» io non distolgo lo sguardo, sfidandolo, e entro nella casa in questione.
Mi blocco all'ingresso e la osservo con attenzione.
Non è molto grande e neanche molto piccola, alla mia destra si trovano due poltrone in pelle, probabilmente da ricconi, difronte a loro c'è un camino col fuoco già acceso e scoppiettante e sopra al camino varie cornici di foto che poi guarderò.
Di fronte all'ingresso ci sono due porte, un più vicina alle poltrone che deduco sia il bagno e un altra, lasciata aperta, che è un armadio.
Davanti alle due porte c'è un piccolo tavolo in legno che basta a mala pena per quattro persone, circondato da sedie, anch'esse di legno.
Sulla sinistra si trova un grande letto matrimoniale con coperte e cuscini che sembrano morbidissimi.
Il letto, che è appoggiato con la testata alla parete, è circondato da tre finestre che fanno vedere tutto il bosco circostante.
«TaeHyung.» l'alpha richiama la mia attenzione, guardandomi impassibile.
«non sono uno che porta molta pazienza, se do un ordine deve essere seguito, se non viene rispettato do delle punizioni a seconda del contesto.» si ferma un attimo a guardarmi sorridendo leggermente.
«ma credo che tu sarai un bravo e docile omega.» mi guarda con strafottenza prima di girare i tacchi e andarsene, lasciandomi lì da solo.

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Questo è il primo capitolo revisionato, ho mantenuto la linea base del capitolo e l'ho riscritto in modo migliore (o almeno credo)
Spero che questa storia continui a piacervi.
Probabilmente perderò qualche visualizzazione visto che eliminerò qualche capitolo ma sono fiera di essere arrivata a 38.2k di visualizzazioni.
Spero potremmo recuperarle.

-𝑡𝑎𝑡𝑎 🍉

𝙰𝚕𝚙𝚑𝚊 & 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊 || 𝙺𝚘𝚘𝚔𝚃𝚊𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora