Chapter 3.

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CHAPTER 3.

Erano le 15.30 e io ero pronta per andare al Rocky per incontrare Dave.

Era Giugno, e faceva caldo.

Perciò, Avevo optato per degli shorts bianchi 'Levis' in jeans, e la canotta con scritto: 'L A 27 ' presa a Miami l'estate scorsa.

Mi truccai leggermente mettendo matita e mascara.

Mi sistemai i capelli legandoli in una coda alta, e piastrandoli poco dopo.

Mi detti un'occhiata allo specchio e decisi che andava bene così.

Ero decente, e questo era l'importante.

Presi la borsa e ci buttai dentro chiavi, telefono, matita e mascara per restare tranquilla, e il portafoglio.

Dovevo muovermi.

Il Rocky non era vicinissimo a casa mia, ma volevo farmi due passi per sgranchirmi un po' le gambe, dato che sono due giorni che sono stravaccata sul divano molto ma molto comodo del mio nuovo salotto.

*

Erano le 16.00 in punto, e io ero arrivata giusto in tempo.

Mi guardai intorno per vedere se un ragazzo dall'aspetto da organizzatore di concorsi attirasse la mia attenzione..

Ma niente.

Allora decisi di andare a prendere qualcosa da bere.

Ma proprio mentre stavo per varcare la soglia della porta, una mano mi si ferma sulla spalla.

Allora mi giro di scatto e noto questo ragazzo.

Alto, capelli biondi corti, alzati in una piccola cresta di lato, occhi azzurri, ha un piccolo piercing al labbro inferiore.

Bel fisico, qualche muscolo.

Proprio un bel ragazzo penso.

Ma che cazzo dico?

Un bel ragazzo? Minchia, è uno stragnoccone della Madonna.

Mamma mia, un pensierino ce lo farei a dire il vero..

Cazzo.

I miei pensieri vengono interrotti dalla sua voce.

“Uhm.. Ciao Ethel, sono Dave. Dave Romenther.”

Dice porgendomi la mano.

La sua voce.

Porco anatroccolo, è una voce, bellissima. Sublime. Meravigliosa.

Owh, Ethel, ritorna in te. Penso tu stia già sbavando, quindi sarebbe meglio se ti riprendi. Non credi? Io si.

Oddio, è anche un gentiluomo.

Ok, respira, uno due tre, respira a lungo.

Prova ad elaborare una frase di senso compiuto che non comprenda dei gemiti.

Sarà difficile, ma traaaaanquilla, spera che Dio, il Karma, il Puffo grande o grande puffo, è uguale, ti aiuti.

Faccio un respiro interiore e dico:

“Oh, ciao Dave”

Tutto ciò che la mia mente ora sa elaborare è questo. Quindi, accettalo.

Dico stringendogli una mano e sorridendo.

Lui ricambia il sorriso eeeeehh... Eh porca puttana.

Che razza di persona è uno così? Madò, è perfetto.

Mi mostra il suo sorriso a trentadue denti e io li non capisco più un cazzo.

Non so più cosa dire, fare e che pesci pigliare.

'Wow, hai fatto anche rima Ethel, brava!' dice la vocina secondaria della mia mente.

Oh ma Dio scalzo, andiamo..!

Davvero ho appena stretto la mano di sto bonazzo?

Mi sento onorata.

Va detto che comunque devo chiedergli che dentifricio usa per avere un sorriso così ajvjshvhwj!

Dave mi svegliò, per la seconda volta, dai miei pensieri.

“Ethel? Sei viva?”

Mi resi conto che non avevo lasciato la presa con la sua mano, e va anche detto che la sua pelle è morbida. Così morbida.

Sembra un batuffolo di neve!

Hum.. Torniamo a noi.

“Oh, si si scusami Dave, mi ero persa nei pensieri. Scusa ancora.”

Lo sentii ridere.

“Ahahah, Tranquilla ragazzina ;)”

Ohw..

Mi ha fatto l'occhiolino.

Posso anche andare a miglior vita ora.

“Ah, beh, grazie per la ragazzina!”

Misi il broncio facendo fuoriuscire il labbro inferiore, a tipo scimpanzé incazzato.

Lo sentii ridere. Di nuovo.

La sua risata.

È così, così.. Così solare, tranquilla.

È come la risata di un bambino.

“Ethel, mi fai morire. AHAHAHAH.

Dai entriamo a bere qualcosa?” e sfoggia il suo fantastico sorriso.

Tolsi subito il broncio e annuì sorridendo.

Così entrammo come due amici dentro al pub.

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