Halloween

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Mark continuò a bussare rumorosamente alla porta di casa Stonewall, finché da dentro non si sentì un -E VA BENE!- esasperato e, un paio di minuti dopo, Caleb andò ad aprire.
«Non puoi venire senza un costume!»
Un rumoroso sbuffo da parte del punk, che rientrò in casa, per poi tornare vestito da lupo.
«Andiamo a prendere Jude, così possiamo fare dolcetto o scherzetto tutti insieme!»
Nathan, che era vestito da vampiro, sospirò. Il suo ragazzo era tremendamente infantile, a volte. Aveva costretto tutti ad andare con lui... Non riuscivano a crederci!

Quando arrivarono a casa Sharp, ad aprire fu Celia.
«Ciao Celia! Sei carinissima vestita da strega! Jude dov'è?»
«Grazie Mark! Jude sta arrivando... Ricordate la scommessa che aveva perso?»
Un attimo dopo arrivò il rasta, vestito da... Da...
«Sei bellissima, cappuccetto rossa» lo prese in giro Caleb, ghignando con le braccia incrociate dietro alla nuca.
«Ci mancava solo il lupo cattivo...»
Fortunatamente, gli altri non presero un giro il giovane sventurato, che non stava neanche male. Niente occhialini, i rasta liberi dalla coda, al posto del solito mantello del ragazzo una mantellina femminile, un cestino, calzamaglie che gli stavano anche bene, pantaloncino nero invece della gonna di Cappuccetto, e magliettina bianca.
Effettivamente sta davvero bene così... pensò il "lupo cattivo", mentre affiancava il rasta e si dirigeva contro gli altri a raccogliere caramelle.

«Che noia» sbuffò il punk, mentre un'espressione triste nasceva sul volto di Mark.
«Non è verooo»
«E se facessimo una prova di coraggio?»
Ora l'attenzione era tutta su Caleb.
«Andiamo alla vecchia casa abbandonata»
«Sembra decisamente più interessante di "dolcetto o scherzetto"» lo appoggiò Axel, che era vestito da fantasma. E fu così, che i ragazzi si ritrovarono davanti a quella vecchia, mal messa, casa "delle streghe".
«Secondo me è troppo pericoloso» disse Jude.
«O forse hai troppa fifa per entrare?»
«Taci Stonewall»
«Altrimenti che mi fai, cappuccetto?»
Caleb schifò per miracolo il cestino che gli era stato lanciato addosso, e ghignò, avvicinandosi al rasta. I due erano rimasti indietro, e il punk ne approfittò. Si avvicinò all'orecchio del rasta, e sussurrò a voce bassa e roca: «Tranquilla, cappuccetto è solo del lupo cattivo, e solo lui potrà mai farle male, nessun altro le si avvicinerà, promesso~»
Dopo, il castano entrò dagli altri, lasciando Jude solo, ad arrossire violentemente.
Quando anche il rasta ebbe raggiunto gli altri, tutti iniziarono a girare per la casa. E qualcuno si sarebbe anche lamentato per la noia, se Mark non avesse aperto una porta dalla quale fuoriuscì un accecante fascio di luce che avvolse tutti.
Quando la luce cessò, tutto poterono notare che c'era qualcosa che non andava.

Nathan, che stava fluttuando, guardò Axel che, a quanto pareva, era diventato un fantasma. Poi spostò lo sguardo sul proprio ragazzo, che ormai era un cagnolino. Lo sguardo di Axel si posò su Shawn, che invece era una mummia. Lo sguardo di Jude e Celia, invece, era su un lupo dal pelo marrone scuro, con riflessi bianchi e occhi verdi scrutatori. L'animale stava osservando tutti, poi chiuse gli occhi e riprese forma umana. Mark lo imitò. Solo Jude sembrava normale, a parte che...
«Sei una ragazza» osservò il punk, ma stranamente senza malizia o presa in giro.
«L'ho notato...»
«Siamo diventati i nostri costumi...» disse Celia, osservando tutti quanti.
«Già, ora come torniamo normali?» chiese Shawn a nessuno in particolare.
«Dobbiamo capire come uscire...» mormorò Nathan. Erano finiti in un altro mondo, questo era più che palese data l'ambientazione, che era una foresta. Fu un rumore, una specie di strano ruggito, terrorizzante, tremendamente simile ad un tuono, che portò il panico. Infatti, Mark era tornato cane ed era letteralmente fuggito, e Nathan l'aveva rincorso. Jude era praticamente scomparsa, e Celia sussultando si era fatta sparire.
«Che dementi...» mormorò Caleb, prima di diventare lupo e seguire l'odore del rasta.

Jude, sentendo nuovamente il rumore, si accucciò contro un'albero e si tappò le orecchie. Quei ruggiti erano troppo simili a dei tuoni. Al terzo ruggito, che risultò anche più forte, iniziò a scappargli qualche lacrima. Ma venne asciugata da qualcosa che si strusciò sulla sua guancia. Aprì di scatto gli occhi, e vide un lupo strusciare il muso sul suo volto per asciugare le lacrime.
«C-Caleb...»
Al quarto tuono, la rasta abbracciò forte il lupo, stringendolo più che poteva. Intanto, l'animale le accarezzò la schiena con la coda. Dopo qualche minuto, tornò ragazzo e la strinse tra le braccia.
«Jude, dobbiamo andare. Non puoi fare così., quindi ora troviamo gli altri e troviamo l'uscita»
«H-Ho paura... Q-Quei versi... S-Somigliano troppo a dei t-tuoni...»
«Ti fanno davvero così paura?»
Jude annuì, poi si sentì sollevare. Caleb l'aveva presa in braccio. Ma non si dimenò, si strinse a lui e si lasciò portare.

Celia si guardò intorno, era uscita. Era di nuovo nella casa. Ora doveva solo aspettare che anche gli altri tornassero. Ma gli altri, non tornarono più.

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