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Il tempo passava, passava veloce fra la scuola, le lezioni di teatro e gli amici.

Nube era felice, felice più che mai.

Adam l'aveva considerata "diamante grezzo" dopo la sua specie di provino e le aveva assegnato una parte abbastanza importante, era sicuramente un'esagerazione però non c'era nulla di più bello di tutti i complimenti che le avevano fatto.
Cath si era ingelosita e si era lamentata con Adam affinché lei ricevesse la parte di Nube ma non ci fu niente da discutere.
La mora aveva sbalordito tutti.

A scuola andava, non andava benissimo ma andava.
Purtroppo alcuni corsi erano con Clarissa, con cui aveva deciso di non chiarire.
Come non biasimarla...
Clarissa però si era addirittura recata da Anne e John, per chiedere loro di far ragionare la figlia ma loro avevano risposto -È abbastanza matura da reputarti o meno sua amica.-
Beh diciamo che Clarissa non aveva dimostrato certo un carattere da persona matura.

I nuovi amici beh, erano probabilmente la cosa che rendeva Nube più felice.
Il gruppo si stava unendo sempre più.
William iniziò a confidarsi con Nube, come anche Grace che stava diventando la sua amica più cara.
Julie divenne meno timida e ormai riusciva a parlare anche con lei.
Gli altri divennero più socievoli, perfino Cath parve iniziare a posare le armi dopo le prime settimane di prove.
Ryan più di tutti si stava dimostrando un vero amico, qualcuno su cui contare e di cui avere fiducia.
Sempre pronto ad aiutare chiunque ne avesse bisogno, con un sorriso dolce in viso e le braccia sempre aperte.

Erano passati quasi tre mesi e si stava avvicinando il Natale, la festività preferita di Nube.
Il clima natalizio, la gente felice, la neve e le canzoncine.

-Quest'anno non mi importa, ma dobbiamo comprare tantissimi maglioni natalizi.- urlò Nube scendendo la scala della sua casetta bluastra.

-Hai ragione! Non voglio vedere cose non natalizie addosso a nessuno.- continuò Anne puntando il suo sguardo severo sul marito.
-Posso mica andare a lavoro con una renna su uno sfondo rosso?- chiese John ridendo.
-Certo che puoi!- rispose la figlia.

Dopo dieci minuti Nube era già fuori casa, con il suo cappottone marrone preferito e un berretto che le copriva le orecchie.

Fuori si respirava già aria di neve ma di quella non ce n'era nemmeno l'ombra.
Come tutte le mattine da circa un mese, arrivava fino al suo angolo preferito a piedi per poi salire in auto di Ryan.

Erano scesi a dei compromessi, poiché lui si era offerto di accompagnarla ma lei aveva protestato perché voleva godersi il paesaggio al mattino.
Così avevano deciso che lei poteva godersi il panorama fino al suo angolo preferito e poi Ryan poteva accompagnarla a scuola con la sua auto.

-Buongiorno.- disse Ryan quando Nube aprí lo sportello.
-Hey!-
Così presero a chiacchierare di qualsiasi cosa come tutte le mattine da un mese circa.

-Entro natale devo fare la scorta di maglioni brutti.-
-Anche io ne ho sempre desiderato uno, mi sa che quest'anno è l'anno.- disse il ragazzo svoltando a sinistra e immettendosi nella strada principale.

-Allora questo fine settimana andiamo a fare compere.-
-Ci sto.-
Nube si voltò a guardare fuori dal finestrino, le nuvole mattutine che offuscavano la vista degli alberi, del mare e dei palazzi grigi della sua bella cittadina.

Arrivarono a scuola poco dopo e incontrarono gli altri.

Ogni mattina si trovavano tutti nello stesso posto, si vedevano fuori scuola, sul retro accanto una grossa quercia e si aspettavano.

-Non vedo l'ora che inizi a nevicare.- disse Grace con gli occhi sognanti facendo un respiro profondo.

Qualcuno come Nube aspettava, infatti, che la neve inondasse la loro bella zona di mare, raramente la neve si posava ma quest'anno sperava con tutto il cuore che ci sarebbe stato il paesaggio più bello di sempre.

Nube pensava che lei come la natura poteva fare tante cose affascinanti ed emozionanti anche da sola, ma nell'ultimo periodo stava cercando di abituarsi.
Abituarsi ad avere qualcuno che gli rema contro.
Abituarsi ad avere invece, qualcuno che le sta accanto.
Abituarsi a rispettare le idee degli altri così che anche la sua possa essere rispettata.
Si stava abituando ad avere amici e a fare gruppo.

Lì, sotto quella quercia con gli altri, si sentiva al sicuro.
Era strano pensarlo, lei non aveva mai pensato ad una cosa simile, eppure quel gruppo di teatro le stava scombussolando la vita.

Era mercoledì, a scuola c'erano materie sopportabili, tipo inglese, filosofia e storia, quindi Nube era ancora più serena.

La mattinata passò talmente in fretta che non fecero in tempo a salutarsi che era già ora di pranzare per poi dirigersi al corso.
Andarono alla mensa, uno dei posti più brutti della scuola e dopo aver preso i vassoi contenenti il loro scadente pranzo, trovarono un tavolo libero.

Ryan tirò Nube per un braccio per farla sedere vicino a lui e poi sorridendole le disse -Così stai il più lontano possibile da Julie, ho notato che ti senti a disagio a mangiare quando c'è lei nei dintorni.-
Così la mora notò che la timida Julie era praticamente al lato opposto del tavolo e tirò un sospiro di sollievo.
-Poi mi spieghi perché.- disse Ryan avvicinandosi nuovamente all'orecchio dell'amica che rise.

-Volete vedere cosa so fare?- urlò Logan prendendo il suo panino gigante fra le mani e posizionandoselo davanti alla bocca.
-Lo mangerai tutto in un boccone giusto?- chiese Cath alzando gli occhi al cielo.
Si, Logan lo faceva spesso, ormai faceva parte del suo repertorio.

-Lo mangerò tutto in un boccone.- disse esaltato Logan.
Tutti risero e Julie gli impolorò di non farlo, che probabilmente si sarebbe strozzato.

Logan strinse il panino formando quasi un burrito e lo infilò in bocca.
La fine nel panino-burrito non entrava e quindi masticando lentamente spinse con le dita il resto dentro.

Nick simulò dei conati di vomito e gli altri iniziarono a ridere, Logan a tossire.

-Hey amico tutto bene?- William si alzò dalla sedia e gli corse incontro dandogli delle pacche sulla schiena.

-No, non dovete fare così, è come se lo stesse aiutando a strozzarsi.- urlò Nube alzandosi e avvicinandosi anche lei.

Logan divenne rosso fuoco e non riusciva nemmeno più a tossire, così la mora gli strinse le braccia intorno all'addome e spinse un paio di volte.

Nulla, Logan sputò tutto nel vassoio di Julie ma riprese a ridere immediatamente.

-Hai appena rischiato la vita, idiota.- urlò Grace schifata.

Nube abbozzò un sorriso però sgridò comunque Logan, subito dopo tornò al suo posto accanto a Ryan che la guardava sbigottito.

-Hey che c'è?- disse la mora avvicinandosi di più all'amico.
-Oh, nulla nulla, sei stata grande.-
Nube abbassò lo sguardo e poi dopo aver pulito tra i versi di disgusto si diressero all'auditorium.

-Hey Adam, bella questa parte.- Nick aveva chiamato l'attenzione dell'insegnante grazie ad uno scambio di battute che avveniva fra il suo personaggio e quello di Taylor.

Lo spettacolo era abbastanza particolare, parlava di queste due scienziate che dopo aver costruito una macchina del tempo iniziano a viaggiare nel passato per scoprire meglio ciò che è stato. Così incontrano diversi personaggi storici, come John Kennedy, Napoleone Bonaparte,Vincent Van Gogh, Mary Shelley e Giovanna D'Arco.

Beh, un bello spettacolo, anche abbastanza simpatico, era divertente provare e scoprirono tante cose nuove di diversi personaggi storici importanti.

Grace e Nube facevano le scienziate insieme, era divertente avere un ruolo del genere, però sarebbero dovute stare sempre in scena, ed essendo la prima esperienza, per Nube era abbastanza complicato stare sempre attenta ma le prove erano talmente belle che all'inizio non ci si pensò nemmeno.
Certe volte facevano prove fino a che non decidevano di cenare tutti insieme in un locale di fronte la scuola, anche Adam si univa a volte.
Erano in perfetta sintonia e tutto andava per il verso giusto, almeno per una volta.

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