Black and White

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|Harry|

"Michelle!! Finalmente sei arrivata! Buon ompeanno!"
"Ciao Adrian, scusa abbiamo fatto tardi" rispondo io per Michelle che se ne sta attaccata al mio fianco.
"Ciao Harry! Anche io e papà stavamo facendo tardi! Non si è vegliato! Io però gli ho ridato nell'orecchio" rido accarezzando i capelli biondi del piccolo Adrian.
"E adesso dov'è il tuo papà?"
"Sta parggiando, io sono corso fuori dalla macchina perché volevo pettare Michelle" mia figlia sorride e mi guarda, lei adora Adrian.
"Vai con Adrian amore, io aspetto Louis e poi vi raggiungiamo" annuisce, mi fa abbassare alla sua altezza, mi lascia un bacio sulla guancia e si avvicina ad Adrian che subito le prende la manina fra la sua.
"Andiamo Mimí! Stai sempre con me, ti poteggo io" sorrido commosso e giro subito lo sguardo verso la voce affannosa che sta urlando il nome di Adrian.
"Quel bambino mi farà morire! È un terremoto!! Ti rendi conto che a 4 anni è saltato giù dalla macchina ed è corso via?!" Louis arriva accanto a me riprendendo fiato e sorrido a vederlo così trafelato.
"Ciao Lou. Adrian è andato dentro con Michelle, perciò è scappato, è così dolce con lei"
"Ciao Haz, prima o poi lo lego ad una sedia!"* Lui sbuffa e io rido
"È solo un po' esuberante"
"Un po'?! Stamattina sai come mi ha svegliato?! Urlandomi nell'orecchio e sparandomi con la sua pistola ad acqua e menomale che ha solo 4 anni!! Immagina quando cresce!!" alza un sopracciglio disperato e io non ne posso più e scoppio a ridere sempre più forte
"S scusa Lou" cerco di fermare le mie risate ma non ci riesco, alla fine ride anche lui
"Sai cosa ha fatto dopo avermi svegliato in quel modo? Si è giustificato dicendomi che non voleva fare tardi, altrimenti Michelle sarebbe rimasta sola senza di lui. Adrian si preoccupa tantissimo per lei"
"Lo vedo e gli sono davvero grato. Michelle va a scuola volentieri solo perché sa che c'è Adrian. Settimana scorsa che lui è stato ammalato e non l'hai portato a scuola, è stata a casa anche lei, non c'è stato modo per convincerla"
"Come vanno le cose?" Mi mette una mano sulla spalla mentre entriamo nell'edificio scolastico. Vorrei essere da qualsiasi altra parte piuttosto che qui.
"Vanno. A casa non facciamo progressi, Timoty non vuole concedermi il divorzio e non mi spiego il perché, e qui lo vedi anche tu come vanno le cose. Non capisco perché fare questa assemblea con tutti i genitori, davanti ai bambini poi! Già so di cosa vogliono parlare e lo sai anche tu. Non posso affrontare anche questa cosa, Lou. Da solo non ne ho la forza"
"Dovevi ascoltarmi e andare a protestare con la preside! È una cosa assurda! Non dovevi startene zitto"
"Che potevo fare? Loro sono la scuola e hanno il 'potere'. Sai cosa mi ha detto Michelle ieri? Che gli altri bambini la chiamano cacca. Le dicono che è una cacca perché ha la pelle marrone. Sono bambini di 3 e 4 anni, come fanno ad essere così cattivi?! Mi pregava di spiegarle perché lei è nata scura e mi diceva di voler essere bianca come me. Mi ha anche detto che la maestra ascolta quando le dicono queste cose e non fa niente. Mi si spezza il cuore, Lou"
"Questo é razzismo, Harry!! Nei tuoi confronti e soprattutto in quelli di Michelle"
"Come posso pretendere che qui l'accettino se suo padre, se cosi si può chiamare, non l'ha mai fatto e non lo farà mai?. Michelle ha 4 anni, è piccola ma non stupida. Sa bene che non è accettata da nessuno, a parte dalla mia famiglia, te e Adrian. È così fortunata ad aver incontrato tuo figlio, non so cosa avrebbe fatto senza di lui. Credimi Lou, questi mesi sono così difficili, soprattutto perché le cose a casa non migliorano, anzi, da quando è iniziata la scuola è peggio, perché Timoty si è convinto che ha ragione lui, visto il modo nel quale la trattano anche gli altri"
"Io non capisco come possa un padre non accettare la propria figlia. A me Adrian andrebbe bene in qualsiasi modo" il discorso finisce perché arriviamo in aula magna e siamo costretti a sederci e fare silenzio. Gli altri genitori, mamme e papà di compagni di classe di Adrian e Michelle, sono già seduti e discutono fra di loro. So bene che questa riunione assurda l'hanno voluta proprio alcuni di loro. Dopo pochi minuti la maestra entra in aula seguita dai bambini che si siedono sulle sedioline avanti a noi. Adrian e Michelle sono mano nella mano, posso vedere anche da qui il terrore negli occhi di mia figlia. La sua manina trema, stretta in quella del bambino biondo e a me viene da piangere. Louis mi appoggia una mano sulla gamba e mi tranquillizza. Mia figlia è al primo anno di asilo. La scuola é iniziata da 4 mesi e abbiamo conosciuto Louis e suo figlio Adrian il primo giorno, davanti al cortile e d'allora siamo inseparabili. Il bambino si è subito preso cura di Michelle e lei, quando c'è lui, é decisamente più tranquilla. Io, Louis e i bambini ci vediamo sempre, anche fuori dalla scuola e passiamo tanto tempo insieme.
