Biglietti della lotteria

176 14 3
                                    

Sono passati 5 giorni e mi sono riabituata a questo ambiente così tanto che rinizio già a sentire l'abituale voglia di andarmene.
Eppure,per quanto questo posto tenti continuamente di soffocarmi con una corda,quando salgo sulla terrazza è come se questa accorresse in aiuto allentando la stretta.
Vedere tutte queste case,tutte queste persone,tutte le convinzioni che animano la gente,che usa piante finte per decorare appartamenti e il cui problema principale sono i capelli mi fanno capire quanto vederle da quassù le renda assolutamente scontate,soggettivamente semplici mentre dall'altra parte del mondo,che sia notte o che sia giorno,qualcuno muore perché viene sparato da un pazzo o perché nel suo villaggio non arriva abbastanza cibo.
D'altronde,non ci si può fare niente,ognuno ha il suo modo di vivere sviluppato inevitabilmente dall'avanzare della globalizzazione e chiunque viva in questa società dove si ci può permettere tutto prima di nascere ha solamente vinto il biglietto vincente alla lotteria della vita.
Ogni volta che vengo qua sopra,una parte di me spera che thomas venga casualmente o che si trovi già qui.
L'altra parte sbilancia totalmente la convinzione di prima rendendosi conto del disagio che proverei nel rincontrarlo.
È come se comprassi il biglietto ad una lotteria inesistente.
Ancora mi affaccio sperando di vedere le solite persone fare le solite cose al solito orario ed effettivamente non vederle mi causa un miscuglio di nostalgia e rammarico inaspettato.
Non posso pretendere che tutto ciò che spero accada e non posso pretendere allo stesso tempo che le cose,le persone non cambino.
Il sole tramonta in modi diversi ogni giorno,ma è così bello che per noi sarà sempre straordinario.
A dimostrazione del fatto che un cambiamento sarà sempre bello se avverrà su qualcuno di importante per noi.
E se cambiassimo noi?
Forse siamo già cambiati e non ce ne rendiamo conto.
La verità è che la maggior parte delle volte ti senti cambiato solo quando è qualcuno a dirtelo.
Scendendo dal palazzo vado a salutare mio cugino che lavora sempre nello stesso posto e sempre alla solita postazione,e questo semplice particolare mi ricorda i vecchi tempi,un po' bui a ripensarci adesso,ma è inevitabile per me pensare che è grazie al passato se ora il presente va un po' meglio.
Passeggiando per ritornare a casa noto quanto le cose più semplici che prima erano per me normali e quasi invisibili oggi siano totalmente diverse.
Nuovi alberi piantati,muri ricolorati,negozi diversi e meno solchi sui marciapiedi.
Finché un tabellone pubblicitario non attira la mia attenzione.
Riesco chiaramente a notare che si tratta di un festival per quanto sia rovinato ma tra le foto dei cantanti che ne prendono parte sono quasi sicura di riconoscere quei capelli corvini nonostante il materiale si sia un po' consumato sulla faccia.
Ad un certo punto mi rendo conto che sto per acquistare un biglietto alla lotteria dei ritorni più sconveniente di sempre.
Vederlo lì sarà un ritorno o solo un passaggio?

Segui il suono 2//Thomas Bocchimpani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora