Can u come back, with me?

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"Tornai a casa e mi feci una doccia fredda. La feci con tanta lentezza che l'acqua calda finì, ed io ero ancora lì. Mi vestii in modo colorato, con il vestitino acquamarina e rosa, quello che Ezra adorava. Pensai che il nero avrebbe solo portato sconforto. Poi Han mi portò da Starbucks: bevvi, quella mattina, nel giro di 1 ora, 18 caffè, e ne portai 4 per il viaggio. Han mise delle canzoni country, allegre, sapeva che Taylor Swift mi avrebbe depresso ancora di più. Ma in quel momento, mi sarebbe piaciuto rimanere a Rosewood con il caffè e un film triste, come "A walk to remember" o "One day".

Arrivammo nuovamente a New York, e un brividò attraversò tutta la mia schiena nel vedere quel tetto dove Ezra si era sacrificato per me. Quindi tenni gli occhi ben chiusi e girai la testa verso Han, che mi guardò e sorrise.

-Aria, sai che non devi farlo.

Han, devo invece. Ezra è lì e A è lì, e tutto quello che posso fare è sdebitarmi con Ezra e uccidere A. Io sono dannatamente in colpa per quello che gli ho fatto...

In amore, non ti devi sentire in colpa. Aria tu avresti fatto la stessa cosa per Ezra.

Io non credo. Insomma, Han, ho pregato Ezra di andarsene, e non gli ho voluto parlare. E' colpa mia.-

Entrai da Starbucks e presi due caffè e due muffin per me e Ezra, poi presi dei frappuccini alle altre. Entrai in ospedale, andai da Em, Ali, Spenc e Han e diedi loro i caffè.

-Aria sei un tesoro, ma ricordati che c'è qualcun'altro che ha bisogno di te.

-Ali lo so,, è che....è che...

Aria, non devi darci spiegazioni.- concluse Spenc, con un tonodi voce freddo, infastidito da Ali. Dopo tutto, stare una notte intera con Ali può essere davvero faticoso.

MI avviai verso l'ascensore, e arrivai al quarto piano. Quell'ascensore era davvero lenta.

Uscii correndo, e mi avvicinai a Marion (è così che si chiamava), l'infermiera che mi era stata molto d'aiuto poche ore prima.

-Cara, ti stavo aspettando!

Salve, posso entrare a parlargi? E' sveglio? Vuole vedermi?

Mia cara, calmati! Al momento è sveglio, sta molto meglio. Prego accomodati. E...per quanto riguarda la terza domanda...beh, lo devi sapere tu, mia cara. Ma credo che nessun errore sia imperdonabile!

Grazie, Marion...io...davvero, non so come...

Su via! Vai, hai poco tempo- e sorrise.

Mi girai ricambiando il sorriso, respirai profondamente, ed entrai, battendo due colpi sulla porta.

Ezra si girò, e appena mi vidi mi lanciò un sorristetto. Aveva due flebo eppure sorrideva. Ci guardammo per qualche instante. Dopo abbassai la testa, come per indicare i due caffè:

-Mi hanno detto che in ospedale il caffè fa schifo, e credimi dopo ieri notte, è vero. Questo è di Starbucks, e ci sono anche un paio di muffin....te l'appoggio qui.

Ciao Aria.

Ciao Ezra.-

Quel suo tono di voce così tranquillo mi bloccò la circolazione per pochi minuti. Poi ripresi il coraggio e continuai.

-Come va, allora?

Sono ancora vivo, ed è la cosa più importante. Insomma, credevo che non ti avrei mai più vista,e invece sei qui con un bel vestito e il caffè. E mi sembra tutto come prima. Quindi sto bene, oggi è la mia giornata fortunata.

Io... io, davvero, ti devo ringraziar..

Non finire la frase, enon chiedermi scusa, ti prego, Aria. Ora siediti, e prendi anche tu il caffè.

Ezra, davvero, ti stavo bombardando con le mie domenade e sono stata stupida.

Non direi. E ti puoi sforzare, ma non sarai mai stupida, Aria. E poi a quelle domande non ho risposto, ma oggi sono pronto a farlo, sempre se vuoi. Insomma, sono le 10 e abbiamo ancora un ora, qualcosa la dovremmo fare.

Ok, va bene. Sei tu A?

Wow... No, Aria, non sono io A. Non  avrei mai potuto farti del male. Non in quel modo. Mi odio per quello che ti ho fatto, ma odio di più A per quello che continua a fare.

Perchè non mi hai detto di conoscere Ali?

Non mi avresti dato tutte quelle informazioni, non mi avresti creduto.

Mi hai usata sempre?

Ma che? Insomma, Aria, cosa dici?

Va bene, hai la facotà di non rispondere, dato che tu sei nel letto dell'ospedale. L'ultima: MI hai mai amato?

Questa è semplice. Ti ho amato da subito, e tuttii nostri momenti erano veri. Credimi, Aria, se potessi ritornare a Settembre, in quel bar, io mi innamorerei di te anche senza la scusa del libro.

Bè, allora credo che basti così. Io, io ora devo andare... insomma A è qui intorno e non si farà problemi a farti del male.

Aria, posso chiederti una cosa?-

In quel momento, avevo due sentimente che stavano facendo a pugni dentro di me: l'amore infinito che provavo, e il rancore. E non sapevo che lato di me doveva vincere. Mi morsi il labbro, e feci un cenno con la testa.

-Torneresti indietro con me? Ieri ho sentito quello che mi hai detto, e ho rivisto la ragazza in cui mi sono perso. E che ho perso. Ma farò di tutto per riaverti.

Ezra, io non lo so. Quando inizi a mentire, sei in grado di smettere? chieditelo, e poi fammelo spaere. Tornerò questo pomeriggio.

No, Aria, va a Rosewood.

Anche se non stiamo insieme, non significa che io non tenga a te. Siamo tutti qua.

Allora be, a dopo. GrazieAria, sei speciale.-

Sorrisi, mi girai e me ne andai. Una lacrima scese sul mio viso, mentre prendevo l'ascensore.

-Com'è andata?

Alla grande, lui mi ama e blablabla....

No, Aria, lui ti ama sul serio.

Ali, io... si, lo so.-

Mi sedetti, e ripensai a quella domanda. Ritorneresti indietro, con me?

"Ovvio Ezra, ovvio" pensai.-

MY SPACE:

Ciao ragazze! spero vi stia affascinando questa fanfiction, se avete suggerimenti non esistate a dirmelo|

I'm not going to apologize for loving youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora