[Shoto Todoroki] - eyes

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Anime: Boku no Hero Academia
Genere: Dark/One shot
Personaggi: Shouto / T/n / Mina / Ochako / Izuku
Ship: ShoutoxT/n
Titolo: eyes
Richiesta di Retra_anime

La strada é vuota, il vicolo cieco mi circonda, come per stringermi in un gelido abbraccio.
Mi siedo a terra, con i vestiti sporchi di sangue, i bendaggi sulle braccia e sul volto scompigliati, osservando la solita scena raccapricciante che ormai mi aveva reso apatica.
I soliti uomini che utilizzavano egili donne come oggetti, per poi ucciderle.
Quella sera la scena fu diversa, gli uomini si stavano uccidendo a vicenda, non capivo il motivo, non mi interessava.
Morirono entrambi, uno per accoltellamento, l'altro per dissanguamento.
Era notte fonda, saranno state le 2:30, ancora seduta in quel gelido pavimento, nel buio di quella via senza nome, solo i miei occhi cristallo risaltavano nel nero dell'ombra di quell'enorme edificio che si ergeva alla mia schiena.
Decisi di provare a dormire, cosa che mi riuscí, dopo giorni di insonnia.
Venni svegliata da un dolce tepore, simile al fuoco.
Poco dopo mi si annebbiò la vista, e quando mi risvegliai, nuovamente, mi trovai in un ospedale.
"Dove sono?"
"Ti sei svegliata. Sei all'interno di un ospedale, le tue condizioni fisiche sono critiche, ti terremo sotto controllo... hey! Ma dove vai?"

In fretta esco dalla stanza in cui mi trovavo, che mi dava un senso di disgusto. Corro verso l'uscita.
Nel passare fra le varie stanze trovo un ragazzo, alquanto disorientato, che mi guarda con fare teso.
Non sono mai stata brava a dialogare, ma quel ragazzo, aveva i miei stessi occhi. Erano vuoti, spenti. Non volevo che finisse come me, nessuno lo meritava.

"Hey..."
Il ragazzo si gira, dalla mia parte.
"Si?"
"Chi... chi sei?"
"Perché dovrei dirlo a te?"
Con un cenno della testa annuisco.
"Io... non so, mi sembri cosí... vuoto."
"Cosa vuoi?"
"In realtà, non lo so nemmeno io... cosa voglio."
"Allora vat..."

Il ragazzo fa per mandarmi via, quando, osservandomi meglio, mi rivolge nuovamente la parola, ignorando ciò che aveva detto in precedenza.
"Tu... quegli occhi... sei la ragazza di prima?"
"Eh? Cosa intendi?"
"Stavi dormendo in un vicolo, ti ho trovata per caso siccome stavo combattendo contro un villain."
"Ah, capisco. Grazie. Io comunque... mi chiamo (T/n)..."
"Todoroki Shouto"

Mi siedo di fianco a lui, che sta osservando una porta azzurra. Dopo qualche minuto é lui, a rompere il ghiaccio (ahah che ridere) parlando di nuovo per primo.
"Allora, perché hai deciso di venire a parlarmi?"
"Io in realtà, non so chi tu sia... e nemmeno avevo intenzione di farlo ma... i tuoi occhi sono cosí bui. Vuoti. Mi ricordano talmente tanto i miei che non vorrei facessi la mia stessa fine."
"Cosa intendi?"
"Intendo dire che... che non vorrei ti riducessi a tentare il suicidio. Diverse volte."
"Lo hai fatto?"
"Ci ho provato, tante volte. Ma nessuna di queste mi é mai riuscita, come puoi capire. Perché io in realtà non volevo... morire. Volevo solo stare bene, liberarmi della mia schifosa vita."
"Pensi che quella donna farà lo stesso ragionamento?"
"Quella donna?"

Il bicolore fissa ancora quella porta azzurra, indicandomela.
"Sai, lí é ricoverata mia madre. Dov'é la tua?"

