Happy Ending.

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Nel corso della nostra vita, ci vengono insegnate numerosissime cose...ad esempio dai nostri genitori, dai nostri amici, ma anche dalla vita e dalle esperienze. Molto spesso però le lezioni che ci vengono impartite non sono mai come le si vogliono o come ci si aspettano finiscano.
"Un bel giorno incontrerai una persona che completerà il tuo cuore, e così anche per te ci sarà un lieto fine.", tipica frase che almeno una volta nella vita vi siete sentiti dire.
Ogni film che vediamo, ogni storia che leggiamo o che ci viene raccontata, ci scongiura di aspettare questo, il lieto fine: la svolta, l'inaspettata o spassionata dichiarazione d'amore del protagonista...insomma l'eccezione che conferma la regola.
°Ma tutti quanti siamo talmente tanto concentrati e statici sulla fantomatica ricerca del lieto fine, che non riusciamo a percepire neanche minimamente i segnali da parte di quelle persone che non sono più così adatte a ricoprire il ruolo del nostro "principe azzurro" o della nostra "principessa", i segnali di chi è contento di stare in nostra compagnia e di chi no o i segnali di chi resterà in eterno e di chi, alla prima difficoltà presentatagli, andrà via a gambe levate.
°E forse il tanto richiesto lieto fine non comprende un amore perfetto, una casa perfetta e una famiglia perfetta:  forse ci sei solo tu, che sei lì a ricomporre e mettere in ordine tutti i tasselli della tua vita per cominciare o ricominciare da capo...come me in fin dei conti.
° Forse, il lieto fine non esiste o meglio è il solo andare avanti: basta solo comprendere e accettare tutto ciò. Molte persone sono ancora ancorate a questa misera idea, illudendo se stessi ancora e ancora...aspettando ancora e ancora.
Mi chiamo Kim Namjoon, ho 24 anni e chiedo scusa per questa brusca presentazione della mia vita. Amo produrre musica e liberare la mente attraverso la scrittura o la lettura, ma ogni volta provo solo a posare la fottuta penna sul foglio, il coglione del mio vicino mi trapana le orecchie con la sua musica troppo alta.
Pregai quasi in turco affinché mi lasciasse scrivere almeno oggi anche solo 2 parole in croce, ma pare che nessuno mi abbia ascoltato. Mi prudono così tanto le mani...per cosa,vi chiedete? Beh..per andar a spaccare quello stereo merdoso con la sua testa. Dopo attente riflessioni durate circa 2 secondi e mezzo, decido di seguire l'istinto e quindi di andare a parlargli per far finire questo strazio.
Prendo le chiavi del mio appartamento per non rimanere fuori e, quasi direi furioso, mi dirigo dal mio amorevole vicino. Busso, anzi tiro letteralmente e ripetutamente dei pugni, alla porta fino a quando non decide di venirmi ad aprire: mi aspettavo il solito tizio in preda ad una crisi di mezza età, fastidioso e infantile, ossia la maggior parte dei miei condomini, ma...non fu così. Ad aprirmi fu un ragazzo che avrà avuto la mia stessa età all'incirca.
"I pregiudizi lasciali a casa la prossima volta Namjoon" pensai.
Lo squadro dalla testa ai piedi e la prima cosa che noto è una...fascia. Una fascia che gli cinge la fronte e gli tiene a bada i capelli, dal rosso veramente acceso, quasi fuoco oserei dire, che ogni tanto con la mano scompigliava e tirava indietro. "beh, carino il tizio però..."  pensai nuovamente.
"ehm..ciao. Serve qualcosa?" dice il rosso, quasi timoroso e interrogativo. In tutto ciò mi risvegliati dai pensieri e tornai  alla mia solita faccia inespressiva e al mio tono da duro.
"beh si, che ne dici di abbassare la fottuta musica visto che mi sta facendo diventare sordo?" dico con il tono più apatico del mondo e in quel momento mi stavo sul cazzo da solo, figuriamoci a lui. La mia aria da duro sembrò non funzionare in quanto il diretto interessato agì come se non gli avessi detto nulla e con un sorriso a 32 denti mi porse una mano dicendo "Jung Hoseok, piacere."
ma è scemo o cosa?
"sisi piacere ma hai sentito quello che ho detto?"
"uuh abbiamo un simpaticone qui...si ho capito, le ho le orecchie."
"ottimo, addio coso." feci per andare via e tornare nel mio appartamento ma mi bloccò chiamandomi di nuovo.
"eh?che?di già?non ti va di entrare??"
"e perché dovrei?ahahahah" una risata spontanea uscì dalla mia bocca, facendo sì che vengano fuori le mie più che evidenti fossette.
"OH GOSH MA TU HAI LE FOSSETTE!" dice con un accento inglese a dir poco ridicolo e in in maniera troppo esaltata per poi mettere un dito all'interno del buchino che a forza di sorridere si era creato sulla guancia.
"Ma che fai??non hai mai visto delle fossette??" dico scostando la sua mano in maniera un po' troppo violenta.
"Oh scusa...ti ha dato fastidio?"
sospiro e, abbastanza rassegnato, risposi facendo di "no" con la testa.
"Ah menomale.."disse mettendosi una mano sul cuore, come a sollevarsi.
" Si ok, ci si vede in giro coso" dico facendo un cenno con il capo.
"A-aspetta!!"
"Cosa vuoi adesso?"
"Puoi dirmi il tuo nome?" e lo dice guardandomi in maniera intensa, forse troppo.
"Namjoon, Kim Namjoon."
"Bene, ci vediamo allora Nam" mi fa un occhiolino per poi rientrare nell'appartamento, lasciandomi abbastanza scosso.
Come primo incontro è stato...ambiguo.

Sei tu il mio lieto fine. - Namseok-  {VS-c} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora