Capitolo 4.

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Dopo il loro incontro, Brandy era rimasta così sconvolta da non riuscire neppure a vederlo da lontano. Sentire anche solo qualcuno che pronunciava il suo nome le faceva gelare il sangue nelle vene, erano quei momenti in cui avrebbe potuto fuggire a gambe levate ovunque si trovasse. 

Chiaramente Darcy non sospettava nulla. Candida e verginale raccontava tutti i dettagli smielati delle sue uscite con Christian, senza immaginare che il ragazzo desiderava avere approcci diversi e soprattutto non con lei. 

Christian non era capace di abbandonare i suoi capricci, ma sapeva nasconderli bene e quando incontrava Darcy era come se potesse ammirare Brandy, focosa e ipnotizzante, splendida in quell'abito color cipria che non avrebbe mai potuto dimenticare.

Immaginava come lei si potesse sentire fragile e sporca al pensiero di aver ceduto così facilmente alla tentazione, avrebbe voluto fuggire da se stessa ogni volta che ripensava a quel suo momento di debolezza, ma non gli avrebbe mai negato nulla.Christian ne era sicuro.

Quando l'aveva toccata aveva notato che Brandy non era altro che una ragazza passionale scissa fra la sua parte buona e quella perversa, e lui non avrebbe mai permesso che quest'ultima venisse soffocata. Lei era un convoglio di emozioni forti e proibite, un groviglio di fili rossi che rappresentavano passione, lussuria, goduria. 

Christian avrebbe potuto disegnarla in tutte le sfumature di rosso più peccaminose: Brandy era  il suo peccato più bramato e voleva averla a tutti i costi.

Non aveva avuto modo di avvicinarsi né di farla avvicinare, era stata così scaltra da pianificare  i suoi spostamenti a regola d'arte e ad evitarlo come se si trattasse della morte fatta persona. La ragazza aveva creduto davvero di potergli sfuggire, ragion per cui dovette trattenere un urlo di spavento quando ritrovò un suo messaggio scritto sfacciatamente sulla prima pagina del suo quaderno di letteratura.

Stasera vengo da te. Abbiamo un affare in sospeso. Christian.

Aveva letto quella firma e qualcosa dentro di lei aveva sussultato. 

Fuggì da quella scuola non appena suonò la campanella e, una volta arrivata a casa, spense il cellulare, come se in quel modo avesse potuto evitare la minaccia che incombeva su di lei,ma Christian aveva saputo sfruttare bene le sue conoscenze e aveva attuato il suo piano appena saputo che i genitori di Brandy sarebbero mancati per tutta la serata.

Attese con calma sulla sua macchina mentre consumava la sua sigaretta.

Le luci della casa di Brandy erano tutte accese, come se avesse paura del buio o di un mostro fuori dal portone di casa, ma Brandy aveva paura di lui e continuava ad avvicinarsi inesorabilmente, ecco perché Christian non riusciva ad abbandonare completamente le fantasie che la riguardavano.

Bussò alla porta e, differentemente da quanto previsto, Brandy aprì alla porta senza battere ciglio, impassibile e seria: - Ti consiglio di andare via prima che chiami la polizia.

- Per informarli che un ragazzo ha bussato al tuo portone? 

- No, per avvertirli di quanto tu possa essere psicopatico. Sei uno stalker e io mi sbarazzerò di te. - continuò a difendersi a spada tratta Brandy, sicura di poter vincere quella partita - Sparisci. Ti do un minuto di tempo. 

Christian mostrò un sorriso sinistro e, senza troppo sforzo, la spinse dentro chiudendo rapidamente il portone di casa: - Non chiamerai proprio nessuno. Lo sappiamo tutti e due, Brandy.

- Va' via. - disse la ragazza cominciando ad indietreggiare alla ricerca del cellulare.

- Io so dove vuoi avermi.

Prima che la ragazza potesse rendersene conto, Christian annullò la distanza che li separava e la agguantò per un polso, pronto a bloccarla contro la parete se fosse stato necessario. 

- Sei un essere... - provò a dire la ragazza con espressione sdegnata, ma il giovane la interruppe avventandosi sulle sue labbra e toccandole smaniosamente ogni parte del suo corpo.

Brandy cedette con troppa facilità, acconsentì a tutte le sue richieste. 

Christian le sollevò un lembo della maglietta per poter avere una presa migliore sui suoi fianchi sinuosi e spingerla contro il divano dell'enorme soggiorno. Aveva voglia di lei e glielo stava facendo capire con tutte le sue carezze, con tutti i suoi baci... era solo l'inizio, aveva grandi piani per lei e con lei. 

- Ti prego, non voglio... - provò a dire Brandy provando a sfuggire a quel terribile peccato al quale, però, non sapeva resistere.

Christian si staccò dalle sue labbra e, guardandola negli occhi, si avvicinò con le mani al bottone dei suoi jeans, per poi poter dire: - Se non lo vuoi anche tu, fermami adesso.- e le diede qualche istante di tempo prima di poter slacciare quell'unico ostacolo che si era posto davanti al suo obiettivo.

Brandy aveva la possibilità di ritirarsi, di rimanere fedele a tutto ciò che aveva detto inizialmente... ma la voglia di avere Christian era eccessiva.

- Tempo scaduto. - sussurrò trionfante il ragazzo slacciando in un colpo solo i suoi pantaloni e riprendendo a baciarla con ardore.

Ogni centimetro del corpo della ragazza era completamente avvolto dalle strette virtuose e provocanti di Christian, il quale, smanioso, non desiderava altro che sentirla gemere sotto di sé.

Le aveva slacciato i pantaloni abilmente e giocherellava con il lembo di quelle mutandine finemente lavorate in lilla. Avrebbe potuto toglierle molto facilmente, ma prima desiderava farla impazzire, scoprendole i seni e succhiandoli avidamente, come se fossero davvero l'unica sua fonte di linfa vitale.

Il membro pulsava nei suoi pantaloni fino a dolergli, tuttavia attese l'intervento di Brandy, ormai completamente convinta che forse Christian non era un così grande pericolo e sbaglio come aveva creduto fino a quel momento.

Non riuscì a guardarlo negli occhi mentre compiva quel gesto.Pensare che fosse proprio la mano di Christian ad accarezzarle il capo e che si era davvero piegata sul suo membro per poterlo lubrificare, la eccitava ancora di più.

Il ragazzo la fece rimanere ai suoi piedi solo qualche minuto, poi la tirò su per poterla gettare sul divano. Le aprì le cosce, osservando con lussuria quella meraviglia dischiusa che sembrava aspettare solo lui, vi appoggiò la punta e mordendosi le labbra cominciò a muoverlo su e giù per far aumentare la tensione, mentre preparava Brandy alla loro grande notte, facendole adagiare i polpacci sulle sue spalle.

La studiò attentamente così splendidamente accaldata e vogliosa, distesa su quel divano di pelle bianca ad attendere con frenesia l'arrivo di qualcosa che in quel momento poteva darle solo lui.

Non era del semplice sesso, era qualcosa in più. E solo Brandy e Christian riuscivano a vederlo e a sentirlo.

Sogghignò poi entrò dentro di lei con un colpo virile da lasciarla senza fiato.

Intrecciò le dita delle loro mani e piegandosi su di le le sussurrò: - Voglio che urli il mio nome come non hai mai fatto con nessuno prima di me. 

- Ne sarei felice - rispose la giovane prima che Christian potesse soffocare i suoi gemiti con un bacio passionale che siglava per sempre un patto di fuoco.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2020 ⏰

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