IL GIOCO

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Era una domenica come tante altre in via dei pini. La terza casa della sulla sinistra, partendo dalla rotonda sulla strada principale, era la casa degli Smith. Una famiglia molto chiusa e riservata con una figlia: Mariah. Bassa, con gli occhiali e snella, la passione per il canto e la danza e molto intelligente. Erano considerati strani da molte famiglie di quel piccolo quartiere. Erano tutti vegani e molti dicevano che non avessero mai ucciso neanche una mosca in vita loro. Tutte baggianate.

La casa di fronte era abitata dalla famiglia Anderson. Tre fratelli e una sorella. Il mediano dei tre, Alex, era un ragazzo alto e abbastanza fisicato. capelli biondi e occhi verdi, il tipico ragazzo da copertina che tutte sognano come compagno di vita. Una cotta pazzesca per lui dalla 5a elementare, quando durante educazione fisica mi ha salvato da una palla da basket in faccia, prendendola lui al mio posto. Purtroppo è diventato il mio migliore amico.

Poi c'è Clara, lei però è una ragazza dei quartieri alti di Los Angeles, non come noi altri. Sempre alla moda, con abiti firmati. Ha solo noi come amici ma è davvero fantastica. Di solito non sopporta molto la gente e quindi tende a trattare male tutti, ma con noi è stato diverso fin da subito.

E alla fine ci sono io. Mi presento mi chiamo Annabeth Johnson. Ho 17 anni e sono al secondo anno del college di musica della Barden College. Studio li con tutti gli amici che vi ho presentato prima.

Abbiamo molte lezioni in comune. Altre no, ma credi che sia normale, dopotutto ognuno si sceglie i corsi che vuole.

Oggi, 27 Agosto compio esattamente 17 anni. A casa mia ci sono tutti quanti.

"secondo me dovremmo far entrare nel gruppo qualche altro ragazzo. Sembra che io faccia la corte a tutte voi! Mi scambiano per un Latin lover!" dice alex mentre ci sediamo sul divano attorno al camino della casa. Le pareti color crema e bordeaux creano un'atmosfera rilassante e calda che ci avvolge tutti.

"Andiamo Alex! Lo sa praticamente tutta Los Angeles che fai stragi di cuori a tutto andare!" dice Clara con tono che esprime un certo dissenso, come per affermare quanto trovi stupida l'affermazione che il biondo ha appena fatto.

"Confermo cio che dice lei!" Risponde Mariah facendo ridacchiare me.

"Volete qualcosa da bere?" chiedo ad un tratto.

Annuiscono tutti facendo segno di consenso con la testa.

Mi alzo e mi dirigo nella cucina della casa. Apro il frigo e prendo tre bibite gassate e dell'acqua naturale per Clara. Ormai li conosco tutti fin troppo bene a parer mio. Lo chiudo e a passi lenti mi giro per tornare in sala dagli altri quando la mia attenzione viene attirata da una scatola verde a sfumature viola e rosse. Nessun biglietto vicino. Poso i bicchieri e prendo in mano il gioco. Leggo il titolo: Dark Tales. Nessun'altra scritta sopra e nessuna indicazione sul tipo di gioco sulla scatola.

Torno nel salotto ancora con la scatola tra le mani.

"Ragazzi conoscete questo gioco?" chiedo appoggiando il tutto al centro della stanza sul tappetto.

"Dark Tales..." legge Mariah con aria incuriosita "no, mai sentito"

"Potremmo farci una partita" dice Alex.

"si fai perchè no" commenta Clara.

Annuisco con la testa pensando che almeno faremo passare il tempo.

Alzo il coperchio della scatola verde a sfumature rosse e viola.

Non ero ancora consapevole di aver condannato tutte le persone in quella stanza.

Apro il gioco e prendo il foglietto ingiallito delle istruzioni.

" Sentite qui: NON È UN GIOCO COME GLI ALTRI. VI COLPIRÀ DI PRIMA PERSONA A LUNGO. SISTEMATE IL TABELLONE E POSIZIONATE LE CARTE. DISTRIBUIRE TUTTE LE CARTE A TUTTI I GIOCATORI: DUE CARTE VERDI (le armi a disposizione per tutta la durata della partita) SETTE ROSSE (i demoni delle vostre storie) E TUTTE LE ALTRE CARTE GIALLE (le pene da subire). LE CARTE VANNO SCARTATE A SECONDA DEI TURNI 1 CARTA A TURNO SI PUÒ SCARTARE A PATTO DI SUBIRE UNA PENALITÀ CHE VERRÀ PAGATA IN GETTONI. NON PRENDETE QUESTO GIOCO SOTTOGAMBA. LA FINE SARÀ QUANDO UNO SOLO RIMARRÀ.
Che ne dite giochiamo?"

Abbiamo tutti la curiosità negli occhi, come un piccolo scintillio. Non c'è bisogno di chiedere.

"Ok. tanto è solo un gioco" Sistemo il tabellone e consegno tutte le carte come scritto sulle indicazioni.

"Qui precisa che dobbiamo scegliere un demone a testa. Ci sono tre tipi di demoni: I darny che ti fanno impazzire perchè identici a te, i Thrones cioè demoni malvagi e i Gaudes demoni buoni. Dice che non vanno scelti a caso. Devono essere opposti a noi: buoni se siamo cattivi e viceversa. I darny vanno scelti solo se non si ha la più pallida idea ma ciò comporta una penalità. Non precisa quale però, è strano questo gioco non trovate? Demoni, istruzioni non precise e inoltre non lo avevo mai visto in casa mia" tutto ciò sembra strano ma non me ne preoccupo più di tanto.

"Io scelgo i Thrones" Dice Mariah "Non credo di essere mai stata seriamente cattiva" allunga la mano verso una delle carte rosse dei demoni malvagi. tocca la carta e questa si illumina di una luce verde attacandosi a una mano per poi trasformarsi in un lampo verde e fare illuminare dello stesso colore gli occhi di Mariah per e riapparire la carta esattamente dove si trovava prima.

"vado io. Prendo un Gaudes, nella mia vita non stato esattamente buono diciamo" la carta si illumina di nuovo, per ripetere le stesse e identiche cose successe alla ragazza.

"Io prendo un darny. Non so esattamente cosa sono." Clara prende in mano la carta ma questa volta si illumina di un rosso sangue lasciando un piccolo taglietto sul dito di lei: la carta si macchia di sangue e torna a posto. "Cosa significa?" Chiede lei con un po' di paura nello sguardo "a nessuno di voi è successi questo"

"Non lo so ma non mi piace tutto questo. Le luci erano belle ma non è normale che un gioco si comporti così non facciamo finta che tutto questo sia divertente" dico facendo per chiudere il coperchio della scatola ma quest'ultimo non si alza dal pavimento e la mia mano si sposta di colpo indicando Clara.

"Ragazzi..." dice Mariah terrorizzata "la carta che ha preso....Il sangue...." il nostro sguardo si sposta. La carta dice: can't stop the match. Non si ferma la partita.

"Annabeth. La porta non si apre" aggiunge alex che nel frattempo si era alzato per controllare "siamo chiusi dentro". Inizio a percepire l'ansia irradiarsi nel mio corpo. Cosa avevo combinato....
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eccomi qui con una nuova storia. questa è un horror!!! eh già! cambio totalmente stile! che ne pensate. cosa succederà? si aprono scommesse.

Andate a leggere la storia di Nhial35 😙❤
baci
auroruccia03⬅️ per news seguitemi qui!!

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