Twenty-five

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Ritornò a casa qualche ora dopo.

Mostrava un sorriso smagliante,quello che aveva perso per anni.

Entrò in casa e la voce di sua madre lo fece ritornare alla realtà.

-"Che fine hai fatto?!Stavo per chiamare la polizia!"-stridulò irritata.

-"Scusa mamma,sono solo uscito presto"-disse togliendosi il giubbotto.

-"La prossima volta avvisa"-replicò lei con voce più dolce.

Salì in camera e chiuse la porta,scivolando lentamente contro di essa.

La mia vita,ora,è degna di essere chiamata come tale.

Ma,improvvisamente,l'ansia invase il suo cuore,facendolo battere forte.

Cosa ne penseranno i miei genitori?
La prenderanno bene?

Qualche mese fa non avrebbe detto nulla a nessuno.
Ma ora che il suo sentimento era ricambiato,doveva riferirlo ai suoi genitori.

Ora o mai più,Jack.

Scese in cucina,lì dove sua madre lavava i piatti e suo padre guardava la tv.

-"D-devo parlarvi"-disse con tono deciso.

All'inizio non lo ascoltò nessuno,poi lo ripetè un altra volta,marcando le parole.

-"Cosa succede,Jack?"-sua madre si asciugò le mani,sedendosi sul divano.

Suo padre lo guardò con aria annoiata.

-"È una cosa molto importante.
Ho bisogno che mi ascoltiate molto attentamente"-disse lui,rimanendo in piedi davanti ai due.

-"Siamo qui,dicci tutto"-sua madre lo rassicurò con uno dei suoi smaglianti sorrisi.

-"Sono vostro figlio,no?
Sangue del vostro sangue.
Ho il viso come te,mamma.
Il carattere quasi come il tuo,papà.
Dovreste volermi bene,suppongo"-si fermò un attimo.

I due annuirono confusi.

-"È da anni,se non per tutta la vita,che io ho dei dubbi esistenziali.
Tu,papà,mi chiedi se ho una fidanzata e io come al solito ti rispondo "sono troppo timido".
Beh,dietro a quelle parole c'è un segreto molto più grande di quello che voi pensiate."-

Prese un grande respiro.
Il cuore gli martellava in petto.
La testa iniziò a girargli.
Il sudore colò sulla fronte.
Stroppicciava le sue mani contro la camicia che aveva indosso.
Strinse le sue labbra fino a farle diventare bianche.
Avevano ancora il sapore di Finn addosso e,pensando al ragazzo,Jack ebbe la forza di pronunciare la fatidica frase.

-"Sono gay"-

Quelle due semplici parole fecero sussultare i suoi genitori.

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