Prologo

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<<Yoongi hyung!>> la voce allegra di Jimin invase il salone, facendo sorridere istintivamente ogni ragazzo presente in quella stanza. Jimin saltellò fino al divano, mettendosi su di esso dopo essersi appoggiato sulle proprie ginocchia, un ampio sorriso che gli delineava il volto in una sfumatura felice e delicata.

In quell'ultimo periodo tutti quanti si erano accorti del fatto che Jimin fosse molto più spensierato: mangiava senza preoccuparsi di come il suo corpo potesse apparire, ballava e cantava come fosse sempre la prima volta che lo faceva e sorrideva, illuminava con la sua positività le giornate di tutti attraverso la sua risata e gli occhi socchiusi in due dolci curve.

La verità era che se Jimin si era lasciato scivolare addosso qualsiasi tipo di pensiero negativo era perchè l'unica persona a cui voleva pensare era Yoongi: Yoongi qui, Yoongi lì, Yoongì ha fatto questo, Yoongi ha fatto quello. Le orecchie di Hoseok, il più disponibile ad ascoltarlo, e Taehyung, il suo migliore amico, erano piene di frasi del genere e dunque di imprese, citazioni o semplici descrizioni di come Yoongi facesse una determinata e magari semplicissima cosa in maniera perfetta.

<<Mhm?>> il verso semplice e assonnato con cui Yoongi gli rispose lo fece ridacchiare appena, lo trovava molto tenero. <<Che c'è?>> domandò guardandolo di sottecchi prima di riportare lo sguardo sullo schermo del proprio cellulare.

<<Ti ricordi oggi che giorno è?>> chiese Jimin con fare euforico, saltellando sul divano con la stessa foga con cui l'avrebbe fatto un cagnolino iperattivo. Era felice, ansioso, e curioso: chissà cosa poteva avergli regalato Yoongi, quella volta.

<<...Martedì?>> fece il maggiore con fare disinteressato senza neanche guardarlo. Jimin fece finta di nulla, sospirando, per poi iniziare a scuotere di poco il suo braccio.

Non poteva non ricordarselo.

<<Eddai, Yoon! Non puoi essertelo dimenticato davvero...>> tentò Jimin, la voce che gli si affievoliva secondo dopo secondo. Voltò il capo verso gli altri ragazzi presenti, che lo guardavano con fare confuso e divertito dalla sua euforia. <<Che cos'è oggi, Jiminie?>> chiese con fare canzonatorio Hoseok, avvicinandoglisi per scompigliargli i capelli e giocare con lui. Jimin non reagì, abbassando il capo, ed imbronciato fece per andarsene: tutti risero a quella reazione e Yoongi senza esitare lo attirò per un braccio, facendolo inaspettatamente sedere sulle proprie gambe mentre Namjoon spegneva le luci e Seokjin si avvicinava ai due con una torta in mano, la canzoncina di buon compleanno - versione lirica - che tutti quanti cantavano con una certa passione.

Gli occhi di Jimin si illuminarono, felici, e il ragazzo portò le piccole e tozze dita alle labbra con fare sorpreso, gli occhi quasi lucidi.

Seguì un applauso con tutti quanti che ridevano dell'ingenuità di Jimin mentre Yoongi stringeva delicatamente i fianchi del minore per poterlo spostare da sè dopo avergli sussurrato all'orecchio "Buon compleanno ChimChim" con voce roca, scatenando nel minore un elevarsi di milioni di farfalle nel suo stomaco che parvero tentare di uscire dalla bocca del minore per potersi librare con amore su quella dell'altro, che stava aiutando gli altri a tagliare la torta.

Jimin rimasto quasi sotto shock prima di riprendersi, ringraziò gli altri mentre si gustava la torta panna e cioccolato che il maggiore tra i sette aveva preparato appositamente per lui come regalo di compleanno.

Il minore la mangiò con gusto, scherzando tranquillamente con gli altri, senza sapere - o forse sì? - di avere uno sguardo dolce puntato su di lui che accarezzava silenziosamente la sua figura.
Namjoon si sedette al fianco dell'incriminato, un accenno di sorriso divertito sul volto.

<<ChimChim, eh? Era da parecchio che non lo chiamavi così>> fece, lasciando che i propri occhi percorressero il perimetro della stanza e la felicità che gli altri trascinavano con leggerezza sui propri volti, <<dovresti rimetterti con lui e basta, sei cotto e stracotto e lui altrettanto. Perchè non farlo nel giorno del suo compleanno?>> azzardò il minore, ricevendo un semplice sospiro e un alzarsi dal divano da parte di Yoongi, che già sapeva che lo avrebbero tartassato su quell'argomento soprattutto in quel giorno speciale, in cui le labbra piene dell'uomo che amava sarebbero state sorridenti praticamente per tutto il tempo. Avrebbe potuto contribuire a farlo sorridere maggiormente, magari a far uscire qualche lacrima di gioia, ma non ci riusciva, non così, forzatamente. Sembrava che le persone gli volessero ricordare perennemente che la sua scelta era sbagliata, il suo voler aspettare e fare le cose con calma fosse un semplice temporeggiare inutilmente.

Forse lo era. Forse si sarebbe pentito di aver perso tutto quel tempo, una volta tornato con lui...

Ma in quel momento, vedendo Jimin incatenare per un millisecondo gli occhi ai suoi e distoglierli subito dopo perchè arrossito a causa del suo sguardo intenso, Yoongi non si pentì di star facendo maturare il loro rapporto lentamente, senza fretta, con piccoli sorrisi e sguardi teneri che il maggiore sapeva prima o poi sarebbero tornati ad essere altro. Voleva fare le cose con calma, andarci coi piedi di piombo. Forse tutta quella attesa avrebbe giovato alla loro relazione, forse no, ma si sarebbe scoperto col tempo... ora voleva solo bearsi dei suoi timidi sorrisi e dei suoi tentativi di coinvolgerlo, che lo facevano sentire speciale, amato, voluto, preferito.

Era questo ciò che cercava: solo un po' di amore, senza troppe litigate o problemi.

Ma Yoongi e Jimin non avevano idea che la strada per la serenità era più tortuosa e complicata di quanto potessero minimamente immaginare.

Waist It On Me {Yoonmin/Taekook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora