I

41.2K 1.1K 6.7K
                                    

Quattro anni prima.

Harry sapeva che non avrebbe dovuto dare retta a Liam, però se c'è una cosa che sa fare meglio del non saper dire di no, è il non ascoltarsi. Mai.
Liam Payne sbatteva le lunghe ciglia, mostrava gli occhioni castani e tutti cedevano alle sue richieste. Non era giusto.

"Dai Haz, solo un appuntamento! Uno solo e poi ti lascerò in pace." la voce di Liam risuonò in tutta la mensa, facendo imbarazzare Zayn al suo fianco. Tutti stavano guardando il loro tavolo.

"Liam, ne stai parlando da quando si è trasferito qui. Basta, non uscirò con uno che indossa la giacca in pelle anche in pieno agosto." Harry gesticolò con una forchettata di radicchio tra le mani.
"Che ti hanno fatto le giacche in pelle?" Zayn alzò un sopracciglio confuso, ma gli altri due lo ignorarono.

"Sei il partito migliore che potrebbe mai avere, siete praticamente perfetti insieme! E poi potremmo uscire a quattro. Fallo per me, ti prego." disse infine Liam, mostrando i famigerati occhioni da cerbiatto impaurito.
E Harry, tra uno sbuffo e un altro, accettò.

Louis era in ritardo di più di un'ora e mezza e Harry aveva finito le unghie da mangiarsi. Camminò avanti e indietro per la sua stanza così tanto che Gemma, sua sorella, andò a sgridarlo perché stava cercando di studiare e in tutta la casa rimbombava il suono dei suoi stivaletti. Controllò l'orologio più volte, mandò qualche messaggio minaccioso a Liam e Zayn e sperò che Louis arrivasse entro un orario decente perché stava davvero iniziando a morire di fame.
Solo dopo un'altra mezz'ora sentì il rombo di un motore fin troppo potente per essere quello di una qualsiasi moto legale e capì che il suo principe azzurro doveva essere arrivato.

Scese in fretta le scale, prendendo il cappotto dall'appendiabiti vicino all'ingresso e, dopo aver urlato un saluto alla famiglia presente in casa, uscì.
"Sei in ritardo." disse Harry per prima cosa, incrociando le braccia davanti a quella che, dovette ammetterlo, sembrava una visione celestiale. Louis si stava togliendo il casco dalla testa e si passò una mano trai capelli castani per non farli appiattire. Harry avrebbe potuto dire tante cose su Louis Tomlinson, ma non che non fosse un bellissimo ragazzo. Aveva un sorriso sornione stampato in faccia e lo sguardo di chi la sapeva lunga.

"E tu sei un rompipalle. Andiamo?" chiese il più grande, lanciandogli il casco che, contro ogni aspettativa da parte di entrambi, Harry prese al volo.
"Non salirò su quella cosa, tengo alla mia vita." il riccio indicò stizzito la moto rossa di Louis.
"Allora prendiamo la tua macchina, madame." Louis fece un piccolo inchino mentre scendeva dalla moto con un salto.
Harry sbuffò e, non prima di avergli messo il casco contro il petto, tirò fuori le chiavi della macchina dalla tasca del cappotto.

Sua sorella trattava quella Toyota scura meglio di come trattava lui, perciò doveva stare attento... anche se aveva l'impressione che non si sarebbe spostata molto dal vialetto di casa.
Salì dal lato del guidatore e aspettò che lo sportello del passeggero si aprisse, mostrando Louis con indosso la sua solita giacca in pelle nera e uno sguardo un po' più annoiato di prima.
Harry alzò gli occhi al cielo e mise in moto la macchina per poi fare retromarcia. Stava girando il volante per rimettersi in carreggiata e per smorzare il silenzio di tomba che regnava nell'auto, iniziò a parlare.
"Quindi hai prenotato in qualche posto carino?"
Louis rimase in silenzio, guardandosi con fin troppa attenzione le mani e alzando leggermente le sopracciglia.
"Hai almeno prenotato da qualche parte, vero?"

Il più grande non fece in tempo a rispondere perché dal suo telefono partì una fastidiosissima suoneria pre impostata. Iniziò a tastarsi freneticamente le tasche dei pantaloni e della giacca finché non trovò il telefono e rispose.
"Hey, no, non disturbi, tranquillo." Harry accostò e iniziò a massaggiarsi le tempie mentre teneva i gomiti poggiati sul volante. "Adesso non posso, ma per le dieci dovrei essere libero. Sì, a dopo, ciao." la voce di Louis si fece sempre più bassa, forse sperando che Harry non lo sentisse.

And maybe this sudden life will teach us how to loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora