Capitolo 3.

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Dopo il silenzio che si era formato successivamente alla mia risposta, chi perché non capiva chi fosse Steve, chi perché aveva fatto due più due e chi invece sapeva benissimo, io e Harry avevamo concordato che sarebbe stato meglio spostarci da un'altra parte per poter parlare tranquillamente.

Usciti fuori dal bar, si accese la sua sigaretta.            


"Come va tra te e Steve?" Il suo sguardo dritto nei miei occhi, in attesa.

"Sei il suo migliore amico, dovresti saperlo abbastanza bene." rispondo in modo ovvio. Non penso sia possibile che non abbia scambiato nemmeno due parole insieme a lui della questione o forse sì, probabile perché non fossero affari suoi.

"In realtà, lui è partito in Spagna, con Brandon e altri. Non ho sue notizie da un po', sinceramente. Mi ha accennato qualcosina riguardo una pausa ma non ho ben capito il resto, ero preso da altro in quel momento," fa un altro tiro alla sigaretta e continua. - "Alla luce di alcuni fatti però, credo che abbia sparato un po' di cazzate per pararsi il culo, ecco il motivo per cui te lo sto chiedendo." Termina in attesa di una mia risposta.

"Non ricordo esattamente quando è iniziato il tutto, ma da due mesi a questa parte, Steve è improvvisamente cambiato. Il resto, è complicato."

"Non so cosa dirti, ti ripeto, non lo sento neanche io da un po', in effetti se ci penso, non lo sento da quando è partito. Non sapevo di tutta questa faccenda."

"Questo non lo sapevo."

"Immagina cos'altro non ti ha detto," sussurra a bassa voce. Impercettibile quasi, ma avevo sentito quel poco che mi bastava per capire che ci fosse altro sotto.

"Cosa, scusami?" chiedo immediatamente. Lui sa qualcosa.

"Scherzavo Gilda, stai tranquilla," ride. Potrei risultare pesante ma non ci vedo proprio niente da ridere. "Allora è il tuo compleanno!" esclama. Sorrido all'improvvisa esaltazione.

"Dobbiamo assolutamente festeggiare."

"Non credo sia una buona idea," esorto.

"Perchè no? Il tuo affair con Steve non mi riguarda, noi siamo comunque due conoscenti e poi so cosa ci vuole per cacciare quel volto triste."

Forse la serata doveva andare così, non mi sembrava una buona idea festeggiare il mio compleanno con il migliore amico del mio ex, ma Harry emanava gioia da tutti i pori e alla fine, non ho resistito. Ho iniziato a camminare verso l'entrata che Harry aveva aperto per me, accettando così la sua proposta.

"Ottima idea," sento sussurrargli appena gli passo accanto, suscitandomi una piccola risata.

Ci incamminiamo insieme verso il tavolo dove ero precedentemente seduta.
Al nostro arrivo, Luis guarda nella mia direzione, accertandomi che fosse tutto apposto e che non avessi pianto, gli rispondo con un sorriso per assicurargli che è tutto okay.

"Ragazzi," accenna Harry per avere l'attenzione degli altri. - "Che ne dite se ci spostiamo ad un tavolo più grande in modo da poter festeggiare il compleanno di Gilda?" mi lancia uno sguardo, accennando un piccolo sorriso.

Tutti insieme ci spostiamo verso un tavolo più grande, Harry al momento seduto al mio fianco, ordina 12 cicchetti per tutti.

"Per me, un gin tonic," dico subito al cameriere.

"Andiamo Gilda, non fare la guastafeste." mi intima Harry guardando velocemente il cameriere per confermare i 12 cicchetti.

"Ma io non bevo." accenno ad Harry, preoccupata. L'indomani dovrei alzarmi presto per iniziare a studiare.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 11, 2018 ⏰

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