1. Quel lunedì.

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Con un sforzo immane mi giro su un fianco per cercare di spegnere la sveglia che suona ormai da dieci minuti.

Un rumore assordante mi fa aprire di scatto gli occhi.
Ops, credo di avere rotto la sveglia.
Ma tanto non mi serve, siamo durante le vacanze estive.

Dopo più di un quarto d'ora mi alzo dal letto alla velocità di un bradipo camminando senza aprire gli occhi, finché non sbatto contro un armadio.
Da quando qui c'è un armadio?
Ah si, da sempre.

Esco dalla mia stanza e scendo le scale aprendo gli occhi per evitare l'ennesimo danno della mattinata.

«Buongiorno, Eve», la nonna sta preparando il suo cappuccino.
«Buongiorno, nonna», dico e cammino verso la credenza per recuperare una tazza e dei cereali, infine prendo un po' di latte e lo verso nella tazza.
Mi siedo e mangio la mia colazione il più lentamente possibile.
Quando amo le vacanze estive.

La nonna si siede di fronte a me con il suo cappuccino e due biscottini.
«Tesoro, come mai così tanta calma?», mi chiede dolcemente.
«Sono le vacanze estive, nonna», le ricordo.
«Tesoro, ma è lunedì», amo la sua voce dolce.
«Nonna, ma sono le vacanze estive», le ripeto e solo a qual punto che oggi è lunedì.
Quel lunedì.

Mi affogo con i cereali e tossisco cercando di mandarli giù, dopodiché mi alzo e salgo le scale molto velocemente, finché non sento la mia faccia letteralmente spiaccicata contro il pavimento e la caviglia dolorante.
«Tesoro, tutto a posto?», mi chiede la nonna dal piano inferiore.
«Uhm...più o meno», urlo di rimando, dopodiché mi affrettò ad strisciare fino a raggiungere la mia camera e a controllare l'orario.
Sono le 9.30, e io avevo appuntamento con Samantha alle 9.15.
Mi ucciderà, me lo sento.
Sempre se non morirò durante questa corsa contro al tempo.

Apro l'armadio e prendo dei vestiti a caso, mi vesto, entro in bagno e mi guardo allo specchio.
Peggio delle altre mattine.
Lego i miei capelli in una coda disordinatissima e metto soltanto un po' di lucida labbra.
Indosso le prime scarpe che trovo sparpagliate nella stanza, prendo uno zaino ancora una volta a caso e scendo le scale.

«Ciao, nonna», le do un bacio sulla guancia ed esco di casa.

Respiro l'aria di montagna, fresca e frizzante.

Mi guardo attorno, cercando di memorizzare tutto come una fotografia da riguardare quando avrò nostalgia di casa.

Chiudo gli occhi beandomi di questo momento di tranquillità, quando squilla il mio IPhone.

Impreco a bassa voce mentre estraggo il mio telefono.
È Samantha.
«Non urlare, Samantha», dico appena apro la chiamata.
«DOVE SEI? TI ASPETTO IN AUTO QUASI UN'ORA!!», urla ignorandomi completamente.
«Sto arrivando, Samantha. Sto arrivando», le dico rassegnata e chiudo la telefonata prima di perdere l'udito con le sue urla.
Poso il cellulare e controllo se vicina a me c'è qualcuno.
Niente.
Desolazione totale.
Che per questa volta è utile, almeno.

Prendo un respiro profondo e chiudo gli occhi concentrandomi.

Appena riapro gli occhi mi trovo davanti alla scuola, esattamente dove io e Samantha ci eravamo date appuntamento.
Controllo se qualcuno mi ha vista, dopodiché mi dirigo verso la macchina bianca di Samantha accostata al marciapiede.

«Finalmente», dice sollevata Samantha, senza rivolgermi lo sguardo.
«Buongiorno anche a te, Samantha», mi siedo sul sedile.
Alza gli occhi al cielo e sfreccia verso Londra, scaraventandomi sul sedile.

Non posso farcela.
E questo è solo l'inizio.

Angolo autrice.
Ciao amici!
Sono tornata!
Buon anno nuovo!
Come state? Come avrete potuto vedere la mia testolina non sta ferma un minuto e ha ideato questa nuova storia che non ha niente a che fare con misteri o altro (forse :))
Sarà una specie di romanzo rosa/fantasy ed è una specie di esperimento per me perché non ho mai scritto cose di questo genere.
Spero tanto che mi seguirete anche in questa nuova avventura.
Vi aspetto nei commenti,
un bacio!

La ragazza strega.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora