2. Jonny

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J O N A T H A H   H A R V E Y

Il secondo anno di superiore, sono andata 3 mesi in Inghilterra a studiare come exchange student, e ovviamente ho conosciuto un ragazzo: Jonathan Harvey, 16 anni come me, ci siamo conosciuti a scuola, eravamo nella stessa classe di francese e chimica, entrambi eravamo nuovi perciò ci siamo conosciuti più facilmente e fin da subito era nato qualcosa. L'associazione con la quale viaggiavo mi proibiva il physical contact (contatto fisico) con i ragazzi dell'associazione che venivano un pò da tutto il mondo, c'erano spagnoli, francesi, tedeschi, olandesi, polacchi... Jonny per fortuna non faceva parte dell'associazione e non era in viaggio studio con noi ma abitava proprio lì con i suoi genitori.

Jonny era alto, occhi marroni, ciuffo castano molto folto e portava l'apparecchio, non era ne magro ne grasso, ma a me quelli con un pò di pancetta piacciono. Vi starete chiedendo come abbiamo fatto a parlarci, io in inglese per fortuna sono sempre stata brava e lui era del posto quindi lo sapeva alla perfezione, riuscivamo sempre a capirci in qualche modo.

In Inghilterra quando un ragazzo ti chiede di uscire di solito è per fare amicizia e non è mai considerato un appuntamento. Siamo usciti la prima volta dopo due giorni che ci conoscevamo, e alla fine della settimana, se non erro, stavamo già insieme. Jonny è stato molto importante, con lui ho provato ad avere una relazione a distanza perché scaduti i primi 3 mesi , tornata in Italia, sembrava un inferno, non vederci più tutti i giorni e sentirci solo nel pomeriggio al telefono, infatti una volta tornata in Italia dopo tre settimane, insieme abbiamo deciso di chiudere perché era impossibile per entrambi andare avanti.

A scuola ogni cambio d'ora lui mi accompagnava in classe, inizialmente perché mi perdevo, poi perché voleva passare del tempo con me. A mensa mangiavamo sempre vicini insieme agli amici che ci eravamo fatti, Lucy, Allison, Mike e Denny. Uscivamo spesso la sera con loro, andavamo al pub o in un locale molto chic a Bristol. Dopo scuola mi accompagnava sempre a casa, tranne il giovedì che aveva l'allenamento di calcio subito dopo la fine delle lezioni.

Mi ricordo quando mi presentò la sua famiglia, mamma Mary era una donna gentilissima e comprensiva, papà Kevin simpatico e stravagante, i suoi genitori sono molto giovani infatti erano molto comprensivi della nostra relazione. Addirittura un giorno il padre di Jonny gli diede dei preservativi, non li usammo perché entrambi ci ritenevamo ancora troppo ingenui e piccoli, non pronti. Forse era anche per questo che pensavo fosse la mia anima gemella.

La famiglia che mi aveva adottata durante la mia permanenza era veramente gentile e carina, mi aveva permesso di portare a casa Jonny nonostante non fossi loro figlia. Ci vedevamo circa 2 volte a settimana escludendo la scuola, visto che io ero sotto la custodia della mia famiglia adottiva e dell'associazione, avevamo stabiliti dei giorni da passare insieme, ad esempio andare nel centro di Londra o andare a visitare i musei, un giorno addirittura la mia famiglia così gentile mi aveva concesso di portare anche Jonny.

Tra me e Jonny è sempre andato tutto a gonfie vele, rimarrà sempre nel mio cuore perché la nostra mentalità era la stessa, eravamo molto simili per quanto riguarda passioni, hobby e gusti musicali. Era proprio la mia anima gemella, ne sono convinta, ora ci sentiamo ogni tanto, ma non l'ho più visto da quel tempo.

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