song for someone || muke

trois

ma hai ceduto, hai lasciato che la luce si facesse coprire da quella minuscola macchia di oscurità che era quasi impercettibile.
questo dimostra che non sempre il gradino più in alto vince su quello più in basso.
devi combattere.
e lui non ci riuscí, quella piccola parte buia in lui ha preso il sopravvento sulla luce che emanava, e ora?
non posso accettare che il 5% abbia vinto sul 95%, non ci riesco.
le luci si riaccendono pian piano, la folla grida entusiasta, lacrime di gioia sui loro volti.
li posso capire, posso capire l'emozione di un concerto.
ma loro non possono capire il dolore che ho provato io quando sua madre mi ha chiamato dicendo che aveva trovato il suo corpo con le vene tagliate in camera sua. ricordo la corsa in ospedale, le lacrime mi offuscavano gli occhi, la multa che ho preso pur di arrivare da lui e rivederlo un'ultima volta per dirgli che lo amo, per dirgli di non andare. ma ricordo anche quando il suono dell'apparecchio elettronico si fece assordante, il suo cuore si fermó. la corsa dei medici nella sua stanza, la spina staccata. ricordo la mia caduta, caddi di peso sulle ginocchia, me le graffiai di brutto ma poco mi importava: avevo appena perso l'amore della mia vita, il mio ragazzo, il mio migliore amico, mio fratello, il mio peggior nemico, il mio complice, il mio futuro marito. e poi, i pianti, le urla, io che non riuscivo a capacitarmi del fatto che il giorno dopo non mi sarei svegliato accanto a lui e non avrei potuto chiamarlo al mattino. il pianto silenzioso di sua madre, il funerale, il mio viso scavato, i miei occhi rossi dal pianto, la nausea che mi attraversó il corpo quando lo vidi sul lettino di morte.
la vita avrà lasciato i suoi polmoni, ma il suo cuore è rimasto qui con me.
e questa era la canzone per qualcuno che purtroppo non riusciva a vedere nonostante la luce.

"and on my deathbed, all I'll see is you
the life may leave my lungs
but my heart will stay with you"
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