"Andrà tutto bene, Haz, io saró dalla tua parte".
"Allora! Eccoci qui per discutere di alcuni problemi nella classe dei vostri figli" inizia a parlare la preside, affiancando la maestra.
"Questa riunione è stata voluta dalla rappresentante di classe e dalla maggior parte dei genitori. Siamo qui perché cercheremo di trovare una soluzione tutti insieme" la rappresentante di classe si alza mettendosi davanti a noi genitori e prende parola.
"Quando ho iscritto mia figlia in questa scuola, l'ho fatto perché è prestigiosa, perché e la migliore nel quartiere e i bambini che la frequentano hanno tutti un determinato tenore di vita. Questo è solo il primo anno, la scuola é iniziata da 4 mesi e mi rendo conto che se le cose non cambiano, sarò costretta a trasferire la mia piccola. Preside, mi meraviglio di lei. Pensavo ci tenesse al prestigio della sua scuola"
"Signora Preston, se ho indetto questa riunione è proprio per risolvere la situazione"
"Io sto crescendo mia figlia in un determinato modo e non posso farla assistere ad alcune scene che succedono qui!!. Michelle Styles non è un buon esempio per lei! Ha due papà e poi è.. beh.. diversa!. La mia Betty ha paura di lei" non riesco a stare calmo. La mia gamba trema e Louis se ne accorge accarezzandomela. Come si fa a dire che mia figlia fa paura ed è diversa solo perché é scura di pelle?!. Non ce la faccio a sentire queste cose. Non mi fa male il fatto che discriminino me che sono gay e ho un marito, mi distrugge che Michelle venga messa da parte perché ha due papà e soprattutto perché è una bellissima e dolce bimba di colore. Io e Timoty ci siamo sposati 7 anni fa, dopo 2 di fidanzamento e subito abbiamo avviato le pratiche per l'adozione, volevamo un figlio a tutti i costi. Quando ci hanno detto che c'era una bambina disponibile, di soli 6 mesi, non ci abbiamo pensato due volte ad accettare. Il dramma, per lui, è stato quando l'abbiamo vista e siamo andati a prenderla per portarla a casa con noi. Io me ne sono innamorato appena l'ho vista. Era una bimba paffuta e sorridente, dai grandi occhioni blu, i più belli e profondi che avessi mai visto, in contrasto con il colore della sua pelle e i capelli, neri come la pece. Michelle Sarah è stata da subito l'amore della mia vita, è la mia cioccolatina e la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Timoty non ha voluto riconoscerla, non ha assolutamente voluto che prendesse il suo cognome, così la piccola si chiama Styles, come me. Lui mi ha lasciato appena ho portato la bambina a casa ed è andato via. Mi ha detto che lui é una persona di prestigio, un conosciuto ed importante imprenditore e non può far sapere a tutti di avere, parole sue, 'una figlia negra'. Quella per me è stata la frase più schifosa che potesse dire. Gli ho dato uno schiaffo e non ho più voluto sapere nulla di lui. Ci siamo solo io e la piccola e spero che firmi le carte del divorzio al più presto. Ancora non mi spiego perché non le abbia mai firmate in quasi 4 anni. Lo faccio chiamare continuamente dal mio avvocato ma lui si fa negare, è una persona pessima e ancora mi chiedo come abbia fatto a sposarlo e a starci insieme tanti anni.
"Come si fa ad avere paura di una bambina di 4 anni?! Mia figlia non parla con nessuno, la escludono tutti ed è buona e tranquilla, impossibile avere paura di lei!" Mi alzo puntando il dito contro la rappresentante di classe che mi guarda inorridita.
"La colpa è sua che la cresce come una piccola selvaggia!! Siamo in Inghilterra non in Africa, la bambina andava educata al linguaggio e al rapporto con gli altri!!. Ma giusto, che cosa ne può sapere uno così!! I bambini hanno bisogno di una madre e un padre!"
"Ma si rende conto di cosa sta dicendo?!? E voi, preside e maestra, non dite niente?! La signora qui presente sta insultando e umiliando pubblicamente me e mia figlia, una bambina di 4 anni, davanti ai suoi compagni e nessuno muove un dito!!. Mia figlia è intelligente e sa parlare come gli altri bambini, sono i vostri figli che la mettono in disparte e non le permettono di farsi conoscere"
"Mio figlio non vuole stare con lei, dice che è una bambina strana e ha ragione" un'altra mamma prende parola e naturalmente va contro me e mia figlia.
"Cosa ne sapete voi?! È strana solo perché ha un colore di pelle diverso da quello dei vostri figli?"
"Io non sono razzista.. però.. la bambina non dovrebbe stare in classe con i nostri figli, rompe gli equilibri degli altri" una risata nervosa lascia le mie labbra e batto le mani in direzione di questo branco di razzisti ed emofobi.
"E lei non sarebbe razzista?! Ma non mi raccontate stronzate!!"
"Maestra" una vocina acuta rompe le urla di noi adulti. Adrian si alza in piedi avvicinandosi alla maestra che lo fa parlare anche se non troppo convinta.
"Che c'é Adrian?"
"Michelle è la mia migliore amica, è brava e non è strana, con me parla e mi regala sempre metà della sua merenda perché io mangio tanto. Zio Niall dice che facio bene. Michelle non è nera come dicono gli altri e non puzza!. Le dicono che assomiglia ad una cacca perché é marrone!. Per me, invece, la sua pelle é bella come la nutella e pofuma sempre, la mia cacca puzza!. Il suo papà la lava con il bagnoschiuma alla fragola e si sente!. Lei vuole essere amica degli altri bambini ma loro la pendono in giro. Oggi è il suo compeanno e nessuno le ha fatto gli auguri! Lei ha pottato i biccotti, li ha dati a tutti e nessuno li ha pesi. Neanche tu, maestra. Io invece li ho mansiati tutti e adesso devo andare in bagno, però non fa niente, per far felice Michelle mangerei anche tutti i biccotti del mondo. Zio Niall dice che quando la pancia balla è pecché la cacca deve andare giù e non si deve tattenere. Io adesso devo fare la cacca e la mia puzza tanto! Non Michelle, come dicono i bimbi scemi!" Louis ha gli occhi da fuori e si porta una mano sul viso, a me viene da ridere nonostante tutto. Adrian è fantastico e ha fatto un bel discorso, anche se buffo e molto colorito. Louis si alza in piedi tanto imbarazzato ma divertito
"Mio figlio, anche se in modo colorito e poco pacato, ha detto cose giuste riguardo Michelle. Io e lui frequentiamo lei e il suo papà anche al di fuori della scuola e Michelle è una bambina normalissima, anzi è più intelligente dei suoi coetanei, é coscenziosa, razionale e dolcissima. Se fossi suo padre sarei orgogliosa di avere una figlia come lei. Non é semplice per lei stare in una classe piena di bambini che non ti accettano e non é il massimo iniziare il suo primo anno di scuola in questo modo, soprattutto perché è anche la più piccola di tutti i suoi compagni. Oggi è il suo quarto compleanno, lei e Harry hanno passato settimane ad organizzare una festa speciale, invitando tutta la classe, ma, come si aspettavano, tutti i genitori hanno respinto l'invito dicendo di avere un impegno. Oggi questa bellissima bambina non avrà la festa che desiderava, non avrà tanti amici a cantarle gli auguri e non avrà il compleanno che tutti i bambini dovrebbero avere. Il problema per voi è il colore della sua pelle e il fatto che Harry sia gay ed è sposato con un uomo? Dovreste prendere esempio da uno come lui, invece, che cresce da solo una bambina meravigliosa come Michelle e che se ne frega del fatto che quello che è stato suo marito per tanti anni, non accetta la piccola, per degli inutili pregiudizi che hanno persone stupide come voi. Non capisco perché non accettate Harry e sua figlia e invece con me e Adrian non avete fatto problemi. Anche io sono gay e ho un figlio, non sono sposato è vero, ma non cambia la sostanza di quello che sono. Io ho fatto una scelta, ho deciso di avere Adrian e crescerlo da solo, Harry non aveva previsto di crescere Michelle da solo, ma si è ritrovato a farlo e se la sta cavando alla grande. Io, vedendo come vengono svolte le cose in questa scuola, ho appena deciso che Adrian da domani non verrà più qui. Ci sono altre scuole migliori e più tolleranti di questa che sicuramente non fanno un processo contro una bambina di 4 anni, davanti a tutta la classe e agli insegnanti che non hanno mosso un dito per difenderla ed aiutarla. Adri, andiamo, non dobbiamo dire più niente a questi signori" io sto piangendo per le parole che Louis ha speso per me e mia figlia, nessuno ha mai detto delle cose del genere per aiutarci e ci ha mostrato così tanta amicizia. Louis mi stringe a lui e mi fa alzare dalla sedia.
"Andiamo Haz, non devi dire niente a questa gente. Di certo domani farò uscire un bell'articolo sul mio giornale, farò sapere a tutti come sono poco tolleranti in questa scuola!!" Louis é un giornalista di cronaca locale ed è per questo che è molto stimato. La preside sbianca e cerca in tutti i modi di trattenere Louis e suo malgrado anche me. Adrian prende per mano mia figlia e insieme a lei corre da noi.
"Andiamo a festeggiare il compleanno di questa bella bambina!" Le dice Louis appena siano fuori da quel luogo soffocante. Prendo in braccio Michelle e la stringo forte a me, baciandole tutto il viso.
"Papà! Io devo fare cacca, prima" Louis alza gli occhi al cielo e io rido
"Devo fare un bel discorso con quello stupido di tuo zio Niall!!".

Raccolta one short Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora