Capitolo 2.

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- Se osi anche solo ripetermi un'altra volta di venire con te in casa di quel depravato, ti prendo a schiaffi. Te lo sto giurando! - esclamò con aggressività Brandy sbattendo l'anta dell'armadietto con quanta forza aveva in corpo.

Non voleva sentir parlare di Christian, né di quanto sarebbe stata invidiabile la loro serata in casa sua. Quel ragazzo la mandava fuori di testa e anche Darcy con le sue lamentele e suppliche. Avrebbe potuto compiere una strage se non avesse avuto un tale autocontrollo.

- Andiamo, Brandy! - tornò a supplicarla Darcy - È l'occasione della mia vita. Dovresti essere dalla mia parte.

- No. È un favore altamente egoistico. - specificò l'amica senza mezzi termini per poi aggiungere con fare scocciato - Chissà quale mentecatto di amico mi presenterà poi!

Si imponeva di non guardare mai negli occhi Darcy in certi momenti, poiché conosceva il potere persuasivo che la ragazza esercitava spalancando i suoi occhioni verdi da cerbiatto indifeso, e non aveva intenzione di cadere nuovamente in quel tranello.

- Ti prometto che sceglierò io personalmente un suo amico carino da far venire con noi.

- Di bene in meglio. - commentò sarcasticamente Brandy lasciandosi sfuggire una risatina.

- Bran... per favore. - la implorò per un'ultima volta la ragazza mettendosi perfino a mani giunte di fronte a lei - Non te lo chiederei se non fosse una cosa importante. Lo sai quanto ci tengo.

- Ma lo conosci da un mese! - provò a protestare Brandy, anche se sapeva che anche lei aveva costretta Darcy a seguirla per ragazzi che aveva frequentato da molto meno tempo.

- Si, ma mi piace moltissimo! E tu sei la mia migliore amica. Non puoi lasciarmi così! - piagnucolò Darcy.

Brandy si ritrovò ad essere quasi divisa in due parti: nella sua testa un urlo deciso e autoritario diceva "Non andare. Te ne pentirai. Non seguirla"; mentre la vocina tremolante del suo cuore sussurrava "Darcy è la tua migliore amica, potresti farlo questo sforzo per lei."

Era così difficile per lei dover accettare il fatto che per una volta era Darcy la protagonista di una tale fuga romantica. Tuttavia, dopo un lungo sospiro ed essere scesa a compromessi con la sua coscienza, acconsentì: - Va bene, Darcy. Ti accompagnerò.

Non fece in tempo a finire la frase che Darcy le si gettò al collo, applaudendo come se fosse una bambina che aveva appena convinto i genitori a comprarle dell'altro zucchero filato.

La povera Darcy non sapeva che però il suo adorato Christian aveva in mente piani ben diversi dai suoi e che, fuori dalla loro scuola, attendeva pazientemente di vederle uscire.

- Quindi tu avresti puntato la ragazzina dagli occhi verdi? - chiese l'amico quasi incredulo dopo aver visto entrambe le ragazze.

- Esattamente - rispose Christian guardando maliziosamente Brandy, la quale ascoltava senza troppa voglia l'amica chiacchierare.

- Scusa, fratello, ma quella Brandy è molto più accattivante della sua amichetta insipida - continuò a commentare il ragazzo senza capire quali fossero le vere intenzioni dell'amico.

- Allora, non dispiacerti - disse Christian senza perdere di vista la ragazza - Tieni d'occhio la mia ragazzina insipida, io devo scambiare quattro parole con Murs - e senza attendere una risposta seguì la ragazza in questione senza farsi scoprire.

Osservava le sue curve muoversi sinuose grazie a quel passo svelto e felino, smaniava al pensiero che avrebbe potuto averle solo per sé: il seno abbondante, ma non in maniera eccessiva, sembrava essere disegnato per quel busto così armonioso; i fianchi catturavano l'attenzione in maniera a dir poco anormale per essere stretti; il fondoschiena sodo e rotondo, finalmente era visibile grazie agli shorts che davano una visuale completa delle gambe toniche e lunghe.

Dire che era una dea discesa fra i mortali, sarebbe potuta apparire come una comune puttanata poetica, ma per quella ragazza nulla sembrava essere troppo.