Guardo leggermente in basso, stringendomi al petto i bendaggi ancora scompigliati.
"Lei... l'ha uccisa mio padre. E poi si é tolto la vita."
"Scusa, ho fatto una domanda inopportuna."
"N... no, tranquillo. Va tutto bene. Piuttosto, vai a parlare con tua madre, no? La tua é ancora viva, e se é una brava persona non la penserà... come credi."

Il ragazzo sgrana gli occhi, non avendo mai pensato ad una cosa simile. Si alza e si reca alla porta, aprendola lentamente, per poi richiuderla facendo riecheggiare nel corridoio un sonoro "clock" della maniglia.
Finora non avevo notato il fatto che avesse i capelli di due colori diversi, siccome l'avevo visto solo dalla destra.
Dopo poco i medici mi ritrovano, mi portano nuovamente in una stanza per ricoverarmi, viste le mie condizioni.

~2 mese dopo

Dopo tutto quello che ho passato, sono stata ricoverata, ho un appartamento donatomi dallo stato in un piccolo condominio, e mi sono rimessa quasi del tutto.
Ho un gatto, non resistevo a vederlo ogni volta davanti al portone del condominio in quella scatola, e poi ero sola.
Mi sono trovata un lavoro part-time come commessa, per pagarmi da mangiare.
Dopo le innumerevoli tragedie che mi sono passate davanti agli occhi, ho deciso di voler diventare un eroe, sono stata così felice quando quel ragazzo mi ha salvata da quella situazione, voglio salvare persone, renderle felici, essere una speranza, per questo ho fatto domanda alla Yuuei, la quale, dopo i vari esami, mi ha ammessa. Oggi é il primo giorno di scuola, ma non trovo l'aula.
"Scusi, sapremme dirmi dove si trova la 1°A?"
"Certo, gira a sinistra poi continua ad andare dritto fino in fondo al corridoio"
"Grazie."

Apro la porta dell'aula, do io buongiorno, e mi siedo in fondo ai banchi, non mi piace essere la centro dell'attenzione, ma senza aessermene resa conto ci sono finita.
"Scusa, posso farti una domanda?"
Mi dice una ragazza dalla carnagione rosa, tutta pimpante.
"Dimmi."
"Come mai hai tutti questi bendaggi?"
"Io... ecco..."
"M... Mina, non disturbarla"
Interviene un ragazzo dalla chioma verde, con le lentiggini sul volto
"Piacere, io sono Midoriya Izuku"
"Mi chiamo (T/n), piacere mio."
"Hai proprio dei begli occhi! Sono strani!"
Mi dice una ragazza con le gote rosa
"G... grazie."

La porta si apre all'improvviso, rivelando un nuovo studente.
Quegli occhi... quegli occhi me li ricordo.
Si siede di fianco a me, dopodiché inizia la lezione, che finisce abbastanza in fretta.
Il ragazzo mi chiede di raggiungerlo fuori dalla scuola, dopo le lezioni, cosa che faccio.

"Hey... sono qui"
Dico con il fiatone
"Grazie per essere venuta. Mi ricordo, di te. Grazie, per aver detto quella frase. Sai, mia madre sta molto meglio da allora. É merito tuo"
"Ah... beh... grazie"
"Io sai, ti ho cercata spesso, dopo quella volta non sono riuscito a smettere di pensarti. Sapevo di doverti ripagare. Con il tempo ho iniziato a sapere sempre di più, su di te, mi spiace per quel che ti é successo. Tu hai reso i miei occhi come fossero nuovi. Voglio rendere i tuoi, come i miei, dopotutto é solo grazie a te, se ora sono cosí."
"Io... non so cosa dire."
Mi scende una piccola lacrima, da tanto non piangevo, da tanto non provavo emozioni, e soprattutto, era la prima volta che amavo.
"Nulla. Non devi dire nulla."
I miei singhiozzi si fermarono non appena il ragazzo posò le sua labbra sulle mie.
Era la prima volta che i miei occhi erano cosí vivi.

AVE PETRA É TORNATA GRAZIE A 2 MINUTI DI PAUSA (se cosí si può dire, siccome ho la febbre) YEH.
Scusate l'assenza, ma sono strapiena di roba da fare porco pomodoro fresco.

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