Passarono circa 8 anni da quel giorno.
Mark era cambiato: aveva 17 anni, era un ragazzo non più fragile, triste e pauroso ma forte, ribelle e bastardo.
Adorava spassarsela con le pollastre di Los Angeles. Anche con quelle che aveva appena conosciuto per strada. Per non parlare degli amici maschi.
Aveva detto addio ai suoi dolci occhiali, quelli grossi come il fondo di una bottiglia. Adesso non li portava più fuori casa. Non portava nessun tipo di occhiale a dire la verità.
Gli piaceva la vita pericolosa, sfrenata.
Il dolce bambino picchiato, rinchiuso e sbattuto contro al muro non c'era più.
E in fondo sembrava un bene che fosse così. Ormai era grande.
Mark doveva andare in discoteca. Era il 31 dicembre. Quindi la vigilia dell'anno nuovo.
Mark si preparó tranquillamente. Aveva la musica a palla in camera sua. Roba tipo Green Day. Adorava i Green Day.
Lara era molto preoccupata per lui. Aveva paura che potesse succedergli qualcosa.
Gus la tranquillizzò.
<<Cerca di capire, lui è grande ormai. È libero di fare le sue scelte. Gli parlerò in macchina.>>
Lara annuì.
Mark e Gus entrarono in macchina. Durante la loro conversazione, Mark era arrabbiato.
<<Sono incazzato papà, sono incazzato>> gridò tuonante. <<Non sono sicuro di essere capito dagli altri e da me stesso>>.
<<Capita di essere incazzati con il mondo, sai? Fa parte della vita, non lo puoi evitare. Questa è una dura e struggente realtà. Insomma, quella di non essere capiti appieno. A 360 gradi.
Noi siamo solamente una piccolissima parte di un universo infinito. Un' infinito neanche così grande alla fine. Puoi sentirti al sicuro anche nel posto più sperduto. Anche se quello non esiste più.
Credo che l'unico modo per stare bene con se stessi è stare bene con se stessi.>>
<<Capisco.>> disse Mark.
Arrivarono alla discoteca. Mark salutò il padre e gli disse <<Ti voglio bene. Anzi vi voglio bene.>>
Dopo essere ritornato a casa, Gus e Lara aspettarono l' alba del nuovo giorno.
Ma quell' alba si rivelò la più brutta.
Non era l'alba del giorno della pesca.
No.
Non era quella.
Era l'alba del giorno della morte di Mark. Morì per overdose di LSD.
Sì.
Mark si drogava.
<<Ti voglio bene. Anzi vi voglio bene>>. Furono le ultime parole che Gus sentì dalla voce di Mark.
Quella voce calda e forte, ma allo stesso tempo così fragile. Ancora da ragazzo.
La sua morte fu la più grande, dolorosa e lacerante certezza che Gus e Lara avessero mai avuto.