Forse era la sua andatura. Forse era il suo corpo. Forse il suo viso o forse, semplicemente i suoi modi di fare... ma quella era decisamente la creatura più affascinante dalla quale Christian poteva sentirsi attratto. E lui ne aveva viste davvero di tutti i colori.

- Spero tu abbia finito di seguirmi - lo colse di sorpresa Brandy fermandosi ad un angoletto della strada principale e infilandosi una sigaretta fra le labbra, senza neppure degnarlo di uno sguardo.

Come aveva fatto a farsi beccare?

- Perché avrei dovuto seguirti? - chiese con fare beffardo il giovane mentre ripeteva la stessa azione della ragazza.

- Non lo so - disse lei stringendo la sigaretta fra le labbra - Questo dovresti dirmelo tu - aggiunse poi, prendendo la sigaretta fra le dita e puntando i suoi profondi occhi scuri sul ragazzo, il quale non era intimorito ma, al contrario, ancora più attratto.

- Volevo solo sapere se hai intenzione di venire con Darcy - rispose lui con un mezzo sorriso.

- Chiedilo a lei.

Christian sorrise quasi sinistramente, Brandy aveva uno strano modo di mostrare interesse; sapeva che lei lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo, eppure continuava a tenersi a debita distanza, a punzecchiarlo, a sfidare la sua pazienza.

- Sai, preferisco parlare faccia a faccia con i miei diretti interessati. E poi, devo dire che sono vere le voci sul tuo conto. Non sei molto socievole e amabile. - disse in tono di sfida mantenendo quel mezzo sorriso.

Era determinato a spogliarla delle sue armi migliori in quel preciso istante, godere della sua espressione atterrita e spodestata.

Quella ragazza non poteva neanche immaginare quante fantasie oscure stesse risvegliando nella sua mente e in quali grossi guai si sarebbe potuta cacciare.

- Un po' come a me hanno raccontato dei tuoi club segreti e del tuo marchio sulle ragazze che ti interessano - ribatté la giovane senza retrocedere.

Christian la spaventava ma non poteva farglielo capire.

- Sì, una rosa nera sull'inguine - precisò avvicinandosi a lei e gettandole del fumo sul viso, per poi sussurrarle - Su di te sarebbe un incanto.

- Sei rivoltante! - esclamò lei strabuzzando gli occhi e allontanandosi di colpo.

- Non è quello che pensa il tuo corpo - rispose lui con un sorriso quasi sadico agguantandola per un braccio e schiacciandola contro il muretto di fianco a loro.

Era a pochi centimetri dalle sue labbra... ma doveva continuare a reprimere quel suo istinto animale. Voleva rendere le cose ancora più complicate.

- Ma cosa cazzo fai?! - esclamò allarmata e infuriata la giovane, senza riuscire a trovare alcuna via di fuga da quel ragazzo così maledettamente affascinante anche in certi momenti di follia pura.

- Sono sicuro che in questo preciso istante - cominciò a sussurrarle all'orecchio Christian solleticandole la pelle con il suo caldo respiro - la tua mente sta pensando l'esatto contrario di ciò che vorresti dirmi. Mi vuoi. Lo sento dalla tua pelle accapponata, dal tuo respiro accelerato e - disse poi guardandola dritta negli occhi - sono convinto che qualcosa lì sotto stia pulsando per la voglia di...

- Sei un maniaco! - urlò Brandy liberandosi dalla sua stretta e spingendolo via.

Christian in tutta risposta rise e, infilando le mani in tasca, le voltò le spalle e aggiunse: - Come immaginavo... desiderosa e ardente. Un fuoco che brucia. - e cominciò ad allontanarsi.

- Non permetterò mai a Darcy di vederti! Sei uno sporco pervertito! - urlò ancora Brandy infuriata a morte per quel che era accaduto.

Le restava solo da capire se era arrabbiata con se stessa per essersi fatta scoprire o con lui per essere stato così abile da trarla in inganno in così poco tempo?

Si sentiva fragile, vulnerabile. Per la prima volta qualcuno era stato capace di leggerle dentro ogni sentimento, ogni sensazione... e la cosa la spaventava terribilmente.

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