Cadono
E si innamorano
Di quelle come me
Che non sono né come te né come il the
Muoiono
Ma non resuscitato
E la luna
Perché sempre lei?
sarà per il candore
O per la fredda scioglievolezza
E se la luna non sapesse di essere tale
Un tale dovrebbe dirglielo
Ah cola
E la vedo
Nel mentre
E si scioglie
Sono io, l'astro impotente
Suvvia..
Utopia!
Castello in aria?
Oooh fossi come quelle di clausura
Non vi sarebbe più nemmeno Un rosario o addirittura una censura
Che castità è questa?
E il dualismo
e la mente
e il corpo
Oh corpo mio amato
diffidate dei disprezzatori di esso
Foste voi cantori?
Domande son queste?
Domanda in una domanda quella prima
E se fosse solo rima
Uccidetemi
Impastatemi
Torturatemi
e fate di me la fetale e fatale necessità di vivere
Temporeggiate al meriggio in primavera
Tempoteggiate per temporeggiare abbandonatevi
Perdetevi
Che chi cerca non trova
E c'è chi ama e chi mi fa pena
E chi ama per pena
E quello? E quello trema.
Trema. Trema. Aspetta. Trema ancora.
E se il più tossico tra tutti è il mio cuore
Un guizzo rigoroso di rosmarino prosperoso
Presuntuoso
Talvolta rigoroso
Vaneggia e aleggia
Nascosto
Come un nonnulla
Si nutre della mia natura
Oh creatura
Ancora una volta
E un'altra ancora
Fosse l'ultima
Lì, Fino all'origine.