Pronti All'azione

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7 capitolo



Con non poca difficoltà Derek riuscì a convincere uno sconvolto Scott a lasciare la presa sul cuscino di Liam per poter ritornare al loft, dove a breve si sarebbe riunito il branco.
Ma prima di andarsene urgeva trovare un modo per celare ai signori Dumbar il rapimento del giovane.
In uno sprazzo di genio costante, Stiles afferrò un foglio dalla stampante del giovane Beta e scrisse brevemente un messaggio, nella speranza che i genitori non notassero la differente calligrafia.

-"Vado da Scott per un gruppo studio, non so se torno stasera,
non preoccupati, a domani
Liam"-

Derek doveva ammetterlo, per quanto quel ragazzino fosse logorroico, aveva sempre la risposta a tutto e Stiles si meravigliò ancora per la facilità con cui raccontava bugie.
Cavolo suo padre le aveva sentite di tutti i tipi, prima che mettessero anche lui a parte di quel mondo sovrannaturale.
Stringendo il foglio tra le mani, Stiles si avvicinò a Scott in cerca di un suo consenso, ma l'immobilità dell'amico lo preoccupò non poco.
Il giovane alpha fissava il vuoto con fare impassibile, la sua mente per arginare la sofferenza e il dolore che gli squarciavano l'anima si era ritirata in una trance indotta.
Trance, che doveva essere spezzata a tutti i costi, decise Derek in un moto di rabbia.
Il primo ceffone raggiunse Scott sulla guancia destra, facendogli voltare violentemente il capo, ma concludendo un niente di fatto.
Alle spalle di Derek, Peter e Stiles fissavano perplessi la scena, per quanto il giovane Hale fosse un tipo avvezzo a perdere facilmente di pazienza, non aveva mai colpito intenzionalmente il proprio alpha fuori da un allenamento. Fu così che i due rimasero fermi a fissare la scena, senza intervenire.
Il secondo sortì l'effetto sperato.
Scott sbatté le ciglia, avvertendo le guance colpite, bruciare.
Il cervello che si rimetteva in moto e un pensiero che la trapassava:
"Ma che sto facendo?"
Ma si rispose da solo, quel ragazzino lo faceva sentire perso quando non era nei paraggi, finalmente analizzò tutti i segnali che il suo corpo gli inviava da quando lo aveva trasformato.
Con lui stava bene, era felice...
Con lui tutto era diverso...
Già, diverso.
Stare con Kira non gli dava minimamente le stesse sensazioni ed emozioni.
Essere accarezzato dallo sguardo limpido di Liam, così diverso e dolce rispetto a quello di Kira.
I suoi occhi...
...occhi azzurri, chiari, che si illuminavano ogni qualvolta gli faceva un complimento.
La sua pelle lattea...
...così chiara, che si arrossava.

Un terzo ceffone, ancora più forte lo fece ritornare alla realtà, mentre la voce di Derek gli trapassava i timpani:
-Ti riprendi? O ne vuoi un altro?!- la furia che trasudava da ogni parola.
Sbattendo le palpebre, riprese coscienza del presente, anche se non riuscì a smettere di tremare per la rabbia.

Uscirono finalmente da quella casa, dopo che Stiles aveva lasciato il messaggio sul tavolo del soggiorno in bella vista.

Una volta all'aperto Derek spinse Scott di peso nella Camaro, intimando a Peter di mettersi alla giuda dell'auto, mentre lui avrebbe guidato la moto dell'alpha.

Una volta al loft il giovane Hale trascinò ancora una volta Scott fuori dall'auto e poi su fino all'appartamento e ancora più su, nella sua camera da letto sul soppalco.
Sbuffando scocciato, Derek lo spinse dentro, tenendo per un polso, gettandolo poi malamente sul letto ed uscendo subito dopo, lasciandolo alle "dolci cure" di suo zio.
Dolci cure volte al: rimettere in sesto l'alpha!

Intanto in salotto Stiles aveva aperto tutte le ante di un mobiletto di fianco al divano, riemergendone con delle cartine, che riportavano la piantina della città, precipitandosi subito dopo ad afferrare il portatile ne suo zaino.
Con l'aiuto di Derek, appena sceso in salotto, confrontarono le piantine originali cartacee, con i progetti aggiornati on-line.
Piano piano il branco si era riunito al loft ed era stato messo al corrente da Stiles sulle ultime novità, fu Lydia a notare la mancanza di Scott.
-Scusate, ma dov'è Scott? Non era con voi?-
-è con Peter, di sopra- le rispose velocemente Stiles, senza pensarci.
Malia sollevò un sopracciglio, le sembrava quasi inaccettabile la possibilità che Scott e Peter fossero da soli al piano superiore, per di più se al suddetto piano ci fosse stata solo una camera da letto.
Decisa a venirne a capo, si allontanò silenziosamente verso la scala a chiocciola, salendole agilmente .
Davanti alla porta socchiusa si sporse per guardarvi dentro e con sua sorpresa, fu pervasa dalla rabbia.
All'interno della camera Peter stava picchiando pesantemente il giovane McCall , che incassava senza reagire, doveva fare qualcosa per difenderlo, dopo tutto Scott era quello che l'aveva salvata, l'aveva fatta ritornare umana dopo nove anni, ridandole la sua vita.

Una dolce distrazione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora