Capitolo 2

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Mark era a scuola in quel momento. A scuola. Le elementari non dovrebbero essere un problema per la sicurezza di un bambino, sia psicologica che fisica. Ma lì era l'esatto opposto.

Era vittima di bullismo. Veniva rinchiuso nei bagni, scaraventato nei muri e picchiato duramente.

Ma lui rimaneva impassibile, impaurito e pensava dentro di sè <<Andrà tutto bene, andrà tutto bene>>.

Un trauma per un bambino così piccolo. E non solo.

I genitori si accorsero che Mark aveva un atteggiamento strano in quei giorni, poiché le violenze nei suoi confronti erano aumentate.

Il bambino cercava in tutti i modi di rassicurare i genitori. Ma nulla da fare. I signori Parker sapevano che c'era qualcosa fuori posto.

A conferma di tutto questo era il fatto che Mark avesse perso quella luce che prima aveva nei suoi profondissimi occhi azzurri. Profondissimi perché quelli di un bambino innocente. E la luce negli occhi di un figlio possono vederla appieno solo i genitori, coloro che lo amano più della loro stessa vita.

Quindi Lara e Gus, stanchi della situazione, decisero di parlare profondamente con il figlio. A cuore aperto. Pienamente aperto.

<<Parla Mark, parlaci. Ti prego.>> disse Lara

<<Non riusciamo più a vederti in questo stato, cucciolo. Dicci tutto>>.

Mark scoppió a piangere. Le lacrime gli scendevano sul viso come una cascata. Era comprensibile.

<<Mamma e papà ho paura della scuola! Quei ragazzi mi picchiano in un modo brutale. Mi lanciano, rinchiudono e pestano. Forte. Molto forte.>>

La storia aveva scioccato Lara e Gus. Infatti decisero di cambiare vita.

Gus avrebbe aiutato Mark a diventare un uomo forte e sicuro di sè.

Si trasferirono in una nuova casa, lasciandosi il passato alle spalle.

Durante il tragitto ascoltavano il cantante preferito di papà: James Blunt.

A Mark piaceva James. Lo faceva stare bene. Felice con sè stesso.

L'alba di un nuovo giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora