Separarsi è sempre difficile, lo è prima, quando inizi a capire che ormai non c'è più niente da fare e lo è anche dopo. Ripartire, reinventarsi una nuova quotidianità, non tutti ci riescono e non è cosi semplice come possa sembrare. Separarsi è difficile, lo è soprattutto quando hai passato tutto la vita insieme, quando ti fidanzi a 14 anni e ti sposi a 18, convinto che sia la scelta giusta, convinto che accanto a te hai la persona della tua vita. Separarsi è difficile quando ti trovi a soli 30 anni con alle spalle 12 anni di un matrimonio che all'improvviso sembra cosi lontano, con accanto un uomo che tutto d'un tratto ti sembra un estraneo. Separarsi è difficile dopo che si ha condiviso le vittorie e le sconfitte, più periodi bui che pieni di luce, dopo 3 gravidanze andate male, 3 aborti spontanei e diverse richieste di adozione mai esaudite. Separarsi è difficile quando guardi il tuo ex marito pian piano rifarsi una vita, andare avanti e tu invece rimani sempre fermo allo stesso punto, facendo passare i giorni, le settimane, i mesi tutti uguali e senza trovare uno scopo abbastanza forte per rimboccarsi le maniche e andare avanti. Separarsi da Harry per Louis è stato difficile e ancora oggi, dopo 1 anno, niente è come prima per lui. Louis ammette che la maggior parte della colpa è stata sua, nell'ultimo periodo prima della separazione si era lasciato andare, tre aborti in tre anni pesano e in più tutti i rifiuti, non si sa per quale ragione, che hanno subito per le loro domande di adozione. All'inzio quando lui ed Harry si sono sposati erano molto giovani, Louis aveva 18 anni e suo marito 20, andavano ancora al college e anche se sognavano una famiglia numerosa con tanti bambini, hanno aspettato per provarci. Quando poi Harry si è laureato e successivamente lo ha fatto anche Louis e hanno trovato due bei lavori, hanno iniziato a provarci e a sperare di rimanere subito incinto. Più passavano i mesi e più non succedeva niente, finché 5 anni fa la prima gravidanza. Non ci potevano credere, sembrava tutto bello fino al 3 mese, aborto spontaneo e un mese di ospedale perché Louis era troppo debilitato. Passarono diversi mesi e ci riprovarono ancora, dopo un po' rimase di nuovo incinto e stavolta la paura fu forte, talmente forte che i primi mesi il ragazzo passò la gravidanza quasi chiuso in casa, ma nemmeno questo é servito ad evitare un altro aborto. Purtroppo non sarà l'ultimo, perché i due ragazzi, anche se scoraggiati, non si sono mai e arrivano alla 3 gravidanza, la più lunga portata avanti, quasi fino al 6 mese, poi i soliti dolori, le solite perdite di sangue e l'ennesimo aborto. Così Harry, per non far star più male Louis, ha deciso di smettere di provarci e hanno iniziato il lungo e difficile percorso delle adozioni. Mai una chiamata decisiva, mai una risposta alla loro richiesta e così le cose fra loro sono iniziate a precipitare, sono cessati i baci, gli abbracci, il confrontarsi a vicenda, il parlarsi e anche il semplice buongiorno o il condividere insieme i gesti più semplici come ad esempio un pranzo e una cena. Erano diventati due estranei che vivevano sotto lo stesso tetto, senza il coraggio di ammetterlo. Finché un giorno Harry ha preso il coraggio a quattro mani e ha deciso di parlare a suo marito, di dirgli tutto ciò che non andava più da un pezzo ormai e gli ha confidato che da qualche mese aveva iniziato a sentire un altro uomo, una cosa senza malizia che era partita come un'amicizia ma che adesso gli dava più stimoli del loro matrimonio e che provava qualcosa nei confronti di questa persona. Louis cosa avrebbe dovuto fare?. Impuntarsi, non concedergli il divorzio e costringerlo a rimanere con lui? Troppo semplice ed egoista. Ha fatto l'opposto, ha scelto la strada più difficile, ha accettato e capito le parole di Harry e gli ha dato ragione sul fatto che non erano più quelli di una volta. Gli ha detto che l'amava ancora e che proprio per questo non poteva costringerlo a rimanere in un matrimonio che non esisteva più e in una vita che gli stava stretta. Harry fece le valigie la sera stessa e da quel giorno Louis non è più stato lo stesso. Il dolore per gli aborti subiti, per le adozioni mancate e per il naufragio del suo matrimonio gli è piombato addosso come un macigno e quest'anno che ormai sta giungendo al termine è tutto da dimenticare per lui e spera che il prossimo sia meglio, che gli dia la forza di ricominciare e di riprendere in mano la propria vita.
"Louis?". Harry entra in quella che era casa sua, ha ancora la sua copia delle chiavi e non le ha mai lasciate, anche se lui e Louis sono separati da un anno.
"Louis, sei in casa?". Non ricevendo risposta cammina per casa fino ad arrivare al suo vecchio studio, si siede alla scrivania e cerca il fascicolo che stava cercando. Ci impiega un po' ma alla fine riesce nel suo intento e soddisfatto prende il fascicolo che stava cercando da giorni, non pensava di aver lasciato qualcosa in questa casa e invece è proprio così. Esce dalla stanza e si guarda un po' in giro, è tutto in disordine e non è da Louis, anzi di solito è un maniaco dell'ordine e guai a lasciare una cosa fuori posto o i piatti sporchi nel lavello. Harry sa che non dovrebbe impicciarsi e dovrebbe andare via senza approfondire ma si tratta pur sempre del suo ex marito, di quello che prima era il suo migliore amico e colui con il quale ha passato metà della sua vita insieme, così decide di salire al piano di sopra e trova la porta della camera da letto aperta, il letto disfatto e Louis che dorme scompostamente sopra alle lenzuola.
"Louis che dorme in pieno giorno?. Strano, di solito a quest'ora è in ospedale". Il riccio si avvicina a lui, gli passa una mano fra i capelli e lo sistema sotto alle coperte per non fargli prendere freddo, sa bene quanto il ragazzo dai occhi blu odi svegliarsi infreddolito, gli rovinerebbe l'umore per l'intera giornata.
"Louis". Prova a chiamarlo scuotendolo leggermente ma l'altro non sembra volersi alzare dal letto.
"Louis!!". Stavolta alza un po' la voce ma non ottenendo nessuna reazione inzia a preoccuparsi e butta l'occhio sul comodino accanto al letto. Vede un flacone di antidepressivi e inizia ad andare nel panico, lo prende e legge la composizione, è un farmaco che conosce bene, viene usato generalmente per i disturbi del sonno, lo prescrive ai suoi pazienti che fanno fatica a dormire e che di base stanno affrontando un periodo di depressione.
"Louis!! Diamine!! svegliati!!". Per prima cosa gli controlla il respiro e il polso e quando si rende conto che sta dormendo si calma, ma decide comunque di svegliarlo perché conoscendo Louis non è normale dormire così e soprattutto nel bel mezzo del giorno, proprio lui che è abituato a fare turni anche di 24 ore in ospedale.
"Louis!! Quante gocce hai preso?!. Cosa ti è saltato in mente". Visto che Louis non da segno di volersi svegliare, Harry decide di prenderlo in braccio e portarlo in bagno. Lo adagia nella vasca e gli fa scorrere l'acqua addosso.
"Oddio!!". Appena l'acqua gli colpisce il viso, Louis si sveglia di colpo sbarrando gli occhi.
"Harry ma che cavolo fai e che ci fai qui?". Louis guarda il suo ex marito e nel frattempo cerca di alzarsi dalla vasca
"Scusa, ero venuto per prendere il fascicolo con delle vecchie cartelle cliniche di alcuni miei pazienti. Ti ho chiamato ma non hai risposto, ho bussato ma sembrava non fossi in casa e allora ho aperto con la mia copia di chiavi. Poi ti ho visto dormire e mi sono preoccupato, non è da te dormire in pieno giorno e non andare in ospedale, sul comodino c'erano le gocce. Da quanto tempo le prendi?"
"Prima che pensi male ti ricordo che sono un medico anche io e so bene quante gocce posso prendere o meno, ne ho prese solo 5 perché sono notti che non dormo e sono davvero stanco. Sai bene che se non sono lucido non posso lavorare, come farei ad operare se non riesco a concentrarmi?. Ho preso un paio di giorni di permesso".
"Come mai non riesci più a dormire? Problemi a lavoro?". Harry e Louis sono due stimati e bravissimi medici, chirurghi per l'esattezza e fino ad un anno fa lavoravano nello stesso ospedale, poi dopo il divorzio Harry si è trasferito, sempre a Londra ma al St Thomas hospital, mentre Louis è rimasto a lavorare al St Mary.
"Non più del solito, nel nostro lavoro non esistono pause o vacanze, ho solo bisogno di staccare almeno un giorno". Harry annuisce e lo aiuta ad uscire dalla vasca, gli passa l'accappatoio e Louis gli si avvolge dentro
"Odio svegliarmi infreddolito!"
"Lo so, ma quando ho visto le gocce sono andato in panico. Ti ho chiamato un sacco di volte ma non mi sentivi. Hanno fatto davvero effetto le 5 gocce, eh?" Louis sorride e scuote la testa
"Che cretino. Se potessi prendere le gocce per dormire da domani fino a dopo capodanno lo farei". Fra poco iniziano le vacanze natalizie e Louis quest'anno non vuole saperne, vorrebbe davvero addormentarsi e svegliarsi a feste finite.
"Non riesci ad andare dai tuoi, quest'anno?"
"Uhm.. ti dispiace se vado a cambiarmi?. Ho davvero freddo". Louis senza aspettare risposta va a chiudersi in camera per cambiarsi e Harry scende in cucina a preparare due tazze di tè. L'unico modo per far calmare Louis quando è agitato è preparargli del té e questo il riccio lo sa bene. Dopo circa mezz'ora Louis arriva in cucina finalmente asciutto, accoccolato in una felpa decisamente troppo grande per lui.
"Pensavo fossi andato via".
"Ti ho preparato il té, è ancora caldo". Louis prende la sua tazza e beve il té ancora caldo ma non bollente.
"Grazie. Tu piuttosto cosa ci fai qui a quest'ora?. Non sono l'unico che di solito passa tutta la mattinata in ospedale"
"Mi serviva questo fascicolo, ci sono delle cose che devo sistemare prima di andare via".
"Vai via?"
"Ehm si. Io e Lucas quest'anno passiamo tutte le feste natalizie fuori, partiamo la prossima settimana, il giorno prima della vigilia di natale e torniamo dopo capodanno".
"Ah, beh fate bene. Non lo passi con Anne e Gemma, allora? Sarà il primo anno lontano da loro". Harry è in imbarazzo e non sa come affrontare il discorso senza far rimanere male Louis.
"In realtà partiamo tutti insieme, vengono anche loro. Volevamo passare un natale diverso e abbiamo deciso di andarcene alle Maldive".
"Wow, che cambiamento. Beh sono felice per voi. Anne adora il mare e gli piacerà"
"E tu invece? Andrai dai tuoi?"
"No. I io.. lavoro. Quest'anno sono di turno il giorno del mio compleanno e forse anche a Natale". Louis evita di dire ad Harry che si vergogna di andare dai suoi per natale perché nonostante sia passato un anno dal loro divorzio, lui non ha ancora detto niente alla sua famiglia. In quest'anno si sono visti poco per via del lavoro di Louis e quelle poche volte che è andato a trovare sua mamma, ha sempre trovato la scusa che Harry fosse impegnato con il lavoro. Ogni volta che si sentono non ha il coraggio di guardare i suoi negli occhi e di raccontargli dell'ennesimo fallimento della sua vita.
"Louis.. sei sicuro di stare bene?. Era da un paio di mesi che non ci vedevamo e beh.. mi sembri molto diverso e non hai mai preso antidepressivi". Louis vorrebbe urlargli contro e dirgli che è tutta colpa sua, che non doveva lasciarlo e andare dietro ad un altro, non doveva arrendersi e dovevano provare insieme a salvare il loro matrimonio.
"Non prendo antidepressivi, uso le gocce solo quando non riesco a dormire, te l'ho già detto".
"Lou, ho sentito Niall l'altro giorno e mi ha detto che nemmeno lui, Liam e Zayn ti vedono più tanto spesso"
"È vero, ma ci sentiamo tutti i giorni. Harry, devo ricordarti che il st Mary è l'ospedale più affollato di Londra?. Se il St Thomas è forse più elitario, il st Mary no, è sovraffollato e impegnativo e io lavoro davvero 24 ore su 24. A volte torno a casa così stanco che non ho nemmeno la forza di salire in camera e spogliarmi, resto sul divano e mi addormento senza neanche accorgermene e poi invece, ci sono notti in cui nonostante la stanchezza resto sveglio senza riuscire a prendere sonno, ma questo non vuol dire che sia depresso e prendo farmaci".
"Non volevo insinuare che fossi depresso, mi preoccupo solo per te".
"È un anno e forse anche di più che hai smesso di preoccuparti per me, continua a vivere la tua vita senza pensare alla mia"
"Anche se non stiamo più insieme, non siamo più mariti, non vuol dire che non ti voglia bene o che abbia smesso di preoccuparmi per te. Fai e farai sempre parte della mia vita"
"Harry per favore.. non ho voglia di litigare, non voglio più parlare e affrontare l'argomento. Ho capito, tu sei il marito compassionevole e io quello sfigato e solo che ha bisogno della tua pietà. Adesso però davvero, lasciami in pace e vattene via". Louis si alza dalla sedia, prende la tazza del té ormai vuota, la posa nel lavello pieno di piatti sporchi e sale al piano di sopra per chiudersi nella sua stanza e tornare a dormire. Harry rimane da solo in cucina per diversi minuti, finché non decide di andare via chiudendosi la porta alle spalle.
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Raccolta one short Larry
Cerita PendekRaccolta di one short larry che scriverò di tanto in tanto. #3 in storie brevi 19/05/2018 cover by tomlinsay © 2018