Il quadro

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Mia nonna ha comprato un nuovo quadro. Un altro. L'ennesimo. Ha la casa piena di dipinti e non sa più dove metterli. Io mi sono opposto alla decisione di prendere questo quadro. La mia famiglia asseconda sempre le decisioni della nonna, quindi molto spesso sono l'unico ad oppormi ma lei mi vuole bene lo stesso. Questo nuovo quadro è davvero inquietante. A mia nonna piacciono molto le cose di questo genere. Il dipinto raffigura un bambino con un palloncino rosso che piange e, affianco, una bambina che si taglia il braccio. Dietro di loro una finestra nera. Nonna ha appeso subito il dipinto davanti camera sua. È passato un mese da quando l'ha comprato e da quel giorno sono successe cose orribili. I primi giorni non diede problemi. Dopo una settimana somo cominciate ad accadere cose davvero inquietanti. Le figure del quadro si spostavano, uscivano dal dipinto ma nessuno le notava. Tutti mi dicono che sono pazzo, che dico queste cose solo perché odio il qudro, ma non è vero. Io le ho viste. Le ho viste muoversi. Assillai la mia famiglia per giorni ma nessuno mi credette. Decisi di sorvegliare attentante il quadro. Lo sorveglio ormai da settimane. Oggi il dipinto ha deciso di comunicare con me, con delle scritte di sangue che colavano dalla cornice. Appena le vidi corsi subito davanti al quadro. La prima scritta recita "Cosa vuoi da noi?" risposi:"Lasciate in pace la mia famiglia". Il quadro rispose "Tu non ci vuoi?" risposi:"No!" ottenni una risposta immediata "Perché che ti abbiamo fatto?" risposi infuriato:"Mi fate sembrare un pazzo davanti alla mia famiglia". Altro sangue colò dalla cornice "Vuoi bene a tua nonna?" insospettito risposi:"Che razza di domanda è?" la scritta mutò, ma stavolta il sangue non uscì dalla cornice "Secondo te di chi è il sangue che stiamo usando per comunicare con te?". Aprii la porta della camera di nonna e la trovai morta dissangua, con un taglio profondo alla gola. Era appogiata sulla stessa parete su cui era appeso il quadro. Travolto dalla furia presi il quadro e ruppi la cornice ancora sporca di sangue. Avevo la tela nelle mie mani. Corsi in cucina, presi un coltello e la tagliai. Dopo il primo taglio un'onda oscura uscì dal dipinto. In pochi secondi mi ritrovai davanti un demone dalla forma animalesca. Le orecchie lunghe,  gli artigli, gli occhi rossi e i denti sporchi di sangue. Le gambe sottili e artigliate. Quando mi vide fece un inchino e mi staccò il braccio con un morso. Urlai dal dolore e i miei genitori mi raggiunsero spaventati. I loro sguardi erano spenti e i loro corpi pieni di tagli profondi. Tra le mani tremolanti di mio padre vidi un coltello pieno di sangue. Appena gli vidi urlai:"Cosa vi è successo?" mia mamma mi guardo e, con le lacrime agli occhi, disse:"Agathos tormenta i nostri sogni. Ci ha detto che se non gli avessimo obbedito ti avrebbe ucciso". Poco dopo il demone si rivolse ai miei genitori e gli disse:"Se volete che non uccida vostro figlio sgozzatevi a vicenda". Mamma e papà eseguirono l'ordine ma prima mi dissero un ultima cosa:"Ti vogliamo bene". I miei genitori erano a terra ormai privi di vita. Io ero disperato mentre il demone sembrava essere compiaciuto dalla cosa. Gli urlai contro. Lui si girò verso di me e mi staccò la testa. Ora vago di quadro in quadro ad avvisare tutti dell'esistenza di Agathos. Chissà le prossime vittime potreste essere voi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 20, 2018 ⏰